C’è una pandemia.
C’è un virus.
È Marzo, gli ospedali sono pieni, le persone muoiono, tu sai di essere fortunata e ti senti un’egoista a pensare “e adesso come faccio con i corsi?”
Eppure il pensiero non può non sfiorarti: da fine Marzo a Maggio hai in programma 3 date del tuo storico corso su come trovare il proprio stile, fissate in tutta Italia (questo).
Le corsiste si sono iscritte e ti hanno già pagata da mesi (alcune già l’anno scorso).
Dovrai pur dire loro qualcosa.
All’inizio sei speranzosa, nessuno sa nulla di questo virus che potrebbe anche avere una vita breve.
Pensi “intanto rimandiamo”.
E aspetti. Non puoi fare altro.
D’altra parte la sensazione di impotenza domina i tuoi giorni in questa pandemia.
Poi le cose precipitano: il lock-down, #iorestoacasa, gli eventi saltano, i confini sono chiusi, le regioni vengono blindate…
Ti rendi conto con chiarezza che per molto tempo, quando le persone si ritroveranno insieme in una stanza chiusa, per preservare la loro salute, dovranno stare distanziate e con le mascherine.
Durante le tue lezioni tu avrai comunque sempre bisogno di vedere bene i volti e di appoggiare stoffe al viso di diverse persone, una dopo l’altra (quindi la stessa stoffa toccherà diverse mani e diversi visi).
Realizzi che non saresti in grado di offrire alle partecipanti al corso la giusta sicurezza.
E poi, in merito ai corsi che erano già stati fissati, a Venezia le friulane non potrebbero venire, a Bologna sarebbero in difficoltà le toscane o chi arriva dal Lazio e come farebbero a raggiungere Milano le ragazze che vivono in Svizzera.
Cosa fare?
Intanto nessuna delle corsiste ti chiede il rimborso perché tutte rimangono entusiaste all’idea di fare insieme questa esperienza.
Tu sei grata per questo e, da professionista, vorresti almeno dare loro una risposta che non hai: “quando potremo incontrarci?”.
È tutto confuso: il governo da indicazioni una settimana per l’altra, i cambiamenti sono lentissimi e repentini insieme, siamo tutti chiusi in casa e tu, come sempre, da casa continui a lavorare.
Osservi visi e corpi delle tue clienti, esamini i loro colori, dai suggerimenti sul guardaroba, consigli su cosa acquistare, come in PollyAnna, prepari documenti di analisi: insomma fai le consulenze d’immagine e stile a distanza.
Come con Annamaria, una veterinaria che sta sui monti vicino a Cuneo e che, durante il #lockdown, accompagni nella riscoperta della sua femminilità.
O Elena che è di Vicenza e che, quindi, dovevi vedere dal vivo ma che, ad un certo punto, è diventato impossibile incontrare; lei che pensava che solo nero, grigio e beige la rendessero autorevole e adatta al suo ruolo professionale fino a che non ha scoperto con te i SUOI colori.
Fai tutto lì, nel tuo ufficio, che ti appare senza confini e dove riesci ancora a sorridere, quando stai insieme alle tue clienti.
E proprio seduta alla tua scrivania, cerchi un’idea da proporre a chi non vorrebbe aspettare “troppo e chi sa quando”.
Ancora una volta, ti chiedi come poter trasformare un problema in un’opportunità, come far diventare una cosa brutta una cosa bella.
Perché tu la pensi come De André e sai che “dal letame nascono i fior”.
Quindi, come hai già fatto in passato, ti impegni a prendere il vizio della felicità e cerchi di IMPARARE ANCHE DA QUESTA OCCASIONE NEGATIVA.
È questo il senso della vita, a tuo parere.
E il periodo che stai vivendo te lo ricorda con ancora maggiore urgenza, cosa ne sarà domani delle nostre occasioni sprecate e dei nostri desideri non realizzati?
Così decidi che ancora una volta ti metterai alla prova.
Ancora una volta sperimenterai qualcosa di nuovo e lo farai a modo tuo, con competenza, precisione ma pure con un po’ coraggio e di audacia.
Proprio come quando hai lasciato tutte le tue certezze (e il posto fisso) per credere nei tuoi sogni, mettendoti in proprio (tutta la storia qui).
Ancora una volta accetterai la sfida che la vita ti propone, come quando sei volata a Berlino a fare lezione ai dipendenti di Zalando.
Hai deciso!
Scrivi una mail a tutte le corsiste in attesa proponendo 3 opzioni: 1)aspettare di poter rifare il corso in sicurezza (auspicabilmente in Autunno), 2)commutare il corso in consulenza; 3) fare il corso a distanza con questa nuovissima formula di FORMAZIONE A DISTANZA MISTA.
Alcune scelgono di aspettare. In molte accettano la terza proposta.
Ci saranno due appuntamenti di gruppo online a cui seguirà un incontro privato per risolvere i dubbi personali e le domande di ogni corsista, come in una consulenza.
E, alla fine di tutto, ognuna di loro avrà la sua palette cromatica unica e irripetibile.
No, non la “palette stagionale” quella che contiene i “colori che vanno bene per tutti quelli che appartengono alla stessa stagione cromatica” ma le SUE sfumature, quelle che stanno bene proprio a lei, con anche i suggerimenti su come abbinarle.
Quelle tinte che tu avrai selezionato con cura, dopo averle identificate con il tuo metodo di analisi cromatica a distanza.
In più, ogni palette avrà scritti i nomi delle tonalità, così che per ogni corsista diventi facile comprenderli e ritrovarli nel guardaroba o tra le proposte dei negozi.
Ci lavori da tanto a questa novità: ecco il momento giusto per portarla alla luce.
CHE EMOZIONE!
Bene è fatta inizia una nuova avventura, e tu sei terrorizzata.
Sì certo ti rende davvero felice la reazione positiva, provi una grandissima gioia e un altrettanto grande senso di responsabilità a sapere che le tue future corsiste si fidano di te.
È un territorio che conosci e una materia che padroneggi e per questo hai sicurezza ma hai anche paura.
Tu sei una donna e una professionista sempre molto esigente con sé stessa e tutto dovrà andare al meglio.
Dovrai far riuscire una cosa nuova.
Ed è un’enorme cosa nuova trasformare un corso dal vivo che funziona da 5 anni in un corso a distanza.
Una vocina nella tua testa ti chiede, insistentemente, “ci riuscirai?”.
Così pianifichi tutto bene, ti fai mandare foto e compiti (eh sì le tue corsiste devono sempre fare i compiti di stile!) per tempo e studi con molta attenzione e passione il materiale inviato da ogni partecipante.
Osservi i volti e i fisici, noti il loro trucco abituale e guardi come gli abiti e gli accessori accompagnano corpi e personalità.
Prendi nota del “capo preferito” e di “quello che non hanno mai messo”, unisci i puntini delle loro scelte di stile e comprendi la difficoltà, comune a molte donne e che anche tu conosci molto bene, di provare clemenza e amore per sé stesse.
Leggi con trepidazione le parole delle donne che finalmente stai per incontrare.
Ti commuove il comune desiderio di cambiamento, di ritrovarsi, di scoprirsi.
C’è chi ha deciso che a 50 anni è ora, chi vorrebbe imparare a comunicarsi meglio sul lavoro, chi desidera capire come coniugare la voglia di prendersi cura di sé con le esigenze quotidiane, chi si sente “un po’ ragazzina e un po’ signora”, chi vorrebbe uscire “dalla divisa da ingegnere”, chi vorrebbe iniziare a sperimentare con i colori, chi vorrebbe riscoprire la sua femminilità, chi un po’ tutte queste cose.
Donne diverse e con storie differenti ma che condividono la stessa voglia di riuscire ad osservarsi allo specchio con il sorriso e dicendo “sì questa sono proprio io”.
Ogni partecipante è un racconto che ti emoziona.
Per questo, già quando inizi a “studiare le tue corsiste” un po’ ti rilassi: è una delle parti del tuo lavoro di consulente d’immagine che più ami quella di leggere le storie di chi si rivolge a te per aiutarlo a trasformare idee, esperienze, desideri, impressioni e caratteri in un’ immagine coerente, autentica e luminosa.
Ecco finalmente, arrivano i due appuntamenti di fine Maggio: hai deciso di dividere il corso di aula per rendere la formazione online più “accessibile”.
E di nuovo torna l’ansia.
In un’aula “fisica” sai come funziona, conosci bene le dinamiche: ma adesso come andrà?
Le corsiste riusciranno a legare e “fare gruppo” anche “a distanza”?
Riuscirai tu a farle sentire a loro agio?
Riuscirai ad arrivare forte e chiara con i tuoi messaggi?
La prima lezione inizia ed è meraviglioso!
Siete tutte lì, felici di esserci, desiderose di mettervi in gioco ed imparare, senza corazza ma in una profonda situazione di solidarietà femminile.
Proprio come accade sempre.
E, piano piano ti rendi conto che la distanza fisica crea una fortissima vicinanza emotiva, tanto che la commozione e le lacrime di liberazione sono compagne di entrambi gli appuntamenti.
Tiri un sospiro di sollievo rendendoti conto che, con il cuore in mano, sei riuscita nell’impresa di coinvolgere anche attraverso uno schermo.
E che senza barriere e senza distanza è successa la magia.
Che si protrae anche dopo il corso.
Con la voglia di “prendersi cura”:
E di mettere a frutto i compiti:
C’è chi ha iniziato il viaggio della consapevolezza e ha capito che servono impegno e allenamento per imparare a raccontarsi con la propria immagine:
Chi prova degli “smottamenti” che sicuramente la porteranno lontano:
C’è chi capisce che in fondo non è poi “così male” e impara a volersi bene:
Chi già dal giorno dopo il nostro ultimo incontro, sottolinea per la prima volta il punto vita come Nadia, mette finalmente quell’abitino verde finora considerato “troppo bello” per la sua quotidianità come Alice, o ancora indossa per la prima volta quel turbante che aveva acquistato con slancio e desiderio ma poi “non aveva mai osato” come Sarah.
Chi si mette a quattrocchi con il suo armadio, scoprendo cose inaspettate:
C’è chi si rende conto che il suo stile è sempre stato dentro di sé:
Perché a volte si tratta “solo di unire i puntini”:
Perché “a volte quello che ci serve è proprio sotto al nostro naso”:
E pure osservare “i manichini del mercato” può essere utile:
C’è chi manda messaggi che ti commuovono e ti ricordano il senso stesso del tuo lavoro:
E chi ti rammenta l’importanza di quella che tu da sempre consideri la tua missione:
Ci sei riuscita, anche se ancora quasi non ci credi.
Ci sei riuscita insieme e grazie alle splendide donne che non finirai mai di ringraziare perché hanno creduto in te e in voi e si sono messe in gioco con gioia e bellezza. Pronte a fiorire insieme.
Sei riuscita a fare il tuo corso su immagine e stile “anche a distanza”.
Durante una pandemia.
Non sai cosa succederà in futuro e speri che tutto torni meglio di prima (perché se tornasse come prima significherebbe che non abbiamo imparato nulla), anche i corsi. A te piace viaggiare, e farlo anche per lavoro è la tua lieta abitudine.
Ma ti riempie di felicità la certezza che, qualsiasi cosa accada, tu e le tue meravigliose corsiste riuscirete sempre, in un modo o nell’altro, ad incontrarvi.
E a fiorire!
Perché anche durante una pandemia i cactus possono smettere di fingersi sassi e illuminarsi di colore.
Perché anche dalla pandemia nascono i fiori.
L’esperimento della prima formazione a distanza mista di fine Maggio mi è piaciuto così tanto che replicherò questo corso il 20 e il 27 Giugno con due pomeriggi di formazione a cui seguirà un appuntamento privato con ogni corsista.
E succederà tutto quello che ti ho raccontato finora e che puoi leggere in questa pagina.
Ci sono già un bel numero di iscritte.
Non smetterò mai di ringraziarvi per la vostra fiducia che ogni giorno cerco di meritarmi al meglio e sono davvero entusiasta di poter fare questo percorso con voi anche in un periodo così strano!
Hai voglia anche tu di fare adesso questa esperienza con me?
Vorresti capire quali sono gli abiti e gli accessori alleati della tua bellezza?
Ti piacerebbe trovare il tuo stile?
Partecipa al corso!
Iscriviti da qui! C’è anche lo sconto!
Ti aspetto!
Laura Morello dice
Anna…anch’io vorrei la mia palette!!! Quella della consulenza di qualche anno fa. Come si fa? 😊