Oggi salutiamo il 2016 e diamo il benvenuto al 2017.
Come ogni anno questo è il giorno dei bilanci.
Potevo esimermi dal fare il mio?
“Anno bisesto, anno funesto”: nel 2016 anche io ho avuto le mie piccole, rogne e ho subito pure una operazione.
Però le soddisfazioni sono state così tante da far pendere il piatto della bilancia sempre verso il positivo.
Anche nel 2016 formazione è stata una delle parole più importanti del mio business.
Ci sono state 7 date del mio corso su come trovare il tuo stile e comunicare con moda e immagine.
A questo proposito ho fatto i conti e mi sono resa conto di aver portato in aula quasi 150 persone.
Mi è uscita la lacrima della felicità.
È stato così bello e importante per me conoscere donne stupende, ascoltare la loro storia e aiutarle a capire come dipingerla con la propria immagine e il proprio stile.
E spero di continuare ancora per molto!
Ho tenuto anche molta formazione privata presso aziende ed enti.
Ho partecipato come formatrice e relatrice ad eventi come il MammaCheBlog organizzato da Fattore Mamma, il BootCamp realizzato da Coop Reno e il DMTALK ideato da Mondadori e di cui ho parlato qui.
Ho insegnato allo IED Storia della Moda.
Ho tenuto un workshop speciale agli studenti del Master post laurea in Retail, Management e Marketing al CUOA Business School su quanto conta l’immagine per comunicarsi anche nel mondo del lavoro.
Sono persino volata a Berlino a fare formazione ai dipendenti di Zalando, accettando la sfida e mettendomi alla prova.
Una degli eventi a cui mi è piaciuto più partecipare?
Il Freelance Camp: ho rivisto tanti amici e persone che stimo e ho parlato di quanto siano importanti i colori per comunicarci (qui il video).
Parallelamente alla formazione ho fatto anche molta consulenza.
Se il mio lavoro mi consente di svegliarmi carica e con il sorriso ogni mattina è perché ci sono i miei clienti.
Lo dico sempre: sono davvero fortunata perché scelgono di lavorare con me persone uniche e meravigliose, da cui imparo tantissimo.
E quando mi chiedo come vorrei il mio 2017 la risposta è: se fosse come è stato il 2016 non mi lamenterei di certo!
Perché ogni giorno mi ricordo la fortuna che ho di vivere esattamente il mio sogno.
Di aver rischiato, 5 anni fa, lasciando la strada vecchia per quella nuova.
Un lavoro sicuro a fronte di un futuro incerto ma pieno di sorprese.
Se dovessi prendere solo un insegnamento dal 2016 e portarlo con me nel 2017, avvolto in una coperta leggera per accudirlo al meglio, questo insegnamento sarebbe racchiuso nella parola:
CLEMENZA
Quella clemenza che le donne hanno così poco verso loro stesse, sempre tese verso una perfezione che parte dal loro corpo e arriva alla realizzazione umana ed emotiva.
È la clemenza che ci aiuta a migliorare.
È la clemenza che ci fa correre il rischio.
È la clemenza che ci aiuta a divertirci.
Come quando, nel 2016, mi hanno chiesto di partecipare alla campagna pubblicitaria per Lenti Transitions, e io con clemenza mi sono detta: dai, mettiti in gioco!
Così, io che in posa mi sento goffa e vergognosa, sono riuscita ad essere perfino a mio agio nel girare questo video.
Non è facile: c’è sempre quella vocina interiore che ci mette in guardia.
Ci mette in guardia dal rischio del fallimento.
Ci fa sentire inadeguati e giudicanti.
Ci impedisce di capire che solo non avendo paura di ammettere quello che siamo potremo crescere e migliorare.
Se io avessi seguito quella vocina non avrei mai lasciato il tempo indeterminato e ora non sarei qui a scriverti.
È la clemenza che ci permette di vedere le sfumature di una vita che non è mai bianco o nero ma piena di tonalità e di colori.
Io soffro di vertigini.
Mio marito mi ha scattato questa foto a Sintra, vicino a Lisbona, nel nostro tradizionale viaggio dei primi di Dicembre (per festeggiare anniversario di matrimonio e mio compleanno).
Perché sono aggrappata alla roccia?
Perché davanti a me c’è una balaustra, c’è vento e le mie vertigini mi impediscono di sentirmi al sicuro.
Però da quella balaustra ci si affaccia su un panorama bellissimo che non riesco a godermi perché mi impongo dei limiti.
Perché mi impongo dei condizionamenti.
Clemenza vuol dire sia accettare quello che sono, lì attaccata alla roccia, sia accettare quello che succederà se mollo la presa e mi fido del mio corpo, che mi terrà salda nonostante il vento, e della balaustra, che è lì da migliaia di anni e non cadrà certo proprio davanti a me.
Perché quello che succederà sarà molto probabilmente una sensazione di bellezza e stupore.
È esattamente questo quello che ti auguro con tutto il cuore nel 2017:
BELLEZZA E STUPORE!
Che saranno i tuoi alleati anche per scoprire i tuoi abiti “anima gemella” e trovare lo stile che più ti somiglia.
Mara dice
Bello!!!!