Ultimamente sto facendo molte considerazioni sul mio lavoro di consulente di immagine.
Il confronto con le persone che vengono ai miei corsi o con le aziende che chiedono un mio intervento presso la loro struttura, le interviste che gentilmente mi vengono fatte e a cui mi trovo a rispondere, gli articoli in cui vengo citata a mia insaputa (fortunatamente sempre positivamente o forse io vedo solo quelli) mi fanno riflettere.
Rifletto, capisco cosa va bene e cosa voglio continuare a fare e sempre cerco di migliorare ed aggiustare il mio approccio (anche quando i feedback sono positivi perché il mio giudice più severo sono sempre io).
Quello della consulente di immagine è un lavoro bellissimo e difficilissimo insieme.
La cosa più bella, e anche la più difficile, è che ti rapporti con le persone.
Con il loro spirito e con il loro fisico.
E non sempre il rapporto con noi stessi è privo di insidie.
Non sempre, o meglio quasi, mai ci vediamo davvero come siamo e come ci vedono gli altri.
Infine un colore che piace e che sentiamo affine può non essere giusto per valorizzare il nostro incarnato. Lo stesso vale con le forme degli abiti.
Tutto sta nel trovare la giusta misura e nell’educazione.
Ho detto educazione e non imposizione.
Non c’è cosa più sbagliata dell’imposizione in questo lavoro.
Una volta una ragazza mi disse: io vorrei fare la consulente d’immagine perché la gente si veste tanto male, dovrebbero vestirsi tutti bene come me.
Lo stai facendo sbagliato: il consulente d’immagine va oltre sé stesso e, così come il buyer e lo stylist, ci mette certamente del suo nell’elaborazione di uno stile ma parte da un soggetto altro, con esigenze, gusti e caratteristiche non solo da tenere in considerazione ma anche da valorizzare.
La prima cosa da cui parto in assoluto io è l’ascolto; oltre alle parole dette anche il timbro di voce, le intonazioni, le pause rivelano molto della persona che ho di fronte (realmente o virtualmente dall’altra parte dello schermo in una call).
Mi hanno chiesto di recente in una intervista come faccio a trovare il giusto stile per ognuno e la prima risposta che mi è venuta in mente è stata “non lo trovo io è lui che si palesa”.
Il principio a cui mi è venuto istintivo abbinare il mio lavoro è la maieutica di Socrate.
Non voglio certo paragonarmi al sommo filosofo greco ma il mio modo di lavorare è proprio del tutto simile a quello dell’arte della levatrice.
Coloro che lavorano con me, ragionando insieme a me su di sé, ad ampio spettro e in maniera onesta, raggiungono alla fine una consapevolezza che si traduce in una immagine, in uno stile, in un tratto visivo distintivo (a volte completamente inaspettato).
Certo tutto sta nella capacità di stimolare riflessione, nel porre le giuste domande e nel dare le chiavi per unire tutti i puntini che alla fine costituiscono il quadro.
E accompagnare questa epifania è la cosa che mi piace più di tutte.
Amo le storie e le persone e in genere durante il percorso si palesa per me un innamoramento, platonico si intende per scomodare Platone che proprio di Socrate fu allievo, per tutti i miei clienti.
D’altra parte ognuno fa quello per cui è più portato.
Io sono timida, amo vestirmi ma non riuscirei mai a fotografare i miei outfit (e quindi me stessa) ogni giorno.
Certo se io fossi sciatta e non avessi gusto e capacità di abbinare abbigliamento e accessori sarei poco credibile e ne andrebbe del mio personal brand. Per questo ogni tanto qualche foto “dimostrativa” la metto.
Amo la moda in tutte le opportunità che offre: comunicare, giocare, valorizzare.
La cosa più importante per me però non è mostrare che bei vestiti indosso bensì valorizzare al meglio chi decide di affidarsi ai miei consigli nel vestirsi.
Citando un progetto di Dove sul rapporto delle donne con la loro immagine: mi piace essere il cerotto della bellezza su di voi. Quel cerotto che ci viene promesso ci farà sentire più belle e sicure e che quando lo si indossa ci si sente meglio perché si comincia a ragionare diversamente.
Anche quando facciamo strategia sulla tua immagine in un ottica di business, il primo passaggio è sempre farti sentire a tuo agio, così sarai più confidente in te stesso e nel messaggio che vuoi far passare e di cui la tua immagine sarà un supporto.
“Ho tirato fuori qualcosa di me che mi fa sentire davvero bene” dice una delle ragazze intervistate dopo aver portato il cerotto di una settimana. Dove in questo caso si occupa in particolare di donne ma questa sensazione è unisex.
Questo qualcosa di voi (l’eleganza, la simpatia, la dolcezza, la determinazione…) diventa poi parte del vostro personal brand.
Per questo, se il giorno dopo che ho tenuto un corso, mi arrivano questi commenti sono la persona più felice del mondo.
Queste cose, e molte altre, le racconto durante il mio corso su come trovare il tuo stile e comunicare con moda e immagine.
Ho spiegato anche perché una fashion blogger non è da parificare ad una consulente d’immagine.
Senza intento discriminatorio: sono due cose diverse. Punto. Vestire sé e fungere da ispirazione per altri non è vestire l’altro e impegnarsi ad aiutarlo nel suo percorso di vita e anche lavorativo.
Infine ho lasciato questi punti su cui riflettere, relativi alle macro aree affrontate (dal fisico al personal branding):
1. Osservati in modo onesto (e con clemenza) e usa i colori e le forme che ti valorizzano per illuminare la tua bellezza.
2. Nessun colore è da abolire tout court. Per dare luce all’incarnato preferisci i colori che ti donano e usa liberamente per gli accessori quelli che ti fanno sentire meglio.
3. La moda è una cosa serissima che però non si prende sul serio e si diverte a giocare. Non aver paura di giocare con lei.
4. L’abbigliamento è uno strumento di comunicazione molto potente che ti serve per esprimere chi sei davvero.
5. La tua immagine gioco forza arriva prima di te e comunica qualcosa di te. Insegnale a raccontare il meglio di te.
Se hai voglia di venire a confrontarti con me su quanto la tua immagine e il tuo stile comunicano chi sei e chi vuoi essere ti aspetto a braccia aperte e con un sorriso.
Trovi qui le prossime date dei miei corsi e la possibilità di iscriverti alla lista d’attesa.
Qui qualche spoiler su quello che impari se frequenti il corso.
E ricorda io sono sempre qui a cuore e orecchie aperti per ascoltarti e se mi scrivi sono sempre molto felice di leggerti e di risponderti.
[…] >> e dà un’occhio pure a questo post di Anna Turcato, una consulente d’immagine che cita anche lei Socrate :), […]