Ragionare sulla propria immagine è un esercizio che non va preso alla leggera.
Partire dal “fuori” conduce spesso ad un viaggio dentro di sé e dentro l’espressione di quello che si comunica agli altri.
Ti ho già raccontato che la complessità del mio lavoro di consulente d’immagine è uno dei motivi per cui ho scelto di farlo e lo amo pazzamente.
E ogni giorno il mio obiettivo è far capire che sì l’immagine è qualcosa che sta in superficie ma che la sua analisi e il lavoro in merito non vanno assolutamente inseriti nella casella dedicata alle cose superficiali, come anche la bellezza.
Non a caso la prova colore che faccio ai miei corsi su immagine e stile (vieni al prossimo a Milano?) o ai miei clienti, ho dato il nome introspezione cromatica.
Si parla di colore, della prima cosa che gli altri vedono dei vestiti che scegliamo di indossare eppure il processo per capire quali sono i colori giusti per noi non è solo fisico, è introspettivo, va all’interno e si riversa poi all’esterno.
In realtà la parola introspezione cromatica mi è stata regalata da una mia corsista, a commento della prova fatta insieme.
E una delle cose bellissime del mio lavoro è che quasi sempre (sono una ragazza fortunata) chi lavora con me, dopo il percorso fatto insieme, decide di raccontarmi i risultati ottenuti, regalarmi un commento speciale (via mail, social, live) e lasciarmi feedback come questi.
Alcuni li pubblico, altri (per rispetto della privacy di chi non è pronto a raccontare di essersi messo in gioco con la propria immagine e di aver avuto bisogno di aiuto in questo senso) no.
Tra coloro che “dicono di me” c’è Manuela.
Manuela è venuta ad un mio corso a Bologna e dopo abbiamo fatto un giro shopping insieme.
Manuela ha scritto su di me una bellissima recensione in cui parla della mia timidezza e dice parole sante e vere “lei è una di noi’…probabilmente non immune da fragilità ed insicurezze, il percorso che ci suggerisce sembra averlo applicato prima di tutto su sè stessa”.
Manuela mi ha sorpreso inviandomi oltre alla recensione questi che lei ha definito pensieri in libertà.
Pensieri che mi hanno commossa.
Pensieri dai quali venire ispirati.
Pensieri che parlano di identità, felicità, insicurezza, emozione, personalità e libertà.
Pensieri motivati sì dall’incontro con me, ma, ed è questo il bello, che vanno oltre la mia semplice figura e fanno, attraverso un vero e proprio flusso di coscienza, un racconto del rapporto con la propria immagine che condivido in pieno.
E tutto ciò mi rende molto felice.
Non è mai troppo tardi per essere chi si sarebbe potuti essere – George Eliot
Pensare alla propria immagine, il proprio abbigliamento, il proprio guardaroba non è un’impresa facile e richiede predisposizione emotiva. Quante scelte sbagliate, quanti soldi spesi…Le domande che affiorano sono impegnative (cosa ti piace davvero? di cosa non potresti fare a meno? che tipo di vita conduci? chi ammiri?) e, nel mio caso, alcune devono ancora trovare risposta certa. Ma poche cose mi soddisfano come ‘mettere ordine’; la semplicità è un’affermazione di stile e può guidarti a ridurre il tuo guardaroba.
Però, da subito, ho iniziato a guardarmi intorno diversamente….in maniera più ‘consapevole’….stimolata a riflettere sui miei ‘punti di forza’ ho iniziato a concentrarmi…ad esempio sui capi nei colori della mia palette….mi sembra di sapere meglio cosa cercare e tutto questo ha avuto un effetto semplificatore sul mio modo di fare shopping…decisamente molto positivo e gratificante! Non si tratta di una fatica e non è certo solo questione di ‘ragionamento’ …ascoltare l’istinto che ti porta a fermarti davanti ad una vetrina è fondamentale. Ma è come avere ampliato la gamma delle possibilità perché adesso prendo in considerazione più colori…….più ‘fogge’…..sperimento…..’prendo confidenza’, insomma, molto di più di prima, con il mio corpo e il mio aspetto.
Che si tratti di truccarti più spesso, curare l’abbigliamento anche semplicemente quando vai a spasso o fai le commissioni, metterti gli orecchini , portare il cappello, provare un nuovo taglio di capelli….sono cambiamenti sottili ma che hanno un forte impatto sul modo di convivere con noi stesse.
Lo stile comincia quando si cercano e si trovano i propri punti di forza; dopodichè, questi devono essere sfruttati fino in fondo. Non occorrono tanti vestiti, gioielli o accessori…è più che altro un atteggiamento, e si può coltivare.
La definizione di sé attraverso l’abbigliamento richiede anche un pizzico di audacia; forse, lo ‘stile’ entra veramente nella nostra vita solo quando finalmente cominciamo a fidarci davvero del nostro istinto.
Chi non osa è condannato al grigiore….grazie ad Anna ho imparato la ‘lezione colore’.
Tutte abbiamo dei colori che ci donano più degli altri , a seconda della carnagione, del colore degli occhi o dei capelli. Come nel caso dello stile, per sviluppare un talento per il colore occorre provare, fare esperimenti. Quali sono i tuoi colori? Ci hai mai pensato? Quali colori ti piacciono? quali colori ti emozionano? I colori che si indossano non devono essere necessariamente quelli che utilizziamo per gli accessori e neppure gli stessi in cui si vive…..ma ravvivarsi con il colore è una malattia dalla quale non voglio più guarire?
L’ornamento non è altro che un riflesso dell’io – Coco Chanel
Più slancio che soldi. Questo è il punto. Aldilà delle cifre che possiamo investire per rifarci il guardaroba, ciò che ci fa spiccare tra la folla sono la sicurezza e la conoscenza di sé, il coraggio di fare scelte creative, che ci rispecchino. Per fare emergere la nostra personalità, ho imparato che gli accessori possono essere ancora più utili (ed economici…) dei vestiti.
Scarpe, cinture, sciarpe, gioielli, calze, cappelli, guanti borsette, profumi….un universo di ‘ritocchi’ a nostra disposizione per ‘definirci’ e annunciare al mondo il nostro vero io. Sono il terreno ideale per iniziare a correre qualche rischio, magari minimo, ma importante per accrescere la sicurezza di sé. Vestiti e accessori accostati in modo imprevedibile possono dare più forza.
Quindi, dove ci porta, tutto ciò?
Verso la libertà, penso.
A scegliere di volerci bene, imparare a piacerci e ad apprezzare il nostro corpo, cominciare a scoprire come vivere meglio in quello che possediamo anziché sfinirci a desiderare il fisico che non potremo mai avere. A riconciliarci con ciò che siamo, a scavare la nostra nicchia, oltre gli apprezzamenti del mondo.
Imparare ad apprezzare il tuo aspetto….questo può liberarti. Gloria Steinem
Trova la gioia nel tuo riflesso.
Le citazioni sono state scelte da Manuela.
Io ti lascio con una immagine di libertà per me.
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