Che bella cosa aver iniziato l’anno con i corsi su immagine stile.
Lo ho detto anche intervistata su Gioia che il mio 2015 sarebbe stato all’insegna della formazione.
Così:
– il 29 Gennaio ho insegnato a Venezia come trovare il proprio stile e usare la moda per comunicare (questo era il programma, lo replico a Bologna il 28 Marzo).
– il 7 Febbraio a Torino con Zandegù c’è stato il mio corso sul legame tra immagine e personal brand.
– il 9, 13, 16 e 17 Febbraio mi hanno chiesto di tenere una serie di “workshop di stile” nella lounge Mcarthurglen.com in piena piazza S.Marco durante il Carnevale (sì sono disponibile a studiare lezioni ed interventi personalizzati, se ti piacerebbe avermi nella tua azienda o struttura contattami che ne parliamo).
Ecco perché ci siamo sentiti meno qui sul blog.
Te lo confesso: sono felice di fermarmi per un po’ con i corsi e non vedo l’ora di dedicarmi in pieno ai clienti già in calendario per la consulenza d’immagine. Poi il 28 Marzo si riprende con Bologna.
A proposito se hai in mente una location e/o ti piacerebbe organizzassi un corso dalle tue parti scrivimi, mi farai molto piacere.
Questo però è il post in cui ti racconto quello che ho imparato durane i miei corsi di immagine e stile.
Perché sì ho insegnato tanto ma ho imparato anche di più.
Ho imparato che nessun corso è perfetto e sono tutti perfettibili e ascoltando e confrontandomi con i corsisti ogni volta capisco qualcosa di nuovo da mettere in pratica al corso successivo.
Ho imparato che mi stanco tantissimo dopo un corso di una giornata intera, in cui parlo quasi sempre io per 7 ore, perché il mio modo naturale di essere mi porta a dare il mille per mille in qualsiasi cosa mi piaccia e fare formazione, come ogni parte del mio lavoro (che se no non avrei fatto la pazzia di lasciare il posto fisso in azienda e diventare freelance ) mi piace moltissimo.
Ho imparato che, mentre spiego, i corsisti hanno bisogno di esempi pratici per capire come riferire i consigli a loro stessi. Inoltre le persone devono vedere e non solo sentire quello che consigli, quindi è giusto che nelle mie slide ci siano i miei fedeli moodboard su Polyvore con cui spiego come creare nel pratico i look che consiglio per valorizzare forme del corpo e incarnato.
Ho imparato che al mio corso le persone si vogliono anche divertire.
Ho imparato che se è necessario per una maggiore comprensione devo essere pronta a tirare fuori i trucchi dalla mia borsetta e spiegare live i consigli per il make-up a qualche corsista.
Ho imparato che mi piace sentirmi il cerotto di Dove e che questo è uno dei motivi per cui faccio la consulente d’immagine.
Ho imparato che il vero obiettivo dei miei corsi è che le persone capiscano che per trovare il proprio stile, anche in un’ottica di personal brand, non devono stravolgersi ma partire da quello che hanno già, a volte anche un difetto, Barbra Streisand non sarebbe stata così riconosciuta e riconoscibile senza il suo nasone e recente è il caso di Chantelle affetta da Vitiligine e testimonial di Desigual che ha preso un suo punto debole e ne ha fatto, non solo un punto forte, ma anche una risorsa.
Ho imparato che quello che dici i tuoi corsisti lo ricordano e citano la descrizione che tu hai fatto di loro nei nei loro status.
Ho imparato che quello che consiglio alle persone durante il mio corso viene ascoltato e messo in pratica, anche il giorno, e che quindi ho una grande responsabilità. Perché se è vero che con il mio lavoro non salvo le sorti del mondo andare a indurre una modifica nell’immagine di una persona, anche solo con un consiglio veloce, modifica il modo in cui questa persona si rivolge e parla agli altri, quindi devo stare molto attenta a tutto quello che dico.
Ho imparato che in molti si vestono di nero per sentirsi più comodi ma che quando provano i colori ne vengono conquistati.
Ho imparato che il mio metodo di provare le stoffe di diversi colori viene inteso come un momento di introspezione cromatica (termine coniato da una corsista e che ho trovato illuminante) e che la prima reazione è quasi sempre di dubbio, se non vero e proprio rifiuto (anche solo per avvicinarsi una pezzetta al viso).
Ho imparato, o meglio ho confermato, che molte persone hanno difficoltà nell’abbinare i colori e che quindi quando si provano le stoffe per capire per esempio il tono di rosso giusto per loro, è utile se io nel frattempo suggerisco anche un abbinamento.
Ho imparato che le persone fotografano la palette che io ho creato per loro in base allo studio dei loro colori
la consultano e poi condividono nel gruppo segreto post corso su Facebook gli acquisti fatti in base alla palette,
o ai consigli che ho dato nel moodboard che ho dedicato loro. Blue girl by annaturcato featuring a crossbody purse
E sperimentano volentieri con lo shopping degli accessori (che si è si consapevoli si possono anche togliere e con cui si spende meno come dico sempre).
Ho imparato che la creazione di un gruppo segreto post corso che comprenda tutti i partecipanti è fondamentale perché:
1. pensare a ridefinire la propria immagine coinvolge anche la sfera emotiva ed è necessario il giusto tempo di metabolizzazione.
2. ai miei corsi si parla di sé, ci si apre agli altri, a volte senza nemmeno rendersi conto e mai in maniera forzata, come riflettendo ad alta voce su cose che non si erano mai prese in considerazione e che improvvisamente vengono svelate in maniera chiara.
3. forse proprio per il punto precedente, finiscono con il crearsi tra i corsisti dei legami, le persone hanno piacere di mettersi in contatto e di condividere con gli altri le personali evoluzioni dell’immagine
4. io mi spiego ancora meglio con le immagini che con le parole e mi piace regalare ad ogni corsista un moodboard personalizzato con il look che consiglio in base a quanto scoperto e analizzato a lezione (forme, colori, vita quotidiana, personalità, obiettivi di business, tutto insomma) perché alla fine del corso rimanga qualcosa che possa portare con sé come ispirazione nel lungo periodo.
Ho imparato che anche le irriducibili del nero dopo il consiglio di un look più morbido in grado di scaldare i loro colori come questo
o questo
ti sorprendono condividendo acquisti come questi.
Ho imparato che quando insegni ad una donna Inverno come il blu elettrico, un colore che le dona particolarmente, (in questo caso ho usato i leggings perché la corsista non sopporta di sentirsi i piedi chiusi nelle calze, perché la consulente d’immagine deve tenere conto anche degli aspetti pratici della persona) e condividi nel gruppo su Facebook questo outfit.
Lei ti stupisce e mette sempre nel gruppo post corso una sua foto in ufficio così qualche giorno dopo:
Ho imparato, anzi confermato, che vedere visivamente rappresentati gli abbinamenti è sempre utile alla comprensione, e che donne “total black” possono valutare di inserire nel loro guardaroba un colore vivace come il giallo se capiscono che abbinato al nero dona una marcia in più all’outfit, anche più formale, e rispondono a questo moodboard
così
o così
Ho confermato che le immagini sono parte fondamentale di quello che racconto; per questo quando una corsista del corso che ho tenuto a Venezia mi ha detto che aveva preso appunti con i disegni sono stata ben felice.
Lei è Sara Serravalle e fa facilitazione visuale di mestiere.
Ho stimolato la tua curiosità?
Ecco qui i suoi appunti che ti spiegano anche cosa impari se frequenti un mio corso su immagine e stile.
Se ti va di commentare, qui dicendomi cosa vorresti da un corso su immagine e stile, sono qui pronta e felice di imparare ancora.
Vorresti venire ad un mio corso e capire per trovare il tuo stile e imparare a comunicarti con moda e immagine.
Trovi qui tutte le prossime date in programma e la lista d’attesa a cui iscriversi per quelle ancora non definite.
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