Donne che dicono alle donne.
“Io senza trucco mi sento persa, mi sembra proprio di essere smunta e casalinga, vedi tu però come stai bene acqua e sapone”
o invece
“Truccarmi non fa per me, mi sento tutta sporca e quel tempo perso per truccarsi e poi struccarsi che puoi investire in altre cose, tu però sei bravissima con eyeliner e rossetto, io non riuscirei mai a ricreare un trucco così pesante”
“I capelli grigi mi pare che invecchino, fanno subito zia, però tu li porti benissimo eh”
“Troppo colore addosso? No non riesco mi sembra di essere arlecchino, ma tu li sai indossare così bene”
“Io devo sempre avere i capelli acconciati, se non mi sembra di venire al lavoro da zingara, però che bene che stai tu con queste ciocche disordinatelle”.
“Io mi sento bene in tacchi, se no mi sembra di essere una nana, vorrei fare come te che non ti vergogni di non riuscire a vedere in faccia le persone se metti le ballerine”
O invece
“Io tacchi mai, fanno subito tangenziale, però su di te non sono affatto volgari eh”
“I vestiti da 4 soldi non fanno per me, si rovinano subito e mi fanno sentire coperta di stracci, che bello questo tuo maglioncino, di chi è H&M? A te si addice molto!
Potrei continuare all’infinito.
E spesso si va a toccare argomenti scottanti come:
“Beata te che sei single, io non potrei mai sopportare la solitudine, ma vuoi mettere come sei libera”
“Che bella la tua famiglia numerosa, io non potrei mai affrontare le molte restrizioni che i figli portano con loro, però vuoi mettere il calore”
Avrai sicuramente sentito pronunciare frasi di questo tipo.
Magari ti sono state rivolte.
Forse sei stata tu stessa a dirle.
Ho sentito un dialogo tra due donne tutto giocato su questi toni proprio l’altro giorno in treno (ed ecco il perché di questo post).
Sono critiche mascherate da complimenti.
Chi le dice?
Donne intelligenti
Chi le subisce?
Donne intelligenti .
Perché le si dice?
Insicurezza
Perché le si subisce?
Insicurezza
Noi donne siamo spesso spietate nel giudizio verso le altre perché lo siamo verso noi stesse.
E quel senso di inadeguatezza che ci portiamo dietro perché non ci sentiamo a posto se, per esempio, non abbiamo voglia di truccarci o di indossare i tacchi alti, trova una valvola di sfogo nel criticare chi ci fa sentire inconsapevolmente inadeguate.
Come uscire da questo circolo vizioso?
Solo non avendo paura di ammettere quello che siamo, potremo crescere.
E miglioreremo.
Anche grazie all’aiuto degli altri.
Sai quale è il momento che amo di più durante il mio corso su come trovare il tuo stile e comunicare con moda e immagine?
Quando, dopo ore passate a parlare di
consapevolezza e riscoperta del sé attraverso le forme e i colori,
quanto sia importante sviluppare la clemenza di cui ti scrivevo qui,
come, per trovare il proprio stile, sia necessario individuare i nostri abiti anima gemella e comprare quello che ci somiglia,
e dopo aver dato esercizi da fare in aula e a casa,
passo al momento prova di introspezione cromatica con le stoffe su ogni corsista.
A quel punto le partecipanti al corso si sono già raccontate e svelate le une alle altre.
Sviluppando l’empatia di chi ha capito che l’altro non è esente da insicurezze.
Che siamo tutte sulla stessa barca.
Tutte pronte a vedere il difetto prima del pregio, a focalizzarci su quello che di noi non ci piace.
Che subiamo tutte il peso del pregiudizio della bellezza.
Che siamo tutte accumunate dalla difficoltà di accettare quello che siamo.
Spinte dalla speranza che, forse, un po’ diverse potremo essere un po’ più felici.
Le ricce vogliono diventare lisce, le lisce le vogliono diventare ricce.
Le more invidiano le bionde, le bionde invidiano le more.
Chi ha tanto seno lo nasconde, chi ha poco seno lo nasconde.
E così durante la prova di introspezione cromatica succede la magia.
Tutte le partecipanti al corso sono pronte a sostenersi le une con le altre.
Con un vero tifo da stadio.
In mezzo alle risate e ai sorrisi.
E quando l’incarnato si illumina, il viso diventa più radioso e la bellezza si sprigiona partono i complimenti
“Wow, sei stupenda, ma guarda che luce, sei una donna fantastica”
Così anche un metro che faccio diventare cintura e uso per mostrare come sottolineare un punto vita poco valorizzato, mostrando l’armonia di una figura fino a quel momento nascosta, e che abbino ad un pezzo di stoffa arrotolato a mo’ di collana, diventa un oggetto fatato.
Una vera a propria iniezione di autostima per chi sta subendo la prova.
Un momento catartico per chi la osserva.
Perché è sempre come un incantesimo quando si riconosce la bellezza degli altri.
Lo so benissimo io ed è uno dei motivi per cui ho scelto e amo il lavoro della consulente d’immagine.
Spesso penso che insieme alle slide, dopo il corso, dovrei anche mandare la registrazione di questo momento.
Come coccola audio, di conforto quando prende l’insicurezza.
È un onore per me aiutare le donne a sviluppare indulgenza verso sé stesse e verso gli altri.
Un privilegio rapportarmi con donne che amano le donne.
Che si supportano a vicenda e che, dopo che si sono spogliate di complessi e autocritiche, si riconoscono tutte uguali.
Belle proprio grazie a quei difetti che le rendono uniche.
Portatrici sane di un nuovo punto di vista: non più mascherarsi ma valorizzarsi.
Ed è un piacere osservare come la vicinanza, il supporto e l’amicizia tra le partecipanti al corso continuino anche dopo, nel gruppo Facebook dedicato alla giornata passata insieme.
Certo sarebbe più comodo per me avere un gruppo unico per tutte le date del corso (organizzo almeno 7 appuntamenti all’anno) ma preferisco crearne uno dedicato corso per corso, così da mantenere intatta l’atmosfera intima tra i partecipanti.
Ti piacerebbe fare questa esperienza di gruppo tra donne?
Sono uscite le nuove date del corso e ci sono anche gli sconti.
Leggi qui e mettiti in lista d’attesa se non ho ancora fissato il giorno in cui verrò a trovarti nella città a te più vicina.
Raffa dice
Bellissimo questo post!
Grazie!
Anche così la mia autostima palette cresce! 😉
Veronica dice
Ehi, Anna! Hai mai pensato che il tuo corso potrebbe essere inserito in un percorso di coaching? ?