Marta è davanti al suo armadio.
Lui la fissa da stamattina, sì lei lo sente, la sta proprio fissando.
In questi giorni l’umore di Marta è stato a dir poco altalenante: paura, apatia, sollievo, tristezza, noia, apprensione, ansia, gioia per le piccole cose, fortuna (stiamo tutti bene).
Marta ha provato tutte queste sensazioni.
Marta, come non mai, in questi giorni ha pensato a due cose: le occasioni sprecate in passato e i desideri per il futuro.
Stare ferma, ferma per il suo bene, ferma per il bene comune, ma comunque ferma, invece di ristorarla dalla sua costante attività le ha procurato un senso di forte insoddisfazione (ecco un’altra emozione).
Le sono venute in mente tutte le volte che non ha fatto qualcosa, quando invece avrebbe potuto.
Spesso per paura del giudizio altrui.
“E poi cosa penseranno di me, meglio di no!” si era detta quando stava per indossare quella gonna in tulle, di cui si era innamorata e che aveva trovato il coraggio di comprare.
“Non sarà troppo? Lasciamo stare!”, aveva pensato, guardandosi allo specchio, dopo aver posato sui suoi capelli quel cerchietto viola, creato per lei da un’artigiana italiana; da allora, se ne sta lì, abbandonato nella sua scatola sopra alla cassettiera.
Marta, in questi giorni, ha pensato a tutte le volte che non ha fatto qualcosa perché non aveva tempo, anche se lo desiderava.
In verità, Marta negli ultimi anni non ha mai avuto tempo. Soprattutto non ha mai avuto tempo per sé.
E se cominciasse a considerare questo tempo imposto come se fosse, nonostante tutto, un dono?
Un dono per imparare a trasformare le occasioni sprecate in desideri realizzati.
Marta ha deciso che comincerà da qui, dal suo armadio che la fissa.
Quante occasioni sprecate e quanti desideri non realizzati ci sono nel suo armadio?
Marta non se lo ricorda neanche più.
Ogni mattina indossa la sua divisa (jeans o pantaloni neri, maglione grigio/nero/beige, giacca se c’è un’occasione formale) ed esce, pronta per l’ennesima giornata impegnativa.
Oggi Marta ha tempo: è tempo di cominciare.
Così si avvicina, apre le ante e scorre con le dita i vestiti che trova: il suo guardaroba.
Ecco i jeans, amici fedeli, i pantaloni neri, i maglioni tutti uguali e poi?
Ecco la gonna in tulle, quella che non ha mai messo.
Poi c’è il vestito che ha scelto per il primo appuntamento con Matteo e che le ricorda tutti i loro giorni felici.
Poi c’è la giacca in pelle che quando la indossa si sente forte, sicura.
Poi c’è il cardigan che le ha regalato la sua mamma e che conserva ancora il suo profumo.
(quanto le piacerebbe poterla rivedere in questi giorni – la prima cosa che farà sarà correre ad abbracciarla.)
Tutto quello che vede le piace?
Marta non se lo è mai chiesto.
Adesso che Marta ha tempo, lo farà: osserverà tutti i capi del suo guardaroba e cercherà di capire perché sono entrati a far parte della sua vita.
E poi si domanderà: “sarò felice e fiera di indossarli per tornare ad uscire?”
Per presentarsi al mondo nella luce di una giornata fresca e assolata che, lei ne è certa, prima o poi, di nuovo, la accoglierà.
A Marta risuonano in testa queste parole:
“chiudi gli occhi e immaginati felice, di che colore sei vestita?”
Già, di che colore si vestirebbe?
Marta chiude gli occhi ed eccola lì: tutta in giallo!
Proprio lei che non vuole mai farsi notare! Assurdo!
Eppure, ora che ci riflette, un capo giallo nel suo armadio c’è ed è proprio lui: il vestito che ha indossato per quella cena meravigliosa, in una sera d’estate.
La sera che avrebbe segnato l’inizio di tutto.
Si ricorda di quanto si era sentita libera, si era sentita bella, si era sentita luminosa.
E sorridendosi davanti allo specchio, prima di uscire, si era detta: “wow ma questa sono proprio io!”.
Quando le era successo ancora, dopo quella volta?
Forse in vacanza.
A Marta, in questi giorni, è presa una grandissima voglia di viaggiare.
New York: non c’è mai stata, eppure non si è persa una puntata di Sex and The City.
Il Giappone: quanto sarebbe bello tornare…
La Sicilia…che voglia di arancine!
Chiude gli occhi, sogna e si chiede: “come ci andrei vestita?”
Adesso viaggiare non può ma può prepararsi!
Nulla le vieta di indossare lo scamiciato in lino leggero che le accarezza il corpo e di infilare i sandali aperti con fibbie marroni che si inerpicano fino alle caviglie, come dei rami.
Nulla le impedisce di completare l’opera con gli orecchini grandi e luminosi, quelli che non osa mai mettere ma la fanno sorridere ogni volta che li guarda.
Nulla le preclude di osservarsi allo specchio e di immaginarsi, lì dove lei desidera.
New York, Tokyo, Palermo…
Marta lo sa che le necessità della vita quotidiana prendono sempre il sopravvento.
Quando sarà il momento bisognerà recuperare, si dovrà lavorare; viaggiare diventerà complicato.
Però lei potrà affrontare tutto con un bagaglio nuovo.
Perché i suoi “look immaginati” si saranno sedimentati dentro di lei.
Saranno il suo bagaglio di luce.
Così come i colori con cui ha intenzione di cimentarsi.
Il giallo che le ricorda quanto può essere creativa, il rosso che le offre energia, il verde per provare calma e tranquillità.
Marta al riparo tra le sue mura domestiche, sente che è il momento di mettersi in gioco, senza paura del giudizio altrui.
Marta vuole utilizzare questo tempo per preparare il terreno, innaffiandolo con cura.
Desidera trovare il coraggio.
Il coraggio di vestire la sua felicità.
Il coraggio di cominciare a mettere “la sua occasione sprecata”.
Di farlo adesso per prendere confidenza e, un giorno, sentirsi a suo agio uscendo insieme a lei.
Ora Marta ha tempo per immaginare, anche, come potrebbe indossare la sua gonna in tulle rosa.
Magari con quel maglioncino a collo alto nero che, un po’, è la sua coperta di Linus.
Ora Marta ha tempo per fare le prove.
Ora Marta ha tempo per fare allenamento!
Preparando i look già pronti nell’armadio, ai blocchi di partenza.
Penserà pure agli accessori!
Non li usa mai: un po’ perché non se li ricorda e un po’ perché non avrebbe il tempo di tirarli fuori alla mattina, districando le collane e appaiando gli orecchini.
Adesso li prenderà in considerazione. Sistemerà i capi in ordine nell’armadio e porrà la collana sopra al maglione, la cintura infilata nei pantaloni, gli orecchini appesi, in un sacchetto, al manico dell’attaccapanni.
“La cura passa anche dall’attenzione agli abbinamenti.”
Marta ha memorizzato bene queste parole, il suo allenamento sarà, quindi, quello di mantenere la cura di sé ogni giorno.
Il capo che Marta usa di più in questo periodo è la tuta.
Comincerà da qui, a piccoli passi, intonando il colore dei suoi calzini a quello della t-shirt.
E poi presterà attenzione anche ai dettagli.
Passerà un velo di rossetto sulle sue labbra per sorridersi meglio allo specchio.
Si dipingerà le unghie con quello smalto blu che in profumeria l’aveva attirata e non ha mai messo per paura delle battute dei colleghi: scorrere sulla tastiera con dita veloci, durante lo smark working, diventerà più bello.
E infine, tirerà fuori quel cerchietto viola dalla scatola e lo porrà sulla sua testa, con fare solenne, come se si trattasse della corona di una regina.
Marta userà questo tempo per fare come un fiore che cresce piano piano, con costanza e splendore.
E quando, finalmente, tornerà fuori, alla luce del sole, Marta sarà pronta a sbocciare.
Marta sarà pronta a fiorire.
Questa è la storia di Marta ma potrebbe essere la tua.
Ecco il mio consiglio per te, che è un consiglio anche per me: non passiamo il tempo a commiserarci, non passiamo il tempo a lamentarci. Siamo qui, siamo fortunati!
Passiamolo a prepararci.
Per fiorire domani.
Per sentirci liberi domani.
Per brillare domani.
Possiamo farcela! Io ne sono sicura.
E così, questo tempo diventerà un tempo migliore.
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