Da buona personal shopper oggi vi scrivo di qualcosa di assolutamente fashion e del tutto tipico del mio territorio: le perle di vetro.
Un evergreen in tutte le stagioni, portabili con ogni tipo di outfit e adatte ad ogni età. Se si sanno indossare e mixare con il proprio stile si tratta di veri e propri passepartout in grado di rendere ogni look personale e unico.
Le perle di vetro non dovrebbero mai mancare nella trousse dei gioielli di nessuna donna. Semplici cascate luminose o bijou particolari che grazie all’abbinamento con altri materiali e la rivisitazione nelle forme e nei colori diventano pezzi unici, veri protagonisti dello stile.
Per farvi meglio capire cosa intendo voglio raccontarvi di un evento a cui ho partecipato qualche settimana fa (prima che il tunnel Biennale di Venezia avvolgesse l’intera città e fermasse ogni altra attività).
Una sfilata davvero affascinante presso “I magazzini del Sale”. Un tuffo nella tradizione veneziana già a partire dalla location: punta di diamante della storia della città passata e contemporanea.
Qui infatti veniva depositato il sale importato dall’Oriente, prodotto fondamentale nell’economia lagunare; ora lo spazio è gestito dalla fondazione Bucintoro che lo anima con eventi ricercati cui offre il patrocinio nel segno della cultura.
Si trattava di un evento organizzato da DYB? “Do you bead” . Un’ associazione nata con l’obiettivo di diffondere la cultura e la tradizione delle perle di vetro di Venezia e Murano.
Artisti del territorio ma anche molte contaminazioni con approcci non autoctoni alla materia, in grado di dare un respiro internazionale e una rivisitazione originale e divertente.
Respiro internazionale tributato anche dalla presenza delle opere d’arte di Olga Rostrosta, fashion designer russa che crea veri e propri abiti scultura lavorando i tessuti all’uncinetto.
A sfilare creazioni uniche nel loro genere e portatrici del fascino magico di una tradizione millenaria che bene venivano esaltate dalla scelta di far sfilare le modelle in total black.
Diversi gli approcci alla materia e al modo di esporla. Interessante per questo il raffronto.
Romantiche e femminili le opere presentate da Cristina Bedin di “L’opera in Bianco” con la collezione Malva Carmesi di ispirazione barocca e rococò. Due i colori portanti il cremisi e il malva, colori utilizzati per decorare gli interni dei palazzi veneziani in epoca rinascimentale.
Giovani e frizzanti le creazioni di Ercole Moretti nella collezione Mosaicolore. Garanzia di sicura qualità quella di un’azienda fondata nel 1911 a Murano e che negli anni ha portato avanti la spinta verso l’innovazione, pur nel rispetto della tradizione nella lavorazione del vetro.
Originali e divertenti i gioielli di Susanne Sander, artista tedesca di Dachau, in cui alle perle e al vetro di Murano sono abbinate immagini di donne che hanno fatto la storia, in un immaginario racconto al femminile.
Eleganti e raffinate i pezzi di Muriel Balensi. Non solo gioielli ma vere e proprie sculture per questa artista francese, trasferita a Venezia colta da irrefrenabile amore per la città. Chiaro l’afflato pittorico nella sua collezione Universo Vetro in cui la perla diventa un veicolo attraverso il quale.la bellezza della donna e quella del gioiello che la adorna entrano in una sintonia dall’impronta quasi musicale.
Materiche le ispirazioni di Moretti Alessandro nella sua collezione Hypnosis by sand and water. Acqua e minerali: lo stesso connubio di forme che anima le spiaggie veneziane all’alba.
Pregiati e signorili i gioielli della collezione Au Lido di Marisa Convento di Venetian Dreams, un marchio che amo da tempo. Chiaro il tributo al Lido e alle atmosfere dei suoi anni d’oro, alla riscoperta di magie di altri tempi.
Artigianali e materiche le creazioni proposte S.U.V- Venetian Beads di Salvatore Sito e Antonella Rossi. L’uomo e le sue passioni questo il nome esemplificativo della collezione proposta da una coppia che fatto delle perle proprio la sua passione comune.
Comune denominatore il valore aggiunto dell’unicità che si sposa con la personalizzazione dove il fatto su misura si unisce all’artigianalità.
All’insegna della tradizione di una città piena di fascino ma che non sempre si ricorda delle sue potenzialità. Ben vengano quindi iniziative come quella di Do you Bead.
Qui la gallery con tutte le foto dell’evento.
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