Trova il tuo tratto distintivo, fai che la tua immagine sia coerente e ti somigli.
Fai raccontare alla tua immagine il meglio della tua personalità e falle spiegare agli altri il tuo percorso.
Questo dico ai miei clienti durante la consulenza, questo insegno ai miei corsi, questo suggerisco a chi mi viene ad ascoltare ad eventi o convention aziendali.
Così quando in molti di coloro che mi leggono, mi seguono su Twitter e Facebook o sono iscritti alla mia newsletter, mi hanno detto, come prima cosa, che questo nuovo sito www.annaturcato.com mi somiglia è stato il complimento più grande.
La coerenza per me è un valore molto importante e sapere che quello che sono passa forte e chiaro da qui, dove vi sto scrivendo, a lì, dove state leggendo mi rende immensamente felice.
Questo sito nuovo potrà piacere oppure no (e sull’accettare di non piacere lo ammetto ci devo ancora lavorare un po’) però sono io.
Racconta dove sono ora, dove sono arrivata dopo due anni di lavoro come freelance e quasi dieci in azienda come buyer.
E lo so che ancora cambierà, Luigi Centenaro dice che se non ti vergogni della prima versione del tuo sito allora sei uscito troppo tardi.
Molto vero anche se io non mi vergogno del mio primo sito, è come un vestito di quelli che ti piacevano tanto, che erano adatti per la tua vita di qualche anno fa ma in cui ora non ti ci rivedi più e ti sta pure un po’ stretto.
www.atpersonalshopper.it mi stava stretto, a partire dal nome, ma mi ha accompagnata per un bel periodo, un periodo emozionante, sfidante, terrorizzante, quello in cui ho deciso di lasciare tutto quello che per me era scontato: una vita normale, le sicurezze del posto fisso in azienda, l’orario definito (più o meno), la paga ogni mese, i week-end, l’ufficio amministrazione (che preparava le fatture), l’ufficio IT (che sistemava i programmi e i computer quando non andavano), la macchinetta del caffè, i colleghi, l’alzarsi la mattina prendere la macchina e andare sempre nello stesso posto.
Sicurezze certo che però, ancora una volta, mi andavano strette.
Il mio primo sito è stato un fido compagno, ha condiviso con me i primi guadagni, le prime presentazioni, il primo approccio sui social i primi tantissimi sbagli, le prime delusioni.
Mi ha dato la base per avere la forza e il coraggio di cambiare, mostrando sempre di più la mia faccia e rendendo sempre di più la mia immagine lavorativa simile a me.
Ci ho messo mesi ad aggiustare questo nuovo sito, non volevo uscisse meno di perfetto, per fortuna che ad un certo punto qualcuno mi ha ricordato che qui non salviamo vite umane.
E così ora il sito non è perfetto ma perfettibile, e anche per questo è simile a me.
Però ogni volta che lo guardo mi riconosco e sorrido (merito anche delle fotografie che mi ha scattato Beatrice Mancini).
Quello che vedo racconta i giorni e le notti passate a scrivere i testi, definire colori e font, scegliere i titoli e le immagini in base al mio posizionamento, aggiustare ogni dettaglio (e un grazie specialissimo va a Francesca Marano e Alessandra Farabegoli per l’intelligenza e la pazienza).
In questi ultimi mesi poi oltre alla routine lavorativa (che una routine in realtà non c’è e questo mi entusiasma e spaventa allo stesso tempo) mentre preparavo www.annaturcato.com ho organizzato anche il mio matrimonio.
Domenica 7 Dicembre mi sono sposata e i giorni dopo ho postato un po’ di foto sui social.
Anche in questo caso in molti hanno commentato: le foto del tuo matrimonio ti somigliano. Certamente il matrimonio non è stato solo il mio e mio marito (mi fa ancora strano scriverlo) ha dato un apporto fondamentale a tutte le decisioni. D’altra parte chi si somiglia si piglia, dice mio padre, e così i pois, il bianco e rosso, il maggiolino (che è la sua macchina abituale), il cerchietto al posto del velo, le scarpe rosse tutto raccontava noi e quindi me (come ho già detto arriveranno post dedicati).
A partire dalla scelta del rosso, fatta inconsciamente proprio ispirandoci al colore del maggiolino, che è stata riconosciuta come tipica di me; e di fatto il rosso è un colore che amo, che credo mi porti fortuna fin dagli esami all’università e che uso come coperta di Linus spesso e volentieri (se indossi un colore forte potrai aspettarti che l’attenzione si concentrerà su quel colore e non si focalizzerà magari dove non vuoi).
Impara a far parlare la tua immagine e lei parlerà benissimo di te.
[…] Elsa lo sapeva: la tua immagine ti consente di comunicare ancora prima di aprire bocca. […]