C’era una volta una ragazza che quando si guardava allo specchio non si piaceva.
Questa ragazza vedeva solo i suoi grandi occhiali da vista, i denti da coniglietto sul davanti, le bracciotte sproporzionate rispetto al resto del busto e le cosce piene.
Da piccola si era sentita robusta e mai abbastanza bella e mille complessi e paranoie le avevano fatto compagnia.
Ad un certo punto era dimagrita e lo aveva fatto con volontà ferrea e la sicurezza che togliendo centimetri e peso al suo corpo avrebbe aumentato la sua sicurezza.
Poi, però, al posto della sicurezza le erano arrivate le smagliature.
Questa ragazza amava vestirsi: timida, vergognosa e impacciata, non appena colorava e adornava il suo aspetto succedeva una magia.
Insicura delle sue azioni, timorosa del giudizio altrui, trovava nel vestirsi una liberazione: sentiva di poter agire con determinazione e indipendenza al fine di riconoscersi nell’immagine riflessa di sé allo specchio.
“Stefania non mettere ad Anna e Alice abiti neri, i bambini fanno allegria, devono essere luminosi ”.
Queste le parole della nonna alla mamma della ragazza, che aveva imparato presto ad usare i colori.
“Mamma, guarda! La nonna mi ha regalato una collana turchese per farmi brillare!”.
Eh già quella donna fiera e sicura, nel suo metro e cinquanta e nei suoi abiti scelti con cura, era stata fin dall’inizio, per la ragazza, una guida nello stile. Lei che aveva sempre dovuto stare attenta al centesimo e aveva imparato a far diventare ogni straccetto un abito “da messa” di gran figura.
Ecco una foto in cui la ragazza/bambina guarda adorante la nonna che le ha appena infilato al collo la sua “preziosissima” collanina.
La ragazza si osservava molto intorno e cercava capi e accessori che le permettessero di intonarsi a quella parte di sé che, spesso, “i chili di troppo” e il suo “aspetto imperfetto” le impedivano di vedere.
I vestiti per lei erano come una seconda pelle in grado di farla sentire meglio della prima.
Ok: non era bella come quelle di “Non è la Rai” ma poteva sempre indossare una giacca rosa stupenda che, intensa e decisa, avrebbe raccontato la scoperta della sua femminilità e, una volta posata sulle sue spalle, la avrebbe fatta sorridere, permettendole di andare fiera per il mondo.
Questa ragazza desiderava somigliare a Brenda, la protagonista della sua serie Tv preferita.
Così aveva acquistato una salopette in jeans proprio come quelle portate dalla sua beniamina.
Indossandola si sentiva quasi a Beverly Hills e le sembrava più probabile che un Brandon o un Dylan si potessero accorgere di lei e venire a parlarle, scostandole i capelli dal viso.
Che opportunità meravigliosa le pareva poter vestire i suoi sogni e i suoi desideri!
(foto mandata ad un amico di penna in America che, da allora, “misteriosamente” non scrisse più)
Quanto le piacevano, in quel periodo, quei sabati pomeriggio con sua madre e la sua sorellina passati a girare per negozi e a provare tutto quello che desiderava, anche solo per divertimento e senza comprare.
Le sembrava di poter mettere in scena tante versioni di sé: con la gonna lunga si sentiva gitana, la maglia con il pizzo le parlava di atmosfere antiche, infilando i pantaloni blu a quadretti si immaginava a Parigi.
Questa ragazza nel tempo aveva iniziato ad abbinare la scelta dei suoi abiti ad umori ed emozioni.
Ogni colore secondo lei si abbinava ad uno stato d’animo e la incantava l’idea che, indossare per esempio una t-shirt rossa, le avrebbe fatto tornare l’allegria in una giornata no.
Con il medesimo spirito, ad un certo punto, decise di abbracciare quel nero che le risultava così in linea con i pensieri che stava maturando.
“La vita è sofferenza” le ricordava Arthur Schopenhauer, il suo filosofo preferito: e cosa meglio di un total black per intonarsi al pessimismo cosmico, di leopardiana memoria, che tanto la trovava affine in quel periodo?
La ragazza però era pur sempre la stessa bambina che sua madre, con lo scopo di distrarla ed educarla, posizionava davanti ad una finestra aperta con l’invito:
“Saluta e sorridi a chi passa sulla strada: gli renderai più felice la giornata”.
E ben presto ritornarono i colori e le sperimentazioni di stile.
Questa ragazza ci ha messo un po’ a trovare il suo: i capi che andavano per la maggiore sui giornali non sempre erano giusti per lei.
Però, prova dopo prova, ha unito i punti e ha capito che la moda non è solo un fatto di tendenze ma di espressione del sé: unico, inimitabile e per questo memorabile.
E ha cominciato a fiorire!
Proprio un’orchidea posta sui suoi capelli la aveva fatta notare, nella prima azienda in cui aveva lavorato come interinale, da parte del titolare che le aveva chiesto chi fosse e le aveva praticamente fatto un colloquio alla macchinetta del caffè, decidendo poi di assumerla a tempo indeterminato.
Negli anni questa ragazza ha capito che si sente davvero a suo agio solo in due condizioni: quando è sicura di quello che sta dicendo perché frutto di un grande studio e analisi (come le accadeva durante le interrogazioni a scuola e gli esami all’Università) e se indossa abiti che la raccontano.
E la moda è divenuta la sua chiave di interpretazione del mondo e della storia, proprio come aveva fatto con la sua tesi di laurea sul cappello nella moda tra le due guerre: un dettaglio capace di spiegare, con le sue fattezze e intenzioni, un’epoca di cambiamento e indipendenza al femminile.
Nel tempo lei non si è trasformata in una bellissima supermodella, però ha imparato ad accettarsi e a capire che si tratta di ribaltare la prospettiva, concentrandosi sull’illuminare quello che di bello c’è e non sul nascondere ciò che, si pensa, non vada abbastanza bene.
Questa ragazza ha fatto sua la clemenza verso se stessa e le altre donne.
Ha capito che comodità e stile non sono due concetti in contrasto tra loro, grazie al magico potere degli accessori e degli abbinamenti.
Perché nella vita nulla è perfetto ma tutto va bene se si intona davvero a te.
Ha imparato che la moda è uno strumento per spiegare chi si è e che, quando qualcuno ti incontra per la prima volta, sono i colori che indossi e lo stile che ti accompagna con coerenza a renderti davvero interessante ai suoi occhi.
Questa ragazza non avrebbe mai pensato che un giorno la sua immagine avrebbe fatto parte del suo lavoro.
(qui il suo percorso)
E quando, ancora oggi, si prepara per presentarsi su un palco e di fronte a molte persone sa che la sua sicurezza non le arriverà certo dal suo corpo ma dalla sua preparazione e dai vestiti che, una volta indossati, le permetteranno di parlare di lei prima ancora di aprire bocca: sconfiggendo così in parte la sua timidezza e permettendole di fiorire.
Se a questa ragazza, mentre scrutava la sua immagine riflessa, avessero detto: “un giorno girerai dei video e starai per molto tempo a parlare con una telecamera puntata davanti al tuo viso e sorriderai, serena e forte” non ci avrebbe creduto mai.
Questa ragazza sono io, scommetto che lo avevi capito.
Questa ragazza però sei anche un po’ tu.
Questa ragazza sono le meravigliose donne che, in questi anni, hanno condiviso con me la voglia di riconoscere la loro bellezza autentica allo specchio.
Donne che ho seguito nel tempo e che ho visto iniziare una storia d’amore nuova con il proprio guardaroba ma anche con sé stesse, forti del potere dei colori e degli abbinamenti.
Donne che ho conosciuto durante le consulenze, gli eventi e in occasione di questo corso che da molti anni porto in giro per l’Italia per raccontare quello che ho imparato, in primo luogo su me stessa e poi confrontandomi ogni giorno con persone normali che devono fare i conti con le esigenze della quotidianità ma vogliono continuare a sorridersi nei propri panni (come diceva Madeleine Vionnet).
Donne che si riconoscevano in queste 5 storie ma pensano che sia ora di scrivere un nuovo capitolo del loro racconto per immagini.
Questa ragazza ha capito che era il momento di fare di più. Di fare un salto!
Per aiutare ancora più ragazze come lei a sbocciare con i loro splendidi e unici petali.
Così è nato Fiorisco: il mio video corso!
Qui tutte le informazioni.
Ed è una emozione così grande presentartelo ufficialmente!
Se penso che ho lavorato per un anno a questo progetto: proprio a Giugno dell’anno scorso iniziavo le riprese!
Ecco qui uno scatto rubato:
Perché Fiorisco?
Ho scelto questo nome perché accompagnare nel percorso che porta a fiorire è la mia missione.
Missione che porto avanti con ogni strumento in mio possesso. Con i miei corsi, le mie consulenze, i miei servizi come PollyAnna, la rivista di look in abbonamento settimanale, il mio e-book “Le Ragazze Rivoluzionarie della Moda”,i miei profili social, fino al gruppo che ho creato su Facebook “La Posta dello Stile”, un luogo di confronto amabile e delicato e popolato da donne come Sofia.
Non importa se sei campanula o girasole: il tuo valore sta proprio nella tua unicità!
Permetti agli altri di vedere la tua bellezza fiorita senza limitarti, paragonandoti ad una irreale perfezione.
Come scrivevo in questo post: quando si è dei cactus in un mondo di sassi la soluzione più facile può sembrare quella di omologarsi e di “travestirsi” da sassi ma questo, alla lunga, porta solo tristezza e frustrazione.
E poi quanto sono più luminosi i cacti fioriti rispetto a quelli che si fingono sassi?
Non vorresti fiorire anche tu?
Fiorire è una questione personale, ma fiorendo ci si sente più sicure anche al lavoro.
Quando si va ad un colloquio, sedute alla scrivania dove la paura del giudizio è sempre dietro l’angolo o se si è freelance, si lavora da casa e quindi, magari, ci si dimentica di prendersi cura di sé. Quando si vuole crescere e lo si vuole fare con fiducia e confidenza.
Fiorisco tratterà tutti i temi che più mi stanno a cuore.
E lo farà attraverso 3 video-corsi che potrai anche decidere di acquistare separatamente.
1) Comunicarsi e illuminarsi con i colori
Indossarli significa comunicarsi e illuminarsi: che grande opportunità!
Passerò in rassegna le proprietà espressive di ogni colore e di aiutarti a capire, con esempi ed esercizi, come spiegare al meglio i tuoi pensieri e i tuoi desideri attraverso una scelta cromatica consapevole, a prova di timidezza!
I colori sono armonia e durante le lezioni ti spiegherò anche come individuare le sfumature più intonate alla tua bellezza. Quali tonalità ti metteranno davvero in luce?
Ci sarà poi una parte dedicata al magico potere degli abbinamenti: ti darò suggerimenti pratici e idee per combinare in modo nuovo colori e tonalità e farlo facilmente, anche nella tua quotidianità.
(Vedi tutti i dettagli qui)
2) Scoprire i vestiti e gli accessori alleati della bellezza
La percezione che abbiamo del nostro corpo influenza inevitabilmente il nostro approccio allo stile e all’abbigliamento e per questo ho deciso di affrontare il tema.
L’ho fatto però con un punto di vista diverso, maturato in anni di esperienza e confronto con le donne. La mia idea è che non si tratta di capire in che forma “incastrare” il proprio fisico ma di trovare i vestiti alleati della propria bellezza.
L’obiettivo è solo uno: illuminarsi e rendere il proprio aspetto più armonioso! (e non pensare come nascondersi meglio)
Durante le lezioni di questo modulo ti spiegherò come individuare i capi, gli accessori e i dettagli che possono fare la differenza e ti svelerò come valorizzare il tuo viso e il tuo fisico usando piccoli accorgimenti ed elementi che hai già nel tuo guardaroba.
Intimo, ruches, fantasia, tessuto, collane, bracciali etc: ne parleremo e ti mostrerò come mettere in pratica i miei suggerimenti attraverso esempi concreti e facili da replicare.
(Vedi tutti i dettagli qui)
3) Trovare il proprio stile e raccontarsi con moda e immagine
Per fiorire davvero bisogna conoscersi e quindi non poteva mancare una parte destinata alla scoperta di sé, attraverso il proprio stile.
Perché le donne chic, che tanto invidi, non sono naturalmente stilose: “semplicemente” sanno chi sono e si vestono per comunicarlo. Si tratta solo di iniziare ad ascoltarti con consapevolezza e io ti aiuterò a farlo!
La sicurezza di sé comincia con l’imparare a volersi bene e per questo non ci sono limiti di età!
Ho deciso di svelarti tutti i miei segreti per vestirti ogni mattina con gioia, trovando i capi che parlano di te e ti fanno sorridere, al solo pensiero di indossarli.
Ti spiegherò come affrontare in modo nuovo e strategico il tuo guardaroba, per impiegare meno tempo a prepararti e uscire di casa sempre soddisfatta.
Ti racconterò come lo shopping può diventare un’occasione di libertà e indipendenza e come fare acquisti mirati e consapevoli, comprando capi che ti somigliano.
Ti insegnerò come creare abbinamenti che parlino proprio di te!
Insomma: ti aiuterò a rispondere sì alla domanda che ti faccio qui e diventerò la tua fata madrina dello stile.
(Vedi tutti i dettagli qui)
Come ne parlerò?
A modo mio! Con garbo e accoglienza e offrendo soluzioni pratiche e adatte anche alla tua quotidianità.
Perché l’outfit giusto è quello così comodo che ci consente di andare in giro per il mondo sentendoci bene con gli abiti e gli accessori che abbiamo scelto.
Ogni lezione sarà sempre disponibile e divisa in capitoli per poter seguire il ragionamento con facilità, fermando la visione, se necessario, senza perdere il filo del discorso.
In più ho trovato due soluzioni per rendere la formazione ancora più solida e non far sentire la mia “mancanza fisica”.
1) in molti video sarò accompagnata da un’ amica speciale che mi permetterà di farti vedere come creare i look, sulla base dei miei suggerimenti, e di spiegare tutte le mie scelte nel combinare i diversi capi insieme.
2) ogni corso sarà corredato da un Quaderno di Stile che ti aiuterà a completare la formazione con esercizi da fare e bamboline da disegnare…
Ecco qualche curiosità!
- All’inizio non sapevo bene come sarebbero risultate le riprese così ho usato sempre lo stesso vestito per rendere più facile il montaggio e ne ho comprati due uguali (per lavarli e stirarli a ciclo continuo nel corso dei giorni).
- I video sono stati montati in moooolto più tempo del previsto (se penso a cosa è successo in questo anno mi commuovo – te lo giuro); complici un po’ di disguidi tecnici, dei problemi di salute e il mio perfezionismo. Però io sono convinta di una cosa: tutto arriva nel momento giusto e questo era il momento!
- Ho preparato con cura e amore il set e disseminando un po’ ovunque cose che mi facessero sentire bene e coccolata: la foto di mia mamma e mia nonna, i miei cerchietti compreso quello che indosso nella mia pagina di presentazione sul sito qui, alcuni dei miei gioielli preferiti, il film su Diana Vreeland (una delle mie Ragazze Rivoluzionarie preferite) un cappello a cloche in onore alla mia tesi, la ruota dei colori, la bambolina che mi ritrae (e di cui ti parlo qui), una borsa vintage a cui sono molto legata etc.
- Abbiamo girato in una casa (quella della nonna di mio marito) perché non volevo la freddezza di uno studio. Quando ha cominciato a fare caldo e abbiamo dovuto aprire le finestre, però, il rischio rumori è aumentato e quindi abbiamo deciso di mettere un suono di sottofondo per rendere più armoniose le mie parole. E cosa meglio del canto degli uccellini per me che mi sento sempre un po’ Biancaneve?
- Ci ho messo un sacco per scegliere la musica della sigla: volevo un motivetto orecchiabile, semplice da ricordare ma non invasivo. Ascoltala cliccando qui sotto e poi dimmi se ho raggiunto l’obiettivo!
- Nelle immagini della sigla in cui io cammino su uno spiazzo bianco sono sul piazzale della Mostra del Cinema di Venezia: eh sì la nonna di mio marito ci abita proprio a fianco. Lo avevi riconosciuto?
- Ho comprato alcuni abiti e accessori appositamente per parlartene nei video ma la maggior parte dei capi che ti mostrerò provengono direttamente dal mio guardaroba. Eh sì avrai accesso diretto al mio armadio e vedrai moltissimi dei miei vestiti e dei miei gioielli!
- Ho girato il teaser, che vedi qui, qualche mese dopo le prime riprese e proprio quel giorno mi era venuto un herpes. Mi fa compagnia anche nella foto sotto! Ahahah!
- Ho presentato in anteprima il progetto con questa mail il 20 Giugno perché sarebbe stato il compleanno del mio nonno paterno, Nello: dolce e protettivo, lui ha sempre creduto in me e nelle mie pazze idee di ogni genere (persino quando mi sono rasata i capelli a zero mi ha detto che stavo bene, sì una delle mie tante sperimentazioni prima di approdare al caschetto).
Questa ragazza adesso ti saluta….perché non ha mai avuto il dono della sintesi, specialmente quando è emozionata.
Ti ringrazio se hai letto fino a qui!
Ti ringrazio ancora di più se sei stata una delle tante meravigliose donne che hanno già deciso di acquistare Fiorisco!
Fioriamo insieme!
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