Anna Turcato

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Elsa Schiaparelli: la prima consulente d’immagine

Anna · 12 aprile 2017 · Lascia un commento

Hai mai sentito nominare Elsa Schiaparelli?

È vissuta nello stesso periodo di Coco Chanel e di Madeleine Vionnet ed è stata una bambina ribelle.

Elsa fin da piccola voleva essere ricordata, fare qualcosa di grande, qualcosa che le altre donne non avevano mai fatto.

Molto giovane scrisse un libretto di poesie che intitolò Arethusa e dedicò “a chi amo, a chi mi ama, a chi mi fece soffrire”.

Le sue poesie erano libere, sensuali, fuori da tutto quello che ci si sarebbe aspettato da una ragazza di buona famiglia come lei e, proprio a seguito dei suoi versi, fu spedita dai genitori in un collegio in Svizzera a calmare i bollenti spiriti.

Che, manco a dirlo, non si calmarono per nulla.

Elsa amava la diversità e tutto quello che usciva dalle righe degli spartiti già scritti e non individuò da subito nella moda il mezzo con cui avrebbe espresso tutta la sua creatività.

Elsa era attratta dall’arte a tutto tondo e, trasferitasi prima a Londra, poi a New York e infine Parigi, tra i suoi più cari amici annoverava Salvador Dalì, Man Ray, Duchamp, Jacques-Yves Cousteau.

Lei e Coco Chanel frequentavano lo stesso mondo e le stesse persone.

Però mentre la “fu Gabrielle Chanel” provava nei confronti degli artisti una sorta di reverenza e senso di inferiorità, a causa delle sue umili origini (che sempre tentava di nascondere e per questo non le riuscì mai di scrivere una autobiografia) Elsa li trattava da pari a pari e se era il caso anche a pesci in faccia.

Per questo le due non diventarono mai amiche.

Chanel definiva Schiaparelli “quell’italiana che fa vestiti” e disprezzava la sua fascinazione per Paul Poiret, eppure entrambe si approcciarono alla moda quasi per un senso di necessità e prive della competenza della coetanea Vionnet.

Sia Coco che Elsa erano attratte dal concetto di liberazione del corpo femminile, fino a quel momento concessa solo in occasioni come le performance teatrali e/o di danza, la villeggiatura e lo sport.

(Lo sapevi, per esempio, che a fine secolo, per legge, i pantaloni in Francia erano consentiti alle donne solo per andare in bicicletta?)

Non a caso Coco Chanel iniziò la sua carriera proprio in una località di mare e Elsa Schiaparelli aprendo un negozio di abiti sportivi (costumi, abiti per il tennis e tute da sci).

Per Chanel però la liberazione delle vesti non era qualcosa di provocatorio ma una necessità pratica di una donna che doveva provvedere al suo benessere, lavorando, e aveva bisogno di vesti durature e che rendessero agevoli i movimenti.

Elsa Schiaparelli invece, fin da subito, riconobbe nella moda uno strumento di comunicazione.

Un veicolo artistico che, come affermavano i futuristi, fosse in grado non solo di adattarsi alle azioni del suo fisico ma di corrispondere anche a quelle della sua mente.

Vestirsi per lei era un modo per spiegare fin da subito la sua visione del mondo.

Attraverso i vestiti dipingeva le proprie idee e metteva in vista, con chiarezza, la sua personalità.

L’unico vestito che resiste è quello della libertà, prima di tutto di pensiero.

Elsa Schiaparelli aveva capito che come mi vesto invia un messaggio a chi mi osserva.

Vestirsi è un progetto culturale che muta a seconda dei miei propositi.

Chi lo ha detto che se un oggetto ha la forma di una scarpa io per forza me lo devo mettere ai piedi?

Il significato delle cose non è forse dato dalle convenzioni cui siamo abituati?

Io se voglio posso sfidare queste convenzioni e mettere, invece che ai piedi, una scarpa in testa rendendola così un cappello.

“I bottoni sono noiosi a meno che non vengano trasformati in piccole sculture.”

E se non voglio i bottoni posso indossare le zip anche come elemento decorativo (zip che i francesi a lungo chiamarono proprio Schiap).

Sta per arrivare una seconda guerra mondiale?

Applico le spalline dei militari al fronte sul mio tailleur che diventa solido come un grattacielo.

Tutto può essere di ispirazione anche gli insetti o i cappelli di carta con cui le donne a Copenaghen si riparano la testa al mercato del pesce.

Il rosa è un colore delicato, femminile, porta empatia, rende più morbido il mio messaggio.

E se io voglio conservare la mia femminilità ma raccontare anche il mio carattere forte?

Beh chi può fermarmi dall’inventare un colore che non c’è?

E a proposito di colori Elsa Schiaparelli diceva:

“Il novanta per cento delle persone ha paura di essere appariscenti e di quello che dice la gente, così compra un abito grigio. Dovrebbero osare ed essere diversi.”

E per essere diversi Elsa Schiaparelli intendeva: essere sé stessi.

Pensaci, quando ti vesti lo fai per nasconderti o per raccontarti?

Non è facile, lo so, in prima battuta è necessario studiarsi e capire chi si è.

Capire anche cosa ci piace davvero (vuoi provare a fare l’esercizio che suggerisco qui?)

Così tra i dodici comandamenti per le donne che chiudono la sua autobiografia “A Shocking Life” Elsa scrive come primo punto:

“Poiché la maggior parte delle donne non si conosce, dovrebbe provare a farlo. “

Conoscersi per comprendersi, anche nella propria evoluzione.

Conoscersi per accettarsi con clemenza e iniziare ad amarsi.

Conoscersi per raccontarsi a sé stessi e agli altri.

Vestirsi per indossare la propria identità.

Tu quando ti guardi allo specchio ti riconosci per tutto quello che sei?

Charles Fredrick Worth, il primo vero couturier creatore del concetto di sfilata e di modella, affermava con superbia che le sue clienti non avevano bisogno di pensare quando si rivolgevano a lui. Gli bastava osservarle per capire quale abito sarebbe perfetto per valorizzarle.

“Camminate, giratevi per bene. Tra otto giorni tornate e troverete il vestito che fa per voi”.

D’altra parte diceva “le donne che vengono da me vogliono chiedere la mia idea non eseguire la loro. Si affidano a me con fiducia e io decido per loro, questo le fa felici. Se dico loro che sono perfette non hanno bisogno di altre prove. La mia firma sul loro vestito è sufficiente”.

Charles Fredrick Worth era un couturier e i suoi abiti, famosi come i quadri di Monet e acquistati per la splendida fattura e per la firma che portavano, parlavano più di quello che adesso definiremmo il suo brand che del carattere e dello stile della signora che questi abiti avrebbe indossato.

Elsa Schiaparelli aveva un altro approccio verso le sue clienti.

“Mi informavo sulle esigenze delle donne che si affidavano a me e cercavo di aiutarle a trovare il loro tipo. Credo sia questo il segreto del vestirsi bene. I tipi sono enormemente diversi. I look delle donne corrispondono al loro stile di vita, al loro lavoro, ai loro amori e anche alle loro tasche.”

Elsa Schiaparelli aveva un approccio da consulente d’immagine.

Perché mi hai scritto? Cosa ti aspetti da un lavoro sulla tua immagine? Che felicità vorresti vestire?

Sono tra le prime domande che pongo a chi mi contatta.

Ogni tipologia di donna è diversa e per ogni tipologia di donna non serve solo considerare l’aspetto fisico ma anche lo stile di vita e la personalità.

Come scrivo anche qui non basta sapere che il tuo corpo somiglia nella forma ad una pera o che i colori che valorizzano il tuo volto sono autunnali.

Negli anni ho fatto consulenza e formazione a moltissime “pere autunnali” e tutte avevano dentro uno stile diverso e unico da far emergere.

Per questo ai miei clienti, nel questionario conoscitivo di inizio consulenza, non chiedo solo la taglia, l’altezza, il colore degli occhi.

Certo queste informazioni sono importanti, ma non bastano.

Sapere quale è il tuo film preferito, che libri leggi, che musica ascolti è fondamentale per capire chi sei davvero.

Così come mi serve sapere dove vivi, con chi vivi, se ti piace quello che fai ogni giorno e anche quanto puoi spendere.

Come scrivevo qui, io amo il mio lavoro di consulente d’immagine proprio perché mi consente di entrare in empatia con persone molto diverse tra loro e di percorrere con loro un pezzo di vita.

C’è chi lavora come dipendente, chi vorrebbe aprire una sua attività creativa, chi sta per andare in pensione, chi è felice delle sue giornate e chi invece vorrebbe cambiare, chi ascolta musica classica, chi invece ama il rock, chi legge avidamente libri russi, chi preferisce le riviste, chi ha forme morbide e un sorriso luminoso, chi ha un seno contenuto e un viso angelico, chi possiede coraggio e determinazione, chi è forte delle sue idee ma ha bisogno di comunicarle meglio, chi invece ha bisogno di me per fare luce.

Il mio obiettivo è sempre di aiutare chi si rivolge e a me a dipingere la sua storia con forme, colori e suggestioni visive uniche e autentiche.

Intonate alla musica della sua personalità.

Una brava consulente d’immagine non suggerirà mai ai suoi clienti abiti che li sovrastino ma cercherà quei capi e quegli accessori in grado di intonarsi a loro, in un racconto armonioso e bilanciato.

L’abito giusto sarà quello che non si noterà prima della donna o dell’uomo, nemmeno se si tratta di una creazione di Salvador Dalì: sarà l’abito ad accordarsi allo stile di Wallis Simpson e non viceversa.

Elsa lo sapeva: la tua immagine ti consente di comunicare ancora prima di aprire bocca.

Con ogni suo dettaglio: dagli accessori fino al trucco e ai capelli.

Elsa Schiaparelli è stata la prima consulente d’immagine.

Ti piacciono le storie di moda a modo mio?

Dai una occhiata al secondo modulo di questo corso in cui racconto molte delle cose che insegno anche agli studenti dello IED.

Ti piacerebbe scoprire quanto hai in comune con Elsa Schiaparelli e fare della tua passione il tuo lavoro?

Non puoi perdere questo corso in cui ragioniamo insieme su quale potrebbe essere il tuo modo unico di diventare una consulente d’immagine.

C’è anche uno sconto speciale!

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Etichettato con:consulenza d'immagine, Elsa Schiaparelli, Icona di stile, moda, Storie di Moda · Lascia un commento

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Mi chiamo Anna Turcato, e da sempre uso la moda per esprimere me stessa.
Sono una image consultant e style strategist. Ho base a Venezia ma mi sposto, spesso e molto volentieri, in tutta Italia e lavoro tantissimo con e grazie alla rete. Leggi tutto…

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Metti una consulente d'immagine, una truccatrice, una parrucchiera e una fotografa e il risultato è festa.
Festa per gli occhi, festa per lo spirito, spalle ben dritte, sorrisi e tanta dolcezza.
Grazie Alessandra per avermi chiamata a svelare tutto questo splendore.
Grazie alle partecipanti che hanno provato con gioia capi nuovi, fuori dalla loro zona di comfort e insieme a me hanno ritrovato i colori e la voglia di illuminarsi e di raccontare la propria personalità con le scelte di stile, dal viola all'animo rock. 
Grazie a chi ha saputo rendere i miei consigli ancora più reali con il trucco e la pettinatura. 
Grazie a @beatrice.mancini per aver fotografato tutti i "prima e dopo" mettendo a proprio agio e divertendo come solo lei sa fare. 
Un pomeriggio che porterò per sempre nel cuore. E adesso sono curiosa di vedere come metterete in pratica i miei suggerimenti da oggi!
....
Ti piacerebbe realizzare un appuntamento come questo nel tuo negozio? Scrivimi!
  • Questa non è una foto patinata ma è una foto vera.
Sono in treno e sto andando a Verona dove mi aspetta un gruppo di donne e un negozio nuovo e scintillante che pensa anche a chi ha curve morbide e non vuole rinunciare per questo a esprimere la propria personalità con lo stile.
Quella che tengo in mano è una vecchia carta d'identità che ho trovato qualche tempo fa a casa dei miei genitori.
Da allora la porto sempre con me.
Lo faccio per ricordarmi di questa ragazza con la pelle tesa, i capelli corti, le sopracciglia troppo sottili e lo sguardo rivolto verso il futuro. 
Lo faccio per ricordarmi dei suoi vent'anni, tormentati e maestosi, e dei suoi sogni che sto cercando di realizzare piano piano.
Alcuni non avverranno mai, altri non sapeva nemmeno di averli, ma quello che vorrei dirle è "Anna proverò ogni giorno a renderti felice!"
  • La vedi questa ragazza (che continua a definirsi ragazza anche se ormai è una signora)?
Questa ragazza sorride sempre, ti ascolta, ti accoglie con dolcezza e cura e, con i suoi vestiti rosa, ti racconta che per lei l'empatia è la chiave per comprendere il mondo e le persone.
Perché ci crede davvero quando dice che ama il suo lavoro e si innamora sempre un po' dei suoi clienti.
Beh questa ragazza è anche una che non si fa mettere i piedi in testa e alla gonna floreale abbina il chiodo in pelle (sempre rosa eh).
Questa ragazza se si sveglia la mattina, scorre sui social e trova un post di una sua collega consulente d'immagine con, praticamente, la trascrizione scritta di suo (suo inteso come mio) video del 2014 continua a sorridere ma tira fuori il chiodo.
Un bellissimo riassunto eh, c'è tutto:
"usa l'immagine come uno strumento per comunicarti fin dalla prima impressione"
"la cura dei dettagli porterà una idea accuratezza e trasmetterà professionalità"
"non scegliere è già una scelta"
"la mancanza di cura è l'alibi di chi non sa scegliere"
"la tua immagine parla di te insegnale a parlare"
"trova il tuo tratto distintivo"
C'è persino il tema dello scaffale di cui parlo ad ogni mio corso (e se sei venuto lo sai). Quasi quasi questa ragazza ringrazia. 
Vuoi ascoltare il mio intervento originale? 
Trovi il link in bio.
....
Pic by @beatrice.mancini
  • Oggi sul blog ti racconto la storia di due sorelle.
Due sorelle diverse in tutto.
Elisa non si accontenta della prima soluzione che le viene proposta ma desidera sempre approfondire i concetti, sperimentare in prima persona e poi aggiungere il suo tocco creativo.
Cinzia ride alla vita: è solare, ironica, sempre con la battuta pronta, perché sa che questo è l'unico modo per affrontare le difficoltà che la vita ci presenta, anche quando si tratta di numeri che non tornano.
Elisa e Cinzia sono diverse nella personalità, nel fisico, nelle scelte di abbigliamento.
Diverse sì ma complementari, complementari proprio come il blu e l'arancione, due colori che indossati agli opposti ma che indossati insieme si aiutano l'uno con l'altro a tirare fuori il meglio e si mettono nella condizione di ispirare equilibrio e fiducia, mantenendo sempre l'energia e l'ottimismo. 
La storia di Elisa e Cinzia è anche la storia di due sorelle unite dallo stesso sogno che hanno deciso di creare un marchio di arredamento con il loro nome @lesorellemartini, che portasse con sé tutti i loro valori più autentici.
La storia di queste sorelle ma è anche un po' la mia storia perché Elisa e Cinzia hanno chiesto a me di aiutarle a raccontarsi in un nuovo progetto di stile e immagine.
Sei curiosa?
Trovi il link al post in bio. 
Poi torna a commentare e sono curiosa: 
che rapporto hai tu con tua sorella? 
Riuscireste a lavorare insieme? 
#sorelle #consulenzadimmagine #imageconsultant #imageconsulting #myjob #amoilmiolavoro #progettodistile
  • Proprio in questi giorni che Milano è in fermento per il #salonedelmobile ho ritrovato queste foto (se scorri con il ditino le vedi). Io che cucino insieme ad un cuoco di Real Time esattamente 4 anni fa dentro allo stand di Franke Cucine proprio al salone.
Sembra passata una vita eppure ero sempre la stessa: io con i miei abitini colorati e Made in Italy, io con i gioielli fatti su misura per me (come la collana che ricorda il cibo creata da @adriana.delfino ), io che avevo portato i mini carciofi creati con le perle veneziane da @marisaconvento ad intonarsi con i finger food che avremmo creato. 
Io che non so cucinare perché fatico a stare alle regole, io che mi imbarazzo a fare la "figa" ma che amo stare in mezzo alla gente e se mi danno un microfono in fondo mi piace. 
E tu quando ti rivedi nelle foto di qualche anno fa cosa pensi?
Ti riconosci?
A me è venuta voglia di tagliare i capelli più corti.
  • Questa è #lastoriainunlook di Marta una ragazza che ascolta la musica rock, ama i film romantici e fa una vita d'ufficio.
Marta veste di nero perché così è più comodo ma c'è sempre qualcosa che non torna quando si guarda allo specchio.
In quegli abiti dritti e scuri non si vede. Certo la proteggono dalla sua timidezza e dalla paura di essere troppo esposta ma le fanno dimenticare la sua creatività.
Le fanno anche dimenticare che lei ha un punto vita che un abitino più infiancato o una giacca con le maniche a sbuffo le farebbero ricordare.
Che ne dici del #look che ho preparato per Marta? 
Hai bisogno di trovare una soluzione che ti faccia guardare un po' oltre? Ispirati al tocco di giallo in questo #outfit. 
Sandali o stringate?
-Ti piacciono le storie in un Look? Le trovi ogni mercoledì -Vorresti che raccontassi la tua storia con un look? Contattami

Dicono di me

Ho fatto con Anna una consulenza via Skype. Grazie ad Anna ho capito che al di là di forme e strutture che contribuiscono ad equilibrare la figura, al di là dei colori più o meno donanti, sono i particolari che ci raccontano e che ci traducono agli altri. Sono i dettagli e la cura con cui li mettiamo insieme per fonderli armonicamente con il resto che catturano l’attenzione e ci rendono inspiegabilmente più attraenti. Non ho buttato nulla dei miei abiti o delle mie scarpe; i miei vestiti continuo ad utilizzarli mettendo in pratica i trucchetti che Anna mi insegnato per rendere il mio aspetto più proporzionato. Ma sopratutto gioco con gli accessori e mi diverto da morire perché  ho capito come rinnovare il mio guardaroba grazie a collane, orecchini e bracciali che ho accumulato negli anni in quantità tali da poter allestire un banchetto al mercato e che tenevo alla rinfusa nei cassetti, senza usare mai. Ho imparato che davvero con poco si possono creare tanti look di…
Tania IemmiImpiegata Reggio Emilia
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Il corso con Anna è stata una piacevole esperienza, sono tornata a casa felice e consapevole delle cose da cercare quando andrò a fare shopping. Da ora entrerò in un negozio cercando qualcosa di specifico senza gironzolare a caso e magari copiare gli stili altrui.  Mi sono anche ricordata di alcuni capi che avevo qualche anno fa che mi facevano sentire a mio agio: erano dei colori o delle forme che mi ha proposto al corso Anna.  Intanto la cosa bella è che ho cominciato a guardare le persone e i giornali con occhi diversi.
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Ho conosciuto Anna in occasione di un evento per la Festa della Donna e sono stata attirata d’impulso da una consulenza con lei. Mi chiedevo se anche una semplice impiegata, senza nessun titolo particolare, potesse regalarsi una consulenza con Anna. La semplice impiegata sono io e dopo aver ponderato bene la decisione (il mio carattere non si smentisce mai!) ho deciso che si, era il mio momento! Mi è sempre piaciuto vestire bene, ma mi occorreva qualcosa che mi facesse esplodere il mio entusiasmo, mi serviva sicuramente una nota di colore nel mio modo di vestire anche solo x tirare fuori tutti quegli accessori che mi sono sempre piaciuti ma che, una volta comperati, chiudevo in un cassetto buio pieno zeppo!!! E così la giornata con Anna è arrivata! Una giornata piena di emozioni a partire già dell’attesa dell’incontro. Già mentre mi vestivo per presentarmi all’appuntamento mi immaginavo il giudizio che avrei ricevuto da Anna. In realtà ho capito che il giudizio era quello che io f…
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Ho avuto il privilegio di conoscere Anna sul  blog in cui pubblica articoli sempre interessanti e poi dal vivo ad un suo corso. Da sempre molto attenta ed esigente rispetto alla mia immagine, ho trovato in Anna un interlocutore che ha superato le aspettative: oltre ad essere una professionista  estremamente preparata, è molto generosa ed ha quel tocco di fantasia e creatività che la differenziano da tante altre colleghe. Bellissimo e divertente, poi, il suo  Made in Venice Tour, per vedere una città segreta ed inedita
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Affidarsi ad Anna è stato il miglior regalo che potessi farmi. Dopo il suo intervento mi sento di nuovo bella e più sicura di me. Anche più allegra e colorata! E senza spendere troppo nello shopping, ma scegliendo solo il meglio.< !
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Imparare a valorizzarsi significa saper scegliere gli ingredienti giusti per una ricetta armoniosa e godibile, la tua preferita: Anna è riuscita a fare esattamente questo con me, suggerendomi abbinamenti di colori e di accessori a cui non avevo mai pensato. Pochi gesti, qualche acquisto non dispendioso hanno trasformato il mio guardaroba caotico in diversi outfit che rispecchiano me stessa e perfezionano la mia immagine professionale.< !
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Michela PolesResponsabile Marketing Venezia
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Il corso in aula con Anna è stato divertente, utile e pieno di scoperte. Si è creato subito un clima solidale con le altre partecipanti, ed è stato davvero bello scoprire quanta differenza possono fare i colori giusti (e la giusta dose di autostima!). Anna alterna spiegazioni più ampie sul personal branding e la personal image con mini-consulenze personalizzate davvero preziose. Mi è piaciuto molto anche il follow up: un gruppo dedicato  su FB. Davvero completo!
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Dopo il giro di assistenza shopping con Anna a Verona ho cambiato sguardo. Vestirsi non è più lo stesso, è un’esperienza più luminosa. Adesso rifletto di più e mi chiedo: “ma questo vestito, in azione…me lo vedo?” Porto con me la bella sensazione del pomeriggio con lei, la continua sorpresa nel vedermi diversa e bella, con i suoi consigli sinceri, anche con i miei nuovi chili in più. Eravamo probabilmente in mezzo alla folla, ma lei mi hai messa a mio agio e mi è sembrato fossimo sole. Dopo il giro, facendo tesoro dei suoi consigli, mi sono anche cimentata un po’ da sola negli acquisti o nel reinventare qualche capo del mio guardaroba tutto grigio e nero con una maglia e delle calze color ottanio. L’esperienza con lei è stata anche in certo modo d’esempio su come fare in negozio e non lasciarsi fare: adesso entro sicura e curiosa, mi diverto, senza temere e ascolto solo me. E quando le commesse sbagliano la taglia da darmi non mi faccio più abbindolare. Per fin…
Chiara DelfiniServizi FormazioneMantova
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Sono rimasta entusiasta dal corso di Anna. La sua preparazione, competenza e professionalità mi hanno letteralmente incantata. La cosa che più mi ha stupita però è la sua capacità di leggere l’ essenza di ognuna di noi, ancor prima di sentirci parlare: è strepitosa!
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