Il vintage è quanto mai di moda.
Indossare qualcosa che porta con sé una storia è un privilegio, spesso anche costoso.
Ogni periodo storico è stato rappresentato da uno stile nell’abbigliamento che ne ha raccontato i cambiamenti e gli umori.
Lo scrivevo anche in questo post che le tendenze moda parlano dell’epoca che stiamo vivendo e anticipano la storia che verrà.
Per lo stesso principio i vestiti che scegliamo di indossare ogni mattina raccontano chi siamo, il momento che stiamo vivendo e anche le nostre emozioni .
Come spiego ai miei corsi , questo legame strettissimo tra noi e la nostra seconda pelle (i nostri abiti) è il motivo per cui aprire le ante del nostro armadio e porre i vestiti sotto attenta osservazione può svelare qualche sorpresa anche a noi stessi (non ci credi? fai l’esercizio in questo post).
Ho raccontato queste cose anche agli studenti dello IED a cui, negli scorsi mesi, ho insegnato Storia della Moda.
Adesso le lezioni sono sospese perché è periodo di esami e io sono già in astinenza da suggestioni di mode passate.
Quindi ho deciso di sfogarmi qui e oggi voglio fare con te un piccolo gioco.
Ho preparato 7 moodboard. Una per decennio, dagli anni 20 agli anni 80 (eh sì gli anni 80 per i ragazzi sono già vintage!).
E per ognuna di loro ti spiego come ricreare un look in stile vintage, usando anche capi moderni, e quali elementi inserire nel tuo abbigliamento di tutti i giorni per avere un tocco retrò.
Insieme alla descrizione della board ti racconto anche il tipo di donna a cui fa riferimento.
Leggendomi potrai farti una idea di quale è lo stile vintage che fa per la tua personalità e anche il tuo fisico (chi sa se le due cose coincideranno oppure no) e provare a replicarne l’ispirazione.
Pronta?
ANNI 20
La donna degli anni 20 è di sicuro la più trasformista. Pudica e moderata di giorno diventa farfalla di sera e muove il suo corpo al ritmo del jazz.
Durante la guerra si era messa alla prova in maniera forzata: con gli uomini al fronte aveva dovuto occupare i posti vacanti nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro.
E aveva dimostrato a tutti, e in primo luogo a sé stessa, che poteva essere autonoma.
I vestiti si erano fatti comodi per affrontare la nuova elettrizzante vita in movimento, i capelli erano stati tagliati alla maschietta/garçonne e il viso enfatizzato con il trucco nei suoi tratti salienti, per mettere in evidenza la nuova sensualità giocosa e consapevole.
Di giorno compaiono i pantaloni (introdotti già alla fine dell’Ottocento dal movimento femminista come Amelia Bloomer) e di sera tutto viene studiato per attrarre l’attenzione sulla pista da ballo, dove la donna, finalmente libera (o apparentemente tale) può permettersi di folleggiare anche tutta la notte.
Un vestito da flapper ti vestirà bene se sei maliziosa e romantica insieme. Sarà perfetto su un fisico minuto, con poco seno e dalle forme aggraziate.
Elementi indispensabili le frange sull’abito e la borsetta ricamata che svolazzano, seguendo i movimenti del corpo e donando leggiadria, e la collana lunga a dare ulteriore ritmo con il suo tintinnio.
E sui capelli corti e portati a caschetto, adatti ad incorniciare un viso dai lineamenti non troppo marcati, via libera a piume e diademi.
ANNI 30
La donna anni 30 è una donna elegante e raffinata. Ormai consapevole di sé è passata dall’esagerazione alla raffinatezza, anche quando osa con le stampe voluminose e i richiami alle tele degli artisti. La schiena è dritta, il fisico è asciutto, la postura perfetta per essere avvolta in abiti da sera lunghi e drappeggiati.
Di giorno i vestiti sono aderenti e comodi grazie ai nuovi tessuti come il jersey a cui abbinare un cappotto ampio e l’immancabile cloche, il cappello a campana perfetto per incorniciare il viso e i nuovi capelli corti.
Le scarpe mantengono la cintura a T che tiene ben saldo il piede quando si balla (il ballo è stato una delle fonti di ispirazione più grandi dall’inizio del secolo scorso, in particolare Nijinsky e i suoi balletti russi influenzarono moda e cultura in maniera netta).
Dettaglio immancabile le calze con riga posteriore (in tempo di guerra chi non aveva più soldi per comperare le calze sopperiva alla mancanza disegnando una riga con la penna).
Gli accessori sono particolari e strizzano l’occhio al surrealismo: ogni cosa può assumere il significato di un’altra, come questa borsa orologio (questi sono gli anni in cui Elsa Schiaparelli disegna con Salvador Dalì l’abito scheletro, il cappello scarpa e la giacca con i cassetti).
Il trucco è curato e inizia ad essere coordinato (bocca, mani, guance dello stesso colore) grazie all’invenzione di Elizabeth Arden.
ANNI 40
Il look degli anni 40 si fa più austero, è quello di una donna in guerra che ha bisogno di tutta la sua forza per superare un secondo conflitto mondiale in pochi anni e una situazione di battaglia feroce, non limitata a campi di battaglia lontani ma combattuta sulle strade sotto casa (ovviamente parlando di Europa).
La silhouette degli abiti è quella che Elsa Schiaparelli definì a grattacielo, le spalle dritte (ebbene sì gli anni 80 non hanno inventato loro le spalline) a sottolineare le braccia ben tornite. L’atteggiamento sicuro, il passo appesantito da abiti spessi, stoffe ruvide (in tempo di guerra erano tornate le limitazioni sul tessuto e la sua importazione, limitazioni che per poco non fecero fallire la moda francese) e calzature pesanti.
La borsa diventa più capiente per portare con sé il maggior numero di cose possibili, perché non si sa mai se, una volta usciti di casa, si farà ritorno.
I capelli sistemati in un turbante comodo e pratico per alzare la fronte e di conseguenza tutta la figura (e dopo la vittoria degli alleati arriveranno i Victory Rolls, maxi bigodini puntati sulla sommità del capo a creare onde morbide, come quelle delle volute in cielo degli aerei vittoriosi, e volume).
ANNI 50
Se durante il primo conflitto mondiale la donna era stata felice di trovare un po’ di indipendenza e aveva lottato per mantenerla, dopo il secondo il trauma della guerra è stato troppo forte.
Tutto quello che il mondo voleva era tornare ad uno stato di pace e serenità e di ostentarne il raggiungimento.
E ben venga rinunciare ad un po’ di autonomia se questo significa che potrò starmene tranquilla in casa a badare alle mie cose invece di cercare mille espedienti per mantenere la mia famiglia.
La donna degli anni 50 è una donna che vuole ritrovare la sua femminilità, anche pagando il prezzo di una rinnovata sottomissione.
I tratti del viso sono morbidi, dolci, la carnagione è di burro, il seno è prosperoso e il punto vita torna ad essere segnato come era stato alla fine del secolo precedente (dal 1700 alla figura ad S tipica delle Belle Epoque).
Le gonne si allungano e i fianchi si allargano valorizzati dalla gonna a ruota; la moglie che non lavora è tornata ad essere motivo di vanto per il marito.
Questo abito sarà perfetto per te con un fisico a clessidra che hai forme morbide e il punto vita stretto.
Accompagnato da una piccola borsetta (non lavorando non doveva più metterci nulla) e da scarpe con il tacco.
Al collo un filo di perle bon ton e in testa una bandana divertente.
Labbra rosse e seducenti, da bambolina cresciuta/pin up.
E una immancabile scia di profumo ad accompagnare ogni passo (il profumo Miss Dior fu lanciato proprio negli anni 50).
Se porti gli occhiali e ti senti donna anni 50 opta per il modello da gatta, birichino e sensuale.
ANNI 60
La sottomissione volontaria per la donna dura poco. Giusto i 10 anni in cui Christian Dior presenta e propone il suo New Look.
Mancato lo stilista e subentrato il giovane Yves Saint Laurent a capo della maison, ci fu un cambio di musica che una donna nuova era già pronta a ballare: quella della rivoluzione giovanile.
La figura cambia, gli abiti diventano dritti, le gonne si accorciano, le fantasie si fanno psichedeliche, i colori forti.
Le gambe snelle sono in primo piano e vengono valorizzate da stivali alti.
Nel viso, incorniciato da una fascia che tieni fermi i capelli cotonati, l’attenzione si sposta dalla bocca agli occhi, enfatizzati da una spessa riga di kajal.
Una pettinatura ideale per te che hai bisogno di allungare il viso e hai una fronte non troppo alta.
L’eleganza sta nel dettaglio inusuale, come la borsa in pvc o vinile, per una donna raffinata e dal fascino altero di chi ha ritrovato consapevolezza di sé.
ANNI 70
Se la donna negli anni 60 si era dovuta ridare una struttura negli anni 70 vuole che la sua forza sia proprio non avere struttura, e poterselo permettere.
Tornare alla natura e trovare la parte più selvaggia e onestamente anticonformista di sé.
I capelli sono in movimento, le forme sinuose e avvolgenti.
Dopo l’uso e l’abuso della minigonna le gambe tornano ad essere coperte ma stavolta da ampi pantaloni svasati sul fondo: i jeans a zampa d’elefante.
Abbinati ad una scarpa con il tacco grosso creata con elementi naturali come il legno e il sughero.
I tessuti sono robusti, perfetti per le escursioni e le notti passate su un prato a guardare la luna, e molti i richiami alla cultura hippie.
Accessori immancabili la borsa con le frange e il poncho presi in prestito dalla cultura degli indiani d’America.
Ad incorniciare il viso gli occhiali rotondi e una morbida coroncina di fiori calata dolcemente sul capo.
Un look ideale per te che sei alta e hai un che di selvaggio nello spirito.
ANNI 80
Gli anni 80 non sono stati proprio il decennio migliore per la storia della moda, però hanno creato tendenze che, lungi dallo scomparire, si sono sedimentate nelle pieghe della società e hanno accompagnato le sue mutazioni.
Gli anni 80 per esempio hanno visto la nascita del power dressing: il vestirsi per raccontare il proprio potere.
Le donne riscoprono le armature che avevano indossato negli anni 40 ritornando ad imbottire le spalle e in generale a creare volumetrie che conferissero loro autorità mantenendo però la voglia di femminilità erotica.
Pensa al film “Una donna in carriera” Melanie Griffith.
La donna degli anni 80 è sopra le righe e mescola influenze e stili delle decadi passate con ironia e una buona dose di eccentricità.
Non teme di giocare con nulla, nemmeno con i simboli sacri.
Ho riprodotto con questo set un look casual anni 80.
Capelli laccati alla Cindy Lauper a parte, non ti ricorda lo stile delle ragazze che trovi sulla metro, in treno o all’uscita da scuola (o in casa se sei mamma di una adolescente)?
Pantacollant (eh sì i leggings arrivano direttamente da qui) abbinati ad una camicia over in jeans e ad un bomber corto, con stampe punk, scarpe in tono con le borchie, collana lunga con multi catene e croce. Borsa in plastica marcatamente innaturale. E un trucco evidente sia per il viso che per i dettagli come le unghie.
Lo stile di chi ha voglia di sperimentare e di osare al fine di trovare la propria strada e legittimare la propria presenza nel mondo.
Allora quale è lo stile vintage che fa per te?
Ti è piaciuto questo piccolo assaggio e ti interessa l’argomento Storia della Moda?
Ti piacerà scoprire la storia di Elsa Schiaparelli o capire se stai dalla parte di Coco Chanel o Madeleine Vionnet sull’argomento copia.
Oppure pensare ad una consulenza sul tema, magari per una serata speciale.
O ancora potremmo parlare di come trovare la giusta sfumatura retro’, più adatta alla tua personalità e al tuo fisico, nel corso su come trovare il tuo stile e comunicare con la moda e l’immagine?
Intanto iscriviti alla mia newsletter qui: ogni mese ti racconto la storia e il significato di un termine della moda, spiegandoti anche se ti dona e si intona alla tua personalità.
Simona dice
Grazie Anna per le tue newsletter!
Le amo soprattutto da appassionata di teoria del colore, ma anche (e qui son meno pratica) di storia della moda. Mi è piaciuto tanto iniziare la giornata leggendo questa carrellata di stili e, soprattutto, dei loro significati sociali. 🙂
Anna dice
Grazie mille!