Cosa mi metto per partecipare all’evento?
Questa la domanda che mi fanno molti clienti, in vista della preparazione di un look per una data importante, una cerimonia, piuttosto che un evento di lavoro.
Il mio primo consiglio è sempre quello raccontare sé stessi in maniera coerente, senza strafare, adattandosi alla situazione, ma non dimenticando mai la propria personalità e bellezza unica.
Uno degli eventi, non lavorativi, per cui c’è maggiore ansia a riguardo dell’outift da sfoggiare è il matrimonio.
Al matrimonio, anche a quello degli altri, sappiamo che verremo osservati, fotografati, giudicati.
Così ci viene il panico e compriamo qualcosa, non importa cosa, l’essenziale è che profumi di nuovo, di costoso e di elegante.
Ci facciamo consigliare dalle commesse o ispirare da quello che abbiamo letto sul perfetto look da cerimonia.
Niente di male, intendiamoci, se poi però gli abiti che indossiamo per i matrimoni degli altri non finissero spesso con il farsi compagnia tra loro in un angolo inutilizzato dell’ armadio.
Questo perché?
Perché li abbiamo comprati pensando solo all’occasione e poco a noi stessi, al nostro modo di essere, al nostro stile di vita.
Il vestito giusto per un evento non è una questione di costo ma di racconto
Quindi tutti ai matrimoni in jeans? Non dico nemmeno questo ma ti faccio un esempio.
“Cosa mi metto per al matrimonio di mio fratello?” è quello che si sarà chiesta anche la principessa Vittoria di Svezia.
Ci avrà pensato un po’ su e poi ha scelto.
Cosa?
Un abito con una delicata stampa floreale nei toni del verde e del panna.
Un abito adatto alla situazione.
Un abito di H&M.
Una abito di H&M che aveva indossato già Olivia Wilde su un red carpet (contravvenendo l’etichetta regale).
Un abito che le donava, che sentiva suo, che la raccontava, e che per questo portava con disinvoltura.
Un abito che potrà facilmente riutilizzare a qualche festa (magari senza farsi vedere dai paparazzi ;)).
Un abito semplice, facile da portare, che le sottolineava bene il punto vita con una cinturina e scopriva le spalle morbide e regolari con uno scollo a barchetta.
Un abito di un brand svedese (la sua terra).
Un abito della collezione Conscious di H&M, una collezione ecososteninbile realizzata nel rispetto dei dettami più rigorosi per la salvaguardia dell’ambiente.
Un abito, quindi, con cui ha veicolato un messaggio ben preciso.
E, come consiglio sempre di fare, anche lei ha puntato tutto su un accessorio: la corona (è lei l’erede al trono, bravi gli svedesi!).
Così è finita che:
la sposa era bellissima (trattasi di modella), aveva sposato un gran figo, aveva un vestito stupendo (il modello che ho sempre pensato avrei indossato al mio matrimonio e invece poi no), eppure al suo matrimonio si è parlato più di quell’altra: carina ma non bellissima, mamma, moglie (certo pure principessa) e con un vestito low cost che un’altra aveva già usato in precedenza.
Perché?
Perché il vestito che Vittoria aveva scelto la valorizzava, mostrava la sua personalità e raccontava qualcosa.
Perché per una principessa moderna l’immagine e il racconto che fa di sé con stile e look sono sempre più importanti e hanno a che fare tanto con il concetto di bellezza quanto con quello di strategia.
E tu? A quanti matrimoni stai presenziando in questo periodo? Che look hai scelto?
libellula75 dice
Ti ho scoperta da poco e ti trovo bravissima, questa storia del vestito della principessa è molto interessante: io mi sono sposata in blu con un abito by outlet (criticato sia il colore sia la scelta di non spendere un patrimonio) e non me ne sono mai pentita! Sono favorevole a una moda “personale” e soprattutto consapevole:)
A presto!
Cristina
Anna dice
Bravissima! Scommetto che in blu eri bellissima e magari hai pure avuto modo di riutilizzare l’abito 🙂