Ma tu lo sai che chi è il cool hunter?
Te lo spiego io che cool hunter lo sono.
Eh sì tra i miei titoli c’è un master in Cool Hunting nel settore moda.
Che vuol dire? E perché mi viene in mente di raccontartelo proprio adesso?
Perché ci stiamo dirigendo a passo spedito verso la Primavera.
Una Primavera carica di aspettative, specialmente in un periodo storico come quello che stiamo vivendo che ci fa desiderare, come non mai, luce, pace e vicinanza.
I valori rappresentati dal Peach Fuzz, di cui ti ho parlato qui, che è il colore dell’anno secondo l’azienda americana Pantone ma che rappresenta anche un buon auspicio per i “tempi che verranno”.
Tempi che, in questi giorni, trovano rappresentazione visiva e indicazione per il futuro sulle passerelle.
Ma come si fa a capire “dove stiamo andando?”
Ci vuole visione!
Ci vuole attenzione!
Ci vuole osservazione!
È proprio a questo serve imparare a fare il cool hunter!
Chi è il cool hunter e cosa fa?
Il cool hunter è il ricercatore di tendenze: una persona che studia, annusa l’aria, osserva con gli occhi ma anche con la testa (e un po’ pure con il cuore) e individua la direzione che stanno prendendo le cose.
Sono i cool hunter a capire cosa andrà di moda domani e lo riescono a fare “semplicemente” ponendo sotto analisi l’oggi.
La prima apparizione di questo termine è del 1997, anno in cui Malcolm Gladwell scrisse l’articolo “The Coolhunt” sul New Yorker, descrivendo un professionista specializzato nell’osservazione del quotidiano.
Un tempo la/il cool hunter faceva le sue ricerche munito di macchinetta fotografica in giro per il mondo.
Così la/il cool hunter notava che un ragazzo a Bogotà aveva abbinato dei lacci argento alle sue sneakers, avvistava una signora a Parigi con una cintura argento, osservava una ragazzina con il cappellino argentato a New York e registrava tutto, per poi correre nell’ufficio stile della casa di moda per cui lavorava affermando: “andrà di moda l’argento”!
Ovviamente è meno romanzata di così e di sicuro la vita di un cool hunter adesso è più pratica perché gli basta accedere ai social network per avere davanti a sé tutto il mondo.
Il mestiere di “cacciatore di tendenze” (questo letteralmente significa “cool – hunter”), al giorno d’oggi, è, però, anche più difficile e questo per due motivi: 1) ci sono tantissimi stimoli ed è necessario fare selezione; 2) è tutto più veloce e anche più “appiattito” e questo fa sì che si possano creare degli abbagli poco duraturi.
Il lavoro di cool hunter può declinarsi nel mondo della moda ma non solo. Ci vuole “fiuto” per capire quale tipo di vino sarà più apprezzato, che cibi cercheremo di più, che musica ascolteremo, come vorremo arredare casa, che serie tv ci appassioneranno maggiormente, che macchine colpiranno la nostra attenzione e mille altre cose…comprese le scelte politiche.
Si tratta sempre e comunque di tendenze!
A questo proposito, una cosa mi preme sottolinearla: le tendenze non sono frivole, sono quello che siamo, sono quello che abbiamo imparato nel tempo, ciò che abbiamo visto intorno a noi e a cui ci siamo abituati ma anche quello che di nuovo ci piacerebbe far entrare nelle nostre vite e che desideriamo per il nostro futuro.
Non sono le tendenze a influenzare noi, siamo noi a influenzare le tendenze.
Le tendenze, infatti, funzionano se intercettano un desiderio già latente. Ed è proprio questo desiderio latente che il coolhunter è in grado di scoprire e il vero successo di questo mestiere.
Per quale motivo funziona così bene il binomio moda e tendenze?
Perché la moda registra i nostri umori, i nostri cambiamenti, le nostre evoluzioni; nostri e anche quelli del mondo intorno a noi. Esattamente come sanno fare le tendenze.
Ed è proprio per questa ragione che anche la moda, come le tendenze, NON è frivola ma è una materia, che se presa in esame in modo serio e competente, può rivelare tantissimo della società.
Così diceva Coco Chanel:
“La moda non è qualcosa che esiste solo negli abiti. La moda è nel cielo, per la strada, ha a che fare con le idee, il modo in cui viviamo, quello che ci succede attorno.”
E, in effetti, Coco Chanel fu decisamente una cool hunter molto dotata e a questa sua caratteristica dovette il suo successo.
Erano i primi del Novecento quando Gabrielle Chanel aprì le sue prime boutique di moda.
A quel tempo, la Belle Epoque (l’epoca “bella” e prospera, in cui nulla di male poteva accadere) era stata spazzata via dalla Prima Guerra Mondiale.
Per il suo lancio, non a caso, aveva scelto due tra le località di villeggiatura più in voga, la prima a Deuville e la seconda a Biarritz (in questa lezione ti racconto tutta la storia di Coco Chanel), dove si erano rifugiati i parigini per sfuggire ai pericoli del conflitto militare.
Fu lì che propose capi completamente diversi rispetto a quanto era “andato di moda” fino a quel momento e che vedi rappresentato nelle immagini sotto.
Uno stile nuovo che venne accettato con gioia dalle donne, stimolate anche dal fatto di “trovarsi in vacanza” e quindi di sentirsi più libere nello sperimentare (succede anche a te vero?)
Uno știle capace di intercettare i bisogni e i desideri femminili, prima ancora che questi fossero espliciti e manifesti.
Uno stile che rappresentava un indirizzo verso il futuro e di cui lei stessa si fece portabandiera (diventando, come si direbbe adesso, una vera e propria influencer).
Uno stile che avrebbe fatto tendenza e sarebbe diventato di tendenza, segnando un momento di evoluzione nel costume femminile.
Questo stile che ho potuto, di recente ammirare, alla mostra dedicata a Coco Chanel al Victoria&Albert Museum di Londra.
Pratico e nuovo: l’ideale per vestire le donne moderne così come era, in quel periodo Coco Chanel.
Capace di descrivere perfettamente un’epoca e di essere intramontabile allo stesso tempo.
In realtà Chanel lo aveva fatto anche qualche tempo prima di “anticipare e orientare le tendenze” e cioè, come racconto qui, quando aveva iniziato ad occuparsi di moda, partendo da un dettaglio tanto “accessorio” quanto fondamentale in quel periodo storico e cioè il cappello.
Da “vessillo di opulenza e scomodità” quale era:
Coco Chanel, levando orpelli e inutili volute, rese il cappello sinonimo di praticità.
E, di nuovo, si pose come esempio e ispirazione, indossando le sue creazioni per prima.
Anche Christian Dior fu un grande cool hunter!
Esattamente come seppe fare Chanel, Dior intercettò il sentire del periodo in cui si presentò come couturier e propose alle donne capi lussuosi: vessillo, testimonianza e dichiarazione che le restrizioni della guerra erano finite.
In questo modo lo stilista francese riuscì ad ottenere un successo strabiliante, fin dalla sua prima sfilata il 12 Febbraio 1947.
(vedi le persone assiepate sugli scalini?)
Quello che è certo è che la moda non mente!
Ciò che le persone scelgono di indossare racconta non solo le esperienze che stanno vivendo, come individui, ma spiega anche cosa sta succedendo nel mondo in cui vivono.
Se ne rese conto benissimo Mary Quant.
La stilista britannica viene ricordata per essere l’inventrice della minigonna.
Eppure quando ci si complimentava con lei come per aver ideato una così grande rivoluzione, invariata si presentava la sua risposta: ” io non ho inventato nulla, ho solo prestato attenzione a quello che già facevano le giovani donne, come me, negli anni ’60 e al loro desiderio di accorciarsi le gonne per andare a passo spedito verso il loro futuro”.
La moda ci segue e ci risponde.
Faccio un esempio in merito al momento attuale: da un paio di anni a questa parte, le mie clienti si dimostrano sempre più refrattarie al tacco e agli abiti scomodi e, in occasione di corsi e consulenze, mi chiedono di frequente come poter abbinare in modo raffinato le scarpe basse e capi confortevoli, anche in situazioni formali.
Come mai? È presto detto! Durante la pandemia/i vari lock-down una cosa positiva è successa: ci siamo abituate al fatto che non ci facevano male i piedi (come dopo una giornata di lavoro con le scarpe strette e alte) e ci siamo trovate bene a indossare abiti pratici che accoglievano il nostro corpo con comodità.
Se la voglia di uscire è certamente tornata con forza ed entusiasmo, questa voglia è stata anche accompagnata dal pensiero: “ma perché devo perdere la comodità che era così bella?”.
Ma pure tutto il contrario! Che a vestirsi sempre “da casa” ci si annoia un po’ e si desidera con prepotenza lustrini, paillettes e glamour, dagli abiti al make-up (perché diciamolo un ombretto sbarluccicoso è più comodo del tacco 12).
Ed ecco “magicamente” spiegate alcune tendenze del momento:
Quali caratteristiche ci vogliono per fare il cool hunter?
Spirito di osservazione e di ascolto, intuito e apertura mentale.
Il cool hunter non giudica e non si chiede cosa gli piace. Il coolhunter guarda, impara e cerca di cogliere ogni minima sfumatura (esattamente lo stesso approccio che mantengo io nella mia professione di consulente d’immagine).
Queste caratteristiche, magari, sono innate ma si possono anche imparare, allenando gli occhi e la testa a guardare. Perché se (ed è una fortuna) ogni giorno vediamo non è detto che sappiamo anche guardare.
Per fare il cool hunter è necessario avere visione “nel complesso” e “vedere dentro”.
Tutte cose di cui parlerò qui.
Come mi è tornato utile nella vita aver studiato da cool hunter?
Quello che ho imparato mi ha fornito degli strumenti che, da allora, hanno sempre fanno parte della mia cassetta degli attrezzi per osservare il mondo e sviluppare un pensiero laterale che mi consente di vedere anche ciò che gli altri non riescono ad intercettare.
Quando ero buyer in azienda sicuramente è stato fondamentale capire “in anticipo” quali sarebbero stati i gusti dei consumatori, così da proporre nei negozi i capi e gli accessori che, sulla base della mia analisi e del mio studio, sarebbero stati scelti con più frequenza, apprezzamento e interesse.
È applicando un approccio da cool hunter che si riesce a capire in anticipo ciò che si venderà e ciò che invece potrebbe rimanere a fare giacenza in magazzino.
Anche adesso, molto spesso, mi ritrovo a fare ricerche da cool hunter e per molteplici ragioni.
Il primo motivo riguarda me come professionista che dal 2012, oltre a fare consulenze d’immagine a privati, propone corsi, crea contenuti su questo blog, sulla newsletter e sui social network.
Attenzione: applicare un approccio da cool hunter per capire cosa potrebbe interessare al pubblico non significa accorgersi di cosa “fanno tutti” e dire “lo faccio pure io” (e infatti io non ho mai pubblicato contenuti “visti e stra-visti” tipo “indoviniamo la stagione armocromatica di questa star”) ma guardare oltre e chiedersi: “di cosa c’è e ci sarà bisogno?”.
Questo metodo ha significato per me, per fare un esempio, proporre un corso di Storia della Moda in piena pandemia, intercettando il desiderio delle persone di illuminare delle ripetitive, noiose e anche preoccupate serate casalinghe con storie interessanti, immagini favolose e un po’ di magia.
Nessuno lo aveva fatto prima ma ha funzionato e in tantissime avete partecipato a questo corso (che è ancora disponibile per te da qui e lo puoi vedere quando vuoi).
Inoltre, “faccio la cool hunter” anche quando mi interfaccio con i miei clienti perché così riesco a “leggerli” e a comprenderli meglio, accompagnandoli con ancora più sicurezza a vestire il loro racconto per immagini più autentico e unico. Con maieutica!
Proviamo a fare i cool hunter?
Come sai, a me piace andare nel concreto (che la teoria senza la pratica rischia di diventare sterile), anche perché, come ho scritto, noi le tendenze le viviamo tutti i giorni.
Quindi vorrei fare adesso con te degli esercizi di cool hunting.
Osserviamo e “decodifichiamo”!
COLLANT ROSSI, GONNA TARTAN E CAPPOTTO OVER
In questo inverno ti è venuta voglia di acquistare un paio di collant rossi?
Se è successo è perché sono stati proposti un po’ ovunque! Sono di moda! Sono di tendenza!
Cosa dicono? Raccontano il desiderio di andare avanti, di “prendersi quello che spetta”, di camminare a passo spedito e determinato verso il futuro (proprio come avevano fatto, scoprendo parimenti le gambe, le donne degli anni ’60).
Li vorresti abbinare con un cappotto over e magari una gonna in tartan?
Questo periodo storico è purtroppo pieno di brutte notizie, l’orrore quotidiano a cui assistiamo impotenti al tg ci fa venire voglia di sentirci al sicuro, protetti. Proprio quello che accade dentro ad un comodo cappotto, magari di una taglia in più, che ha anche due pregi: 1) rende invisibile e privato ciò che noi desideriamo coprire (in un momento in cui il privato spesso viene confuso con il pubblico, ciò che rimane solo per noi acquista ancora più pregio e valore) ; 2) fa sembrare il nostro aspetto più grande, rispondendo così all’istinto primordiale di “farsi grossi quando si ha paura”.
Il tartan, come ho raccontato anche in questo video, inizia ad essere di tendenza nell’Ottocento grazie alla regina Vittoria d’Inghilterra e risponde al nostro desiderio di ritrovare il passato e le origini, conservando ben saldi i tratti di autenticità e unicità a cui risponde un disegno che rappresenta un popolo che ha sempre saputo onorare le sue radici (quello scozzese).
Metti insieme le tre cose e un perfetto look in tendenza è servito!
Un look che fa anche una ineccepibile fotografia del sentire di oggi.
SANREMO
Così come è una perfetta fotografia dell’oggi ciò che viene rappresentato sul palco di Sanremo.
Lo stiamo capendo: la moda, se la sappiamo ascoltare e osservare bene, si fa registro del tempo e ci racconta la direzione che il mondo sta per prendere, prima ancora che questo succeda.
La moda sente, “annusa” e poi restituisce sotto forma di immagine.
Ecco perché i look maschili che hanno calcato il palco dell’Ariston hanno rivelato uomini in evoluzione e in ricerca di sé, una ricerca in cui sono anche disposti a mettersi in gioco e a ribaltare quei canoni che seguono da quando, nella metà dell’Ottocento, hanno compiuto la cosiddetta “grande rinuncia alla moda” (così viene definita nei libri di storia), in quanto materia considerata troppo frivola per occuparsene.
In realtà i giovani lo avevano già subodorato negli anni ’60 e ’70 del Novecento che la moda non fosse qualcosa di frivolo ma uno strumento per comunicarsi e anche per passare un messaggio rivoluzionario (basta pensare a David Bowie); adesso lo confermano con rinnovata sicurezza e vogliono sempre più divertirsi insieme a lei.
Quindi via libera ai colori accesi ma pure pastello, via libera agli accessori come le spille, via libera a dettagli ed elementi finora destinati solo al femminile, come il pizzo dei Santi Francesi:
Da portare a petto nudo che è vulnerabile e forte al tempo stesso. Perché avere il coraggio di esporre il cuore, rende vulnerabili e forti allo stesso tempo. Vulnerabili e forti come i “ragazzi di oggi”.
PASSERELLE
Se è vero che la moda non è solo ciò che accade sulle passerelle, è anche vero che ciò che accade sulle passerelle non è così lontano da noi. Anzi: proprio tutto il contrario!
Certo, siamo portati a pensarlo: a sfilare sono marchi e vestiti dal costo non esattamente alla nostra portata, ad assistere in “front row” sono star e influencer….Tutto questo cosa ha a che vedere con la nostra quotidianità?
TANTISSIMO
Perché ciò che vediamo in passerella parla del nostro ieri, del nostro oggi e anche del nostro domani.
Ogni colore, ogni dettaglio, ogni elemento racconta il momento storico che stiamo vivendo e fa una previsione di quello che sarà.
Prevediamo il futuro insieme?
Osservare le sfilate è un ottimo modo per capire “dove andrà il mondo”.
Facciamolo insieme!
Cosa andrà di moda nella prossima Primavera ci è già stato svelato qualche mese fa.
Cosa indosserai?
Sarai più da tuta o da slip dress?
In entrambi i casi si tratta di capi che “si mettono e si tolgono in un sol colpo”, come avrebbero detto i futuristi che la tuta inventarono, come racconto qui.
Chi li indossa si mette al comando, decide con determinazione e lo fa con velocità. Ma anche con praticità perché, sia la tuta che lo slip dress, sono capi pratici e che si accostano al corpo senza aggiungere inutili sovrastrutture.
Ecco di cosa i cool hunter già sapevano avremmo avuto bisogno.
Da quale ispirazione del passato sarai più attratta?
Il corsetto, la gonna a ruota o le maniche a sbuffo?
Si tratterà , in ogni caso, di un desiderio di “ancorarti” al passato per trovare un bilanciamento tra struttura e femminilità, che no non significa mancanza di credibilità. Un passato da reinterpretare a modo tuo e in chiave moderna, però, scompaginando le carte con abbinamenti inaspettati.
Sarà il verde ad attirarti?
Ti si accorderà più il verde menta, che ha spopolato sulle passerelle della Primavera/Estate 2024 o apprezzerai maggiormente le sfumature, sempre desaturate ma meno pastello, che sono state presentate alle recenti sfilate di moda Autunno/Inverno 24/25?
Indossando entrambe le scelte, spiegherai con la tua immagine che desideri prendere in mano le cose con fierezza e garbo insieme.
Un sentire che avrai in comune con tantissime persone!
Nelle tue corde ci sarà l’azzurro che tanto abbiamo visto nelle sfilate della moda di Milano e Parigi per la prossima stagione invernale?
Si tratta di un colore che racconta il bisogno di armonia e serenità che tutti percepiamo, in un momento storico così pieno di nubi.
E che rappresenta anche un augurio da parte della moda.
In ogni sfumatura, scelta per noi dalle diverse maison (e suggerita da parte dei cool hunter che per queste maison lavorano), possiamo ravvisare un effetto ma anche un indizio.
Come in merito al nude (tanto proposto sulle passerelle dell’Autunno/Inverno 24/25) pronto a suggerirci che è tempo di spogliarsi del superfluo e andare all’origine, cercando un’autenticità e una trasparenza che si sono perse anche a causa dei social network (che permettono di filtrare la realtà a nostro uso e consumo e di far vedere solo ciò che a noi conviene).
Vorresti saperne di più?
Ti piacerebbe scoprire tutto quello che andrà di moda nei prossimi mesi?
Ti incuriosisce l’idea di interpretare le tendenze?
Per esempio, queste…
vuoi sapere cosa “svelano” del domani?
Scopriamolo insieme!
Diventiamo cool hunter insieme?
Analizziamo abiti, accessori e dettagli per “predire il futuro”!
Impariamo a leggere la moda!
Per farlo, ho pensato questo corso per te:
Cosa faremo insieme?
Ti accompagnerò a sviluppare capacità da cool hunter.
Insieme capiremo come individuare le tendenze moda, analizzeremo look da sfilata, ma non solo, e ne carpiremo tutti i segreti, imparando a leggere e a interpretare ogni dettaglio e a scoprire cosa ci svela di quello che sarà.
Questo corso ti aiuterà ad allenare il tuo sguardo, ad osservare le cose da una nuova prospettiva e a maturare consapevolezza.
“Andare a caccia delle tendenze” , infatti, insegna ad ascoltare con gli occhi e ad andare oltre l’immagine e dentro l’essenza.
È il momento perfetto per comprendere se le nostre intenzioni coincidono con quelle indicate dalla moda (e sulle passerelle).
Lo abbiamo capito: tendenza non è affatto una brutta parola ma qualcosa che ci accompagna nella nostra quotidianità.
Per questo motivo in questo corso, come sempre mi piace fare, vorrei entrare anche nel vostro guardaroba, per aiutarvi a mettere in pratica i miei spunti e i miei suggerimenti.
Quante tendenze ci sono nel tuo armadio?
Quali parlano davvero di te?
Quali ti accompagneranno a indossare chi sei e a vestire la tua felicità?
Un corso è davvero utile se ci insegna anche come passare dalla teoria ai fatti.
Se ci fa capire, per esempio, come tradurre in scelte e look quotidiani le ispirazioni che ci colpiscono e che hanno sfilato sulle passerelle.
Io ho già “già messo in nota” i prossimi desideri di stile:
Non vedo l’ora di parlartene e di scoprire quali saranno le tue di ispirazioni preferite!
Sarà bellissimo divertirci a studiare le tendenze di oggi.
Insieme ci proietteremo nel domani, forti della conoscenza di quello che è stato ieri (eh sì sicuramente nel corso parleremo anche di Storia della Moda).
Spero davvero che accoglierai con interesse questa mia nuova idea!
Io ho proprio voglia di condividere, ancora una volta, la mia passione e la mia competenza con te.
Se lavori nella moda, partecipare ti sarà sicuramente proficuo, ma, anche se il tuo mestiere non ha nulla a che fare con le tendenze fashion, questo corso che ho pensato per te si rivelerà utilissimo perché tu le tendenze le indossi e le crei quotidianamente.
Tu che ogni giorno scegli come vestirti e potresti farlo con una marcia in più e con una maggiore consapevolezza.
Insieme svilupperemo una nuova visione sulle cose che già fai e che potresti fare.
E il bello è che potrai anche frequentare “a distanza” perché tutti gli appuntamenti verranno registrati e sarà sempre come essere insieme!
Così potrai seguire il corso nel modo che più ti sarà congeniale e funzionale.
Inoltre ci sarà tanto materiale a supporto della formazione e, come sempre, consigli personalizzati e su misura che potrai facilmente applicare al tuo armadio!
In più ci sentiremo anche via mail (e in un gruppo dedicato) e potremo confrontarci sui tuoi compiti.
Usa il codice COOLHUNTER da qui (valido fino all’8 Marzo) e pagherai il corso solo 139 euro.
(e se sei iscritta alla newsletter e/o fai parte del Gruppo Margherita scrivimi qui)
Iniziamo insieme questo viaggio verso le tendenze?
Io ti aspetto!
Spoiler: sicuramente parleremo anche dei look da Oscar!
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