Questa è Jane Fonda che, splendida, sta per decretare il vincitore degli Oscar 2020: sarà il film sudcoreano Parasite!
Tra le cose che mi sono più piaciute la scorsa settimana c’è stato proprio questo outfit di Jane Fonda e tra poco ti spiego perché.
Intanto ti dico che ho una passione particolare per questa attrice.
Oltre che aver recitato in film memorabili come “A piedi nudi nel parco” in cui sfoggiava dei fantastici look,
Jane è sempre riuscita a fare una cosa secondo me importantissima: “essere nel suo tempo”.
Alla fine degli anni 60, quando il mondo era proiettato verso l’imminente sbarco sulla luna (avvenuto nel 1969) lei ha interpretato Barbarella, l’eroina proveniente dallo spazio che salva l’umanità vestita in Paco Rabanne.
I suoi abiti dai bagliori metallici e i suoi stivaletti argentati interpretavano alla perfezione il desiderio dell’umanità di scoprire altro da sé.
Negli anni ‘80, un’epoca in ciò che contava era risultare potenti, sia nel lavoro che nel fisico (è in questo periodo che viene coniata l’espressione power dressing) Jane Fonda è ancora una volta “sul pezzo”.
Eccola protagonista delle cassettine di aerobica che permettevano a qualsiasi signora, da Minneapolis a Mondovì, di sentirsi in forma, seguendo con impegno le facili mosse dei suoi esercizi.
Adesso Jane Fonda è Grace, nella serie Netflix “Grace and Frankie”, in cui viene raccontata la storia di due donne mature che non si rassegnano a sentirsi “finite” e a ritirarsi in casa di riposo ma hanno ancora molto da dare. Pure nello stile.
Più attuale di così! Proprio adesso, infatti, c’è un racconto diverso, meno mortificante, della “terza età”.
Un racconto che passa anche attraverso siti quali “Advanced Style” (di cui ti parlavo qui) e icone tipo Iris Apfel.
Ma torniamo al look di Jane Fonda la sera degli Oscar che mi è piaciuto perché era PARLANTE!
E Cosa voleva dire l’attrice con questa splendida mise?
Ora te lo spiego!
Mentre la sua generazione è impegnata ad affermare “non è vero la terra non sta bruciando, e in ogni caso non siamo stati noi”, Jane protesta a favore dell’ambiente, presentandosi con frequenza davanti al Campidoglio, senza paura di essere arrestata (cosa che avviene puntualmente).
E lo fa indossando un cappotto rosso fuoco che si intona alla fierezza indomita con cui si batte per i suoi ideali.
Il rosso, come ti spiego in questo post, è la tinta dell’energia ma anche un colore che si fa notare (lo riconosciamo subito nello spazio) e che, indossandolo, ti aiuta a:
- raggiungere i tuoi obiettivi;
- aumentare la tua forza di volontà;
- seguire il tuo istinto;
- avere relazioni più coinvolgenti.
Direi perfetto per gli intenti e la personalità di Jane Fonda!
“L’ultimo capo che comprerò in vita mia” ha detto in proposito del suo cappotto l’attrice americana.
Ed è così che quel cappotto se lo è portato pure sul palco dei recenti Oscar. E non solo ha fatto questa azione un po’ particolare.
(Hai mai visto qualcuno che presenta gli Oscar con il cappotto in braccio? )
Ma ha reso il suo cappotto protagonista, abbinandoci l’abito indossato per quella serata.
Eh sì stato il cappotto a guidare il look, tanto che il bellissimo vestito di Elie Saab che Jane ha deciso di mettere agli Oscar era già stato usato dall’attrice in un’altra occasione e lei lo ha “riciclato” (altra cosa che di norma, in un occasione così importante, non si fa).
Le serviva qualcosa di rosso!
Completando il look con gioielli Pomellato perché realizzati rispettando l’ambiente (con oro estratto in modo eticamente responsabile e diamanti solidali).
E poi chi lo ha detto che i capelli grigi sono da vecchia? Leggi qui.
Un vero look manifesto!
Proprio come avrebbero detto i futuristi (leggi qui cosa intendo dire).
Eh sì serata degli Oscar non è solo un momento di glamour o di “ma come ti vesti?”.
Anzi!
Te lo confesso: io mi innervosisco pure un po’ quando leggo sui giornali esclusivamente commenti frivoli o peggio “aggressivi” sugli abiti delle signore che si presentano ad eventi molto visibili.
In primo luogo perché molto spesso le donne sono le prime nemiche delle donne, come scrivo anche qui, giudicando le altre con la stessa carenza di clemenza che riservano verso loro stesse.
E poi perché:
Vestirsi è molto altro, vestirsi è comunicare!
Come affermo durante i corsi, agli eventi o in occasione delle mie consulenze d’immagine: ragionare sul proprio stile non è solo un fatto di “mi sta bene” ma anche di “mi rappresenta e mi racconta”.
Solo così possiamo “FAR FIORIRE” chi siamo, a tutto tondo!
Ogni nostra esposizione può diventare un momento per trasmettere i nostri pensieri.
I nostri abiti sono degli strumenti per mandare un messaggio forte e chiaro che spieghi quello che pensiamo, prima ancora di aprire bocca.
Attraverso le nostre scelte di immagine e stile possiamo svelare i nostri interessi, le nostre passioni.
Un po’ come ha fatto Achille Lauro a Sanremo 2020, in un racconto visivo che ha permesso al cantante di farsi notare e, allo stesso tempo, di mettere in luce personaggi splendidi e poco conosciuti come quello della Marchesa Casati Stampa (della Marchesa ti ho avevo scritto in questo post del 2015)
(per approfondire cosa penso di Anchille Lauro leggi qui).
“Eh ma io mica ogni giorno calco un palco importante!”: mi sembra di sentirti dire.
Non serve usare lustrini e paillette per comunicare con la nostra immagine!
E poi: uscire di casa non è già “mettere in scena la tua quotidianità“?
Il bello della moda è che è democratica: tutti ogni giorno possiamo averci a che fare.
Tutti, ogni giorno, dobbiamo vestirci.
Tutti abbiamo il privilegio di poter raccontare i nostri valori, sia personali che professionali.
Il nostro personal brand.
E possiamo farlo con quello che decidiamo di indossare e da cui decidiamo di far accompagnare il nostro corpo, ma anche il nostro cervello.
Proprio come Jane Fonda e il cappotto rosso che ricorda la sua lotta a favore dell’ambiente.
Ci sono molti elementi che collaborano in questo processo: i colori, le forme e lo stile dei nostri abiti e dei nostri accessori.
Come spiego durante le lezioni del mio video corso Fiorisco.
Succede tutto in pochi secondi, come ti spiego qui: i nostri interlocutori si formeranno un’idea di noi, anche solo osservandoci.
Perché vedere questo processo naturale come una condanna?
È un’opportunità! Non sprechiamola!
Impariamo a parlare con la nostra immagine in modo consapevole!
E fioriremo!
Tu cosa vorresti raccontare di te?
Ti piacerebbe avere consigli e suggerimenti pratici per riuscire a scegliere abiti e accessori in modo consapevole?
Io sono pronta ad aiutarti a fiorire!
Segui il mio videocorso FIORISCO e affronterai il guardaroba e lo shopping in modo più consapevole.
Diventerai la protagonista delle tue scelte di stile!Insieme troveremo il tuo “cappotto rosso”, il tuo look manifesto!
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E poi mica ti lascio sola! Non vedo l’ora di confrontarmi con te nel nostro gruppo privato!
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Oppure…
puoi venire ad uno degli appuntamenti del mio storico corso (c’è dal 2015 – leggi qui) su come trovare il tuo stile e comunicare con moda e immagine.
Scopriremo insieme, tra le tante cose, quale rosso è più intonato alla tua bellezza e alla tua personalità.
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Sperando di poter conoscere presto, io ti auguro di fare come Jane Fonda!
E cioè guardarti allo specchio e, osservando il tuo riflesso e le tue scelte di stile, dire a te stessa:
“si questa sono io e sono fiera di presentarmi al mondo!”
Te lo meriti!
Intanto io mi ispiro a Jane e mi metto il mio capottino rosso.
(ps: il numero di PollyAnna, la mi rivista di look in abbonamento, che arriverà venerdì conterrà proprio dei consigli a tema cappotto rosso. Abbonati da qui per riceverla e usa il codice CAPPOTTOROSSO per uno sconto del 15%).
Viviana Taccione dice
Complimenti per l’articolo su Jane Fonda, dovremmo tutte indossare un cappotto rosso alle manifestazioni per il clima!