Grazie alle feste di Natale ci sono un po’ più di giorni liberi, prendere il treno e venire a Venezia un’esperienza piacevole e divertente. Specialmente se motivati dalla possibilità, oltre che di fare un giro shopping con me, di potersi gustare una mostra affascinante e fuori dai soliti schemi.
Si tratta di “Trame di moda: donne e stile alla Mostra del Cinema di Venezia” a Palazzo Mocenigo, Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume (proprio dietro la chiesa di S.Stae), fino al 6 Gennaio (quindi fate presto e organizzatevi).
La mostra è progettata e curata da Fabiana Giacomotti, scrittrice e docente di Scienze della moda e del Costume alla Sapienza di Roma, insieme con Alessandro Lai, costumista e storico dell’arte, con un allestimento di grande impatto a cura di Sergio Colantuoni.
Allestita nei suggestivi spazi tra il piano terra e il piano nobile di Palazzo Mocenigo “Trame di moda” mette in scena le corrispondenze fra i costumi dei grandi film girati nella città lagunare, la moda attuale che a questi film e a queste suggestioni si è ispirata, e i preziosi capi conservati in museo.
Ad accogliervi troverete uno splendido abito turchese con farfalle rosse di Vionnet indossato da Madonna, acclamata da pubblico e fotografi ,che con il rumore del clic delle loro macchine fotografiche subito proiettano il visitatore in una atmosfera da red carpet.
La prima parte della mostra è destinata a celebrare gli 80 anni della Mostra del cinema di Venezia, attraverso gli abiti indossati sul red carpet dalle stars negli ultimi 50 anni. Da Anna Magnani, Sophia Loren e Valentina Cortese fino a Gwyneth Paltrow, Anne Hathaway, Keira Knightley, Alba Rohrwacher, Tilda Swinton.
E cosi come i favolosi abiti da tappeto rosso diventano protagonisti di un racconto di stile così gli stessi abiti di scena sono lo spunto attraverso cui raccontare l’evoluzione del modello femminile e della sua trasposizione nella realtà cinematografica.
Nove film per altrettante donne ed epoche storiche, da Mambo e Tempo d’estate a Senso, Anonimo Veneziano, Morte a Venezia, Casanova, fino ai contemporanei Il Talento di mr Ripley, Le ali dell’amore, The Tourist.
E così le andrienne di Palazzo Mocenigo in abiti settecenteschi dialogano con l’abito della bambola meccanica disegnato da Danilo Donati per Il Casanova di Federico Fellini e con la preziosa reinterpretazione di Karl Lagerfeld e Fendi destinata ad uno storico ballo di palazzo Corsini, e dove i delicati abiti da sera creati da Piero Tosi per Silvana Mangano in Morte a Venezia mostrano, grazie al loro accostamento di scena, la dichiarata ispirazione che da essi proviene e arricchisce le mise più sognanti degli stilisti dei tempi moderni come Gianfranco Ferrè.
Oltre settanta i capi esposti in tutto nella suggestiva cornice delle magnifiche sale di Palazzo Mocenigo con un allestimento d’impatto e innovativo composto anche da documenti d’epoca, foto e video documentari inediti
Per quanto riguarda gli abiti sfoggiati sul red carpet, in quei dieci minuti di notorietà e divismo che bene svelano gli ingranaggi mediatici della macchina che ruota intorno ad uno storico evento come la Mostra del Cinema di Venezia, il mio preferito è un Versace (strano perché non nutro eccessiva affiliazione per le proposte di questa maison) indossato da una Anne Hathaway appena reduce dai fasti del “Diavolo veste Prada”. In fondo sono una romantica si sa e questo abito che ricorda una nuvola sia nel colore che nelle forme mi fa proprio sognare. Mi raccomando scrivetemi da quale abito vi siete fatte maggiormente fatte affascinare una volta che avrete visitato la mostra.
E già che ci siete andate a votarmi sul sito Grazia.it cliccando prima qui e poi sul cuoricino accanto alla mia foto. Grazie!
Abito Versace indossato da Anne Hathaway alla Mostra del Cinema di Venezia[/captio
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