Camicia bianca in versione 2022!
Ecco come potremmo commentare il look che l’attrice e modella Zendaya (Zendaya Maree Stoermer Coleman) ha recentemente sfoggiato alla notte degli Oscar.
Perfetta per raccontare un periodo storico in cui, come in tutti i momenti di crisi, minimalismo e lusso vengono alternati in bilico tra la necessità di adattarsi alla situazione attuale e la voglia di cambiarla, sognando un futuro luccicante.
Non a caso, infatti, la camicia bianca, pulita ed essenziale, è abbinata nel look , firmato Pierpaolo Piccioli per VALENTINO, ad una gonna da sirena lunga e luminosa.
D’altra parte questa dicotomia è stata molto presente sul Red Carpet, tanto pulite e minimali Uma Thurman e Jane Campion:
Quanto brillanti e lussuose, in argento e in oro, Olivia Coleman e Lupita Nyong’o:
Ma anche Jessica Chastain.
Mi piace fare questo tipo di analisi da “storica della moda”. Che studia il passato, guarda il presente e immagina il futuro.
Io che Storia della Moda, come ti raccontavo anche qui, la insegno da molti anni e che ho un master in “Cool Hunting” (ricerca di tendenza).
Ecco il mio modo preferito di approcciare l’osservazione di eventi come i “tappeti rossi” ma anche i “fashion show”: usare la moda come strumento di comprensione e non di giudizio.
E studiare i vari outfit, cercando di capire cosa ci raccontano di quello che siamo e anche di quello che saremo.
A questo proposito, il look di Zendaya suggerisce un’altra “tendenza” attuale molto importante: “il ritorno al passato”.
Quando mancano le certezze, come in questo momento storico, si guarda a quello che è stato.
E la moda, che da sempre registra gli umori del tempo, lo ha capito benissimo.
Una cosa, infatti, è risultata chiara dalle recenti sfilate: i brand più longevi stanno riscoprendo, come mai prima, le loro origini.
Riprendendo capi e ispirazioni che si rivelano di grande modernità.
Da Schiaparelli che, con Daniel Roseberry, ha riproposto elementi iconici del marchio:
Come, per esempio, “lo spazio” che Elsa Schiaparelli amava grazie all’influenza dello zio Giovanni, famoso astronomo, che la “portava a vedere le stelle”.
(giacca Zodiac del 1938 con ricamo Lesage)
E “rispolverato” idee innovative di Elsa che risultano potenti ora come negli anni ’30 e ’40.
Non sono modernissime queste creazioni? Ecco perché Elsa Schiaparelli è la mia “Ragazza Rivoluzionaria della Moda” preferita.
E a proposito di ragazze rivoluzionarie, anche la maison Chanel in occasione delle sfilate parigine ha omaggiato la sua Madame e creatrice, aprendo l’evento con la principesca e principessa Charlotte Casiraghi a cavallo.
E con un look da cavallerizza come quelli che usava Gabrielle, “in arte Coco, quando, nei primi del Novecento, decise che anche lei si sarebbe fatta realizzare un paio di pantaloni per essere più comoda nelle attività equestri che svolgeva con il suo amante Etienne de Balsan.
La riconosci nell’immagine sotto?
Di fatto sono proprio i giovani ad essere più attirati dalle suggestioni e ispirazioni di un passato che non conoscono e che regala loro quelle radici che sentono mancare.
Infatti il look della giovane Zendaya è anche una sorta di omaggio ad un altro celebre outfit da red carpet: era il 1998, l’epoca in cui la moda giovane si faceva sempre più strada, l’epoca in cui il grunge aveva insegnato il valore dell’imperfezione, della sbavatura e dell’autenticità e Sharon Stone si presentava alla “Notte degli Oscar” proprio con una camicia bianca abbinata ad una gonna.
La gonna era disegnata da Vera Wang, la camicia presta in prestito dall’armadio del marito e infilata dentro alla gonna con fare casuale, arrotolata sui gomiti e aperta sul seno, con il colletto un po’ stropicciato.
Che stile! Uno stile che piacerebbe, ne sono sicura, alle mie studentesse ventenni che amano gli anni ’90 perché, tenetevi forte, loro non erano ancora nate!
Camicia aperta, camicia abbinata come quella di Kristen Stewart e della fidanzata Dylan Meyer.
Che poi la camicia di Zendaya ricorda gli anni ’90 anche per la sua forma: è in quel periodo che spopola il “crop top”!
“Ti sblocco un ricordo”:
Eh sì con una camicia bianca possiamo fare molte cose e, pur essendo un capo pulito e minimale, si presta anche a combinazioni rivoluzionarie e innovative.
Anzi proprio quella dell’innovazione e del cambiamento è stata la cifra di questo capo fin dalle sue origini.
Conosci la storia della camicia bianca?
Tutto nasce dall’intimo!
La camicia fa parte dei look maschili e femminili da tantissimo tempo però, inizialmente, veniva indossata come capo di abbigliamento intimo.
Perché era bianca?
Perché così si poteva verificare agevolmente il “grado di sporco”. La pulizia personale non era così diffusa e frequente come oggi!
Pensa che, come ho spiegato in questa “puntata” di questo corso, il profumo veniva considerato “lavante” e si credeva che bastasse spruzzarlo sulla pelle per sanificarla!
Avere una “camicia bianca” sempre immacolata significava che la si poteva cambiare e che, quindi, se ne possedevano tante.
La camicia bianca era sinonimo di ricchezza e di status sociale elevato.
Ecco perché il bianco è un colore che, a livello percettivo e comunicativo, ti pone in una posizione “più elevata” ed è l’ideale per spiegare la tua voglia di leadership. Questo è anche il motivo per cui la camicia bianca, quando viene indossata, trasmette sicurezza, distinzione e “signorilità”.
A questo proposito osserva una nobildonna francese del Settecento a cui “viene messa la camicia” prima di iniziare una lunga vestizione composta da molti capi e passaggi diversi.
Un po’ come succede a Maria Antonietta nell’omonimo film di Sofia Coppola che in questa scena, spiega bene la ritualità del vestirsi in quel periodo storico.
(durante questo corso ho spiegato come cambiavano lo stile e “le abitudini mattutine”, a seconda delle classi sociali nel XVIII secolo).
Ed fu proprio Maria Antonietta a ribaltare le carte in tavola!
Usando la camicia bianca come vero e proprio capo di abbigliamento e non solo come intimo.
Nell’immagine che vedi sotto indossa, infatti, la chemise de la reine, la “camicia della regina”.
Ritratta nel 1783 dalla pittrice Elisabeth Vigée-Lebrun in un momento di libertà e relax al Petit Trianon, luogo amatissimo e che aveva assunto a suo “buon ritiro” e oasi di pace, rispetto alla frenesia di Versailles e agli impegni di corte.
E dove la regina si concedeva un look “da pastorella”, più libero, comodo e rilassato.
Ovviamente noi adesso non vediamo nulla di scandaloso in questa mise ma è come se la regina Elisabetta si facesse ritrarre adesso in mutande (Oh My God!).
Il clamore fu tanto e la camicia bianca “cambiò vita”.
Nell’Ottocento era già adoperata come oggi, portata con una gonna, magari con un disegno vichy, particolarmente in voga in quel periodo e usato nei momenti “casalinghi” come ho spiegato qui.
Rigorosamente accollata e sinonimo di purezza.
Nell’Ottocento la camicia bianca diventa popolare per un tema di pulizia personale!
Nel XIX secolo, infatti, le abitudini igieniche cambiano e lavarsi comincia a diventare di moda (rivoluzione!).
Sono i dandy come Beau Brummel a lanciare questa tendenza e a indossare la camicia, rigorosamente bianca, sotto ai loro panciotti.
Aderente al collo e annodata in modo curato.
La camicia bianca diventa tratto distintivo “della categoria” e “regolamentata” come tutto lo stile maschile (è in quel momento, come spiego qui, che gli uomini compiono “la grande rinuncia alla moda”).
La camicia bianca, da allora, fu legata per molto tempo più allo stile maschile che a quello femminile, ma veniva apprezzata anche dalle donne, specialmente quelle più rivoluzionarie.
Come Coco Chanel: la camicia “senza colore” divenne per lei la “base ideale” da adornare con gioielli veri e finti insieme.
Perché l’importante dei monili, secondo Coco, non era il loro valore economico ma la capacità di far brillare.
E le flapper protagoniste dei Roaring Twenties impararono molto bene da lei!
Negli anni ’30 Marlene Dietrich la metteva con lo smoking,
(iconica questa immagine tratta dal film “Marocco” del 1930 in cui questo tipo di completo viene indossato per la prima volta da una donna).
E la portava in tutte le fogge, anche con sontuose ruches!
Katharine Hepburn adorava questo capo raffinato e pratico, allo stesso tempo, che le consentiva di far brillare la sua personalità.
Uno stile, il suo, assolutamente personale e capace di “rompere gli schemi” e di farlo con garbo e determinazione, proprio con le sue scelte libere in fatto di abbigliamento.
La camicia negli anni ’40 e ’50 si fa bon- ton e si intona ad un look rigoroso, come quello della fantastica Lauren Bacall nel film “Key Largo” del 1948.
Abbinata alle gonne ampie e svasate, capaci di frusciare ad ogni passo e con la vita “stretta stretta” a creare un aspetto a clessidra.
(avevi riconosciuto Audrey Hepburn in “Vacanze Romane”?)
Gonne che, come insegnava Christian Dior, “dovevano fare la giravolta” (ti spiego tutto qui).
Negli anni ’60 la camicia bianca torna ad essere più rilassata e portata un po’ ampia su un fisico androgino.
Come quello di Jane Birkin.
Anche le ragazze con la minigonna, come Twiggy, apprezzano la camicia bianca, specie se in versione mannish.
Con cravatta gigante e sbarluccicosa a completare l’insieme: impossibile da non notare!
Negli anni ’70 si cerca la naturalezza e la camicia bianca si fa morbida, vaporosa e decorata con pizzi delicati.
E portata con i jeans:
O viene, ancora, declinata al maschile come la camicia bianca indossata da Diane Keaton in questa scena del film “Io e Annie” del 1977.
Un guardaroba memorabile, quello di Annie, che mescolava capi veramente appartenenti all’attrice a creazioni firmate dall’allora “rampante” stilista Ralph Lauren, come spiego qui.
Negli anni ’80 la camicia bianca diventa parte integrante del look da “donna in carriera”, portata insieme al classico completo con giacca e gonna: la quintessenza del power dressing!
Degli anni ’90 sono due sono le camicie bianche diventate iconiche nella storia del cinema: quella indossata da Julia Roberts e presa a prestito da Richard Gere in “Pretty Woman”.
E quella di Uma Thurman in questa scena di Pulp Fiction.
(che non a caso in occasione degli Oscar, proprio sfoggiando una camicia bianca, ha ricreato sul palco l’iconica scena del ballo con John Travolta).
Entrambe indimenticabili!
Le mille forme della camicia bianca!
La camicia bianca può diventare un’ottima base e uno strumento per sperimentare con grazia.
Lo aveva capito Hubert De Givenchy che amava rendere questo capo unico grazie ai dettagli, tipo una plissettatura sul davanti.
O, come nel caso della celebre camicia Bettina, con le maniche arricchite da voluminosi e preziosi volant.
Un capo dedicato alla modella Bettina Graziani di cui porta il nome.
Una scelta innovativa quella di porre volume sulla parte alta del corpo. Nel periodo in cui la figura “in tendenza” era quella “a corolla”, inventata da Christian Dior con il New Look.
Allo stesso modo, sulla camicia bianca, la pensava Gianfranco Ferré che lavorò tantissimo su questo capo per creare nuove fogge e realizzare quasi delle vere e proprie sculture.
Ispirati a Ferré e rendi unica la tua camicia bianca grazie ad applicazioni, foggia delle maniche, misura del colletto,
ruches o trasparenze.
Quale versione racconterà di più la tua personalità?
A proposito di trasparenze: adesso sono super in tendenza ma, oltre a Gianfranco Ferré, anche Yves Saint Laurent le proponeva già negli anni ’80 e proprio sulla camicia bianca.
Non è modernissimo?
Perché, come diceva Walter Benjamin, la moda “è l’eterno ritorno del nuovo“.
E, ormai lo abbiamo capito, non possiamo che dargli ragione!
La camicia bianca fa per tutte!
Il bello della camicia bianca è che può abbinarsi ad ogni stile e ad ogni personalità.
Lo sapeva molto bene la ragazza rivoluzionaria Diana Vreeland, fashion editor prima di Harper’s Bazaar e poi di Vogue, ritratta con una camicia bianca in questo scatto “inaspettato” (non doveva essere fotografata lei ma una modella che però non riusciva a ricreare la posa giusta e quindi Diana, come racconto qui, si mise al suo posto).
Ti faccio un esempio: ecco due camicie bianche per due donne diverse, Letizia Ortiz e Meghan Markle.
Il capo è “lo stesso”, l’interpretazione molto differente.
Quale ti piace di più?
E se sceglierai la camicia più classica, ti basterà combinarla in un modo che somigli a te per creare un look super raffinato.
Potrai giocare con il colore abbinando la camicia bianca a un sotto coloratissimo.
Oppure sperimentare un total-white come piaceva fare a Jacqueline Kennedy.
Il bello della camicia bianca è che starà bene abbinata a qualsiasi “sotto”, e potrai indossarla un giorno con la gonna elegante “alla Grace Kelly”,
proprio come ho fatto io in questa foto…
E un altro con i jeans: per combinare libertà e formalità.
Un look, questo, amato da attrici e principesse.
Piace anche a te lo stile “jeans e camicia”?
E la camicia bianca “trasformista”, la preferisci in versione rock..
o bon ton?
Ogni scelta parla di noi e del nostro stile e anche della nostra unicità.
Non c’è un look uguale all’altro! Come non esiste una persona uguale all’altra…e una camicia uguale all’altra.
Sceglila con il fiocco e sarà tua amica se desideri conferire volume al tuo seno e al tuo busto.
Anche in questo caso da declinare in diversi modi:
Sposta le ruches sulle braccia se il tuo seno è pieno e non ti piace metterlo in evidenza.
C’è sempre un modo per indossare i capi che ci piacciono e sentirci a nostro agio: si tratta di individuare gli alleati della tua bellezza.
Anche per quando riguarda i colori.
Eh ma a me il bianco non sta bene!
Come ogni colore anche il bianco ha diverse sfumature: come spiego in questo corso.
C’è il bianco ottico che è più freddo e intenso.
Il bianco antico, delicato e non “invadente”.
E il bianco crema più dolce e caldo.
Ognuna di noi avrà il punto di bianco più adatto alla sua bellezza, si tratta solo di trovare la giusta tonalità.
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Non dimenticare, poi, che la differenza la fa anche il magico potere degli abbinamenti.
Accorderai sfumature dolci…
Decise…
O calde?
Infine potrai “colorare il bianco” abbinandolo ad una fantasia, come ho fatto io:
E come vedi in questo look:
Ti piacciono i look che creo?
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Adesso ti mando un abbraccio e sono curiosa di sapere quale sarà la TUA versione di camicia bianca preferita!
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