La bellezza è un tema che tratto quotidianamente.
Ho parecchie occasioni per riflettere su questo argomento, grazie al confronto con i miei clienti durante la consulenza e corsisti durante la formazione.
Spesso ne scrivo qui o in posti come Giorni Moderni di Donna Moderna.
D’altra parte quello che si chiede ad un consulente d’immagine è anche: rendimi capace di mostrare la mia bellezza.
Durante il mio lavoro di consulente d’immagine devo tenere conto di moltissimi fattori e, come racconto spesso, è proprio la sua complessità uno dei motivi per cui ho scelto e amo questo mestiere.
Personal brand, coerenza con il messaggio, posizionamento, occasioni d’uso, personalità, desideri, uso dei colori, tendenze moda, forme del corpo: quel bel minestrone di cui parlo ai miei corsi e durante i miei interventi.
Se la mia cliente o in generale la persona su cui sto lavorando in quel momento è una donna però parole chiave come bellezza, sicurezza di sé , consapevolezza e pregiudizio diventano fondamentali.
Già pregiudizio.
A questo proposito mi ha molto colpito questa campagna di Terre Des Femmes che mi ha segnalato Domitilla (che mentre scrivo si scopre non essere stata fatta in collaborazione con loro, ma usando il loro logo senza permesso, anche se tra loro finisce a tarallucci e vino perché il messaggio veicolato è in linea con quello che porta avanti l’associazione).
“Non giudicare una donna dai suoi vestiti” o meglio dai pregiudizi che portano con sé i suoi vestiti e che passano, dalla lunghezza della gonna, la profondità della scollatura e l’altezza del tacco della scarpa.
Non potrei essere più d’accordo.
Nei limiti della decenza e dell’essere idonei alla situazione in cui ci si trova a mio avviso tutto è concesso.
E ti dirò di più: se indossi qualcosa che senti tuo e ti rappresenta diventi così naturale nei movimenti che nulla stona, nemmeno la scollatura ampia.
Nemmeno i tuoi difetti, che anzi possono diventare un valore aggiunto di unicità.
Nemmeno il colore rosa e i lustrini.
Nemmeno la femminilità, che non rende meno credibili e meno potenti se lasciata trasparire.
Lo sa bene Natalie Massenet, già fondatrice di Net-a-Porter uno degli e-commerce del lusso più quotati che in questi giorni si è unito in matrimonio con Yoox.
Lo dimostra ogni giorno Michelle Obama che non ha paura di esporsi alle critiche sposando uno stile personale, femminile e colorato e che anzi usa proprio il colore per trasmettere un messaggio forte e positivo anche nelle situazioni più formali e difficili, come durante il suo recente viaggio in Oriente.
D’altra parte era stata lei ad abbinare il suo look ai colori della bandiera americana il giorno della prima vittoria del marito.
Tra i pregiudizi il più difficile a morire è forse quello relativo all’età che porta con sé il messaggio per cui o siamo toniche e scattanti come madonna oppure il look migliore dopo i 50, è simile ad un burqua.
Le regole generali, che spesso purtroppo anche alcune mie colleghe danno, sono: abbassa le gonne, alza i colletti, elimina i tacchi, abolisci il colore.
O, nel migliore dei casi, ci viene insegnato a fare a patti con l’età.
Fare a patti uguale non essere completamente sé stessi.
E se non siamo noi stessi non saremo mai davvero belli.
Io al contrario sono convinta che, proprio perché la bellezza passa dalla consapevolezza del sé, con gli anni questa consapevolezza aumenta e insieme alla consapevolezza cresce anche la capacità di capire come usare uno strumento potente come la moda.
Per rappresentarti, per mostrare agli altri dove sei arrivato e indicare la strada che vuoi percorrere, per giocare.
A questo proposito da molto tempo seguo un blog, da cui di recente è stato tratto un film documentario, che si chiama Advanced Style , dove advanced sta proprio per età avanzata.
L’obiettivo dell’autore, fotografo newyorkese, è immortalare il look di uomini e donne over 50. Estrosi, raffinati, composti, inaspettati: ogni tipologia di stile e abbigliamento è contenuta. Unica cosa in comune: tutti coloro che sono fotografati portano meravigliosamente gli abiti che indossano. Senza età. Con la loro personalità e con un gusto consapevole che certo si è modificato negli anni, anche in base al tipo di fisico, ma che rispecchia esattamente il mio modo di concepire moda e abbigliamento come espressione del sé.
Ti assicuro che per me i look contenuti in questo blog sono di maggiore fonte di ispirazione rispetto a quelli sfoggiati dalle fashion blogger. Qui non ci sono tendenze viste e replicate, qui non ci sono look costruiti solo per farsi notare, qui c’è stile consapevole, raffinato (anche dagli anni) e giocoso.
E soprattutto gli outfit non sono mai ridicoli, perché portati benissimo.
E siccome sono proprio io a dirti che l’immagine è in grado di parlare anche meglio della parola, e perciò serve educarla a farlo, ecco un po’ di immagini.
Questa una delle mie preferite:
Io te lo dico: uno degli obiettivi del mio business plan è finire un giorno immortalata qui 😉
Proprio l’esempio di Advaced Style ho fatto ad Anna da Re, mangiando insieme in una mensa milanese. Lei mi raccontava della sua voglia di dire qualcosa di suo nella moda, di mostrare la sua voglia di esprimersi e sperimentare attraverso l’abbigliamento ma di sentirsi frenata dalla sua età. Sono felice abbia ascoltato i miei consigli, di provare e divertirsi, creando un suo blog in cui è bellissima.
Perché sei bella/o quando giochi, quando ti diverti, quando ti senti a tuo agio,
Quando sei consapevole di te.
Quando sei nella tua parte.
Quando ti senti bella/o.
E gli altri se ne accorgono, anche il tuo compagno di corso tedesco che ti vede più colorata e luminosa senza tutto quel grigio o la tua bambina che ti dice che con la gonna hai le gambe magre e si vede vai a correre (esempi reali ovviamente).
Io mi vedo bella durante i miei corsi, in foto come queste scattate sabato scorso a Bologna.
E tu quando ti senti bella/o?
P.s: hai notato che ai corsi ultimamente ho indossato sempre lo stesso vestito? È stata una scelta voluta e nel prossimo post ti parlerò delle ragioni di questa divisa e del perché potrebbero essere utili anche a te.
gab dice
Quando mi sento a mio agio con il mio umore mi sento bella. Se sono arrabbiata, triste o angosciata, posso essere bella, ma vedermi e sentirmi una schifezza 😛