“Vorrei sentirmi bene nella mia pelle”
“Quella persona mi piace a pelle”
“Non sto nella pelle”
Quante volte hai detto una di queste frasi?
La nostra pelle è quello che sta tra il resto del mondo e il nostro corpo, la pelle ci protegge, la pelle è la nostra prima barriera.
Sopra alla pelle ci sono i vestiti che, allo stesso modo, possono fungere come elemento di difesa ma anche di comunicazione.
Eh sì, perché anche la nostra pelle può raccontare molto di noi, così come la maglia che decidiamo di indossare o gli orecchini che mettiamo.
La nostra pelle spiega il nostro stato di salute: dice se prendiamo abbastanza sole, diventa il segnale in caso di qualche disfunzionalità, spiega se digeriamo bene e se il nostro fegato funziona.
Io mi sono sempre presa molta cura della mia pelle e adesso, a 37 anni, so che devo a lei il fatto che quasi tutti mi considerino più giovane. La mia pelle è chiara, sottile e delicata e non appena sgarro un po’ con l’alimentazione o con lo stress diventa subito più spenta e si decora di simpatici brufoletti che trattiene al suo interno come faccio io con le mie preoccupazioni.
La mia pelle è un’ amica che mi fa da specchio riflesso e ogni mattina mi aiuta a fare il punto della situazione sul mio periodo di vita.
Come ti scrivevo qui amo le possibilità che il trucco consente e credo che bastino anche solo 5 minuti per illuminare il proprio viso e per dare una sfumatura più intensa alla propria bellezza naturale, però se la pelle non è sana e curata allora anche il make-up può fare molto meno.
Ho conosciuto Sara qualche anno fa in occasione di una delle date romane del mio storico corso su come trovare il tuo stile e comunicare con la tua immagine (questo).
Sara è una fatina dagli occhi chiari e il sorriso sempre pronto ma il piglio da generale di chi le cose le fa in prima persona, con sicurezza e senza ripensamenti.
Sara è una che si è messa in gioco e, con molta umiltà e tanto coraggio, ha deciso di cambiare strada, seguendo un sogno e anche i suoi ideali e creando un marchio tutto suo di cosmetici naturali, vegani e cruelty free: Double B.
La sua storia di cambiamento e passione (affine alla mia) mi ha colpita e ho deciso che le avrei dedicato una puntata, sui generis, della mia rubrica “I love Made in Italy”, quella in cui ti parlo di un brand di creazioni fatte in Italia con amore e lo faccio senza percepire pagamenti o commissioni.
Così, per essere sicura che fosse davvero interessante per te, ho iniziato a provare le sue creme certificate PETA’s Cruelty Free and Vegan, testando una crema viso e una maschera per i capelli (perché come ti scrivevo qui anche i capelli sono davvero importanti: possono persino aiutarci a definire il nostro personal brand).
I prodotti marchiati Double B sono un po’ come i prodotti Apple: sono strani da usare all’inizio ma quando poi entrano nel tuo quotidiano non riesci più a tornare indietro.
Le creme naturali e vegane sono senza profumazione e hanno una consistenza più spessa e subito ti sembrano diverse da tutto quello a cui sei abituata. Senti il buon odore dei loro componenti e non un profumo sintetico e questo ti lascia un po’ stranita. Una volta inserite nella tua beauty routine, però, ne diventi quasi dipendente e quando usi altri prodotti senti davvero la differenza (così al mio primo acquisto ne sono seguiti molti altri).
Sei curiosa di conoscere Sara e di capire meglio la sua filosofia?
Ecco l’intervista che le ho fatto: ti aiuterà a capire ancora meglio come prenderti cura della tua pelle.
AT: Chi è Sara e come nasce Double B?
SA: Double B è nata in un pomeriggio di noia, quando ho cercato su Google cosa fossero quegli ingredienti dai nomi strani che stavano dentro la mia crema viso – marca famosa, comprata in farmacia e prescritta dal dermatologo. Più leggevo, peggio era: tutti componenti chimici. Nel migliore dei casi, facevano solo male all’ambiente o alla mia pelle; nel peggiore erano dannosi per entrambi.
Io volevo avere una bella pelle, ma non ero disposta a tollerare ingredienti chimici, mettendo a rischio la mia salute o quella del pianeta. Volevo una crema adatta alla mia pelle, con la giusta consistenza e con il mio profumo preferito. Così ho deciso di fondare Double B! Ho trovato un laboratorio chimico cosmetico che producesse le mie formule e ho seguito tutto il processo: dalla scelta delle materie prime alla grafica del packaging, dalla realizzazione del sito alla strategia editoriale dei canali social.
Sara oggi è una donna felice di essersi messa in gioco, che guarda crescere la sua start up velocemente: tutti i complimenti che ricevo per i miei prodotti mi rendono orgogliosa, tutte le recensioni positive mi fanno fare le capriole.
Ho avuto dubbi e paure, poi mi sono detta che non ero la prima e di sicuro nemmeno l’ultima a trasformare un sogno in realtà e il fatto di aver studiato Relazioni Internazionali – invece di Chimica – non doveva essere una scusa per non provarci!
(e questa intervista di Sara su Donna Moderna dimostra che “i sogni son desideri” ma sta a noi renderli realtà)
AT: Quanto è importante sapere cosa ci mettiamo sulla pelle e in faccia?
SA: È fondamentale perché la pelle assorbe e quello che non assorbe potrebbe sporcarla.
Io di solito divido gli ingredienti cosmetici “cattivi” in tre grandi categorie: quelli che sporcano, quelli che aggrediscono e quelli che penetrano.
Quelli che sporcano hanno molecole troppo grandi per poter essere assorbite dalla pelle – per fortuna – perciò restano in superficie, sull’epidermide, a ostruire i pori e a favorire la comparsa di brufoli, punti neri, punti bianchi, ecc. In generale rientrano in questa categoria i siliconi e i petrolati – che sì, come si può evincere dal nome, sono derivati del petrolio.
Quelli che aggrediscono sono i tensioattivi – cioè le sostanze lavanti, i saponi – troppo forti e i solventi. La stragrande maggioranza delle case cosmetiche usa tensioattivi molto forti, che fanno tantissima schiuma e sgrassano molto…in pratica è come farsi la doccia con il sapone per i piatti! La pelle ha un suo naturale film idrolipidico che la protegge: nel momento in cui viene distrutto dal tensioattivo troppo forte, la pelle si ritrova “nuda” e costretta a riprodurre sebo per coprirsi.
Risultato? Le pelli secche diventano sempre più secche e le pelli grasse tendono a diventare sempre più grasse.
Infine quelli che penetrano, i peggiori! Alcune sostanze, come i temutissimi parabeni – che vengono usati come conservanti – hanno una composizione molecolare molto piccola e sono in grado di penetrare fino agli strati più profondi della nostra pelle. Non esistono studi definitivi che ci dicano che sì, sono pericolosi per la nostra salute oppure no, non fanno niente, ma gli scienziati li mettono in correlazione con lo sviluppo di alcune particolari forme tumorali.
Nel dubbio, meglio evitare!
AT: Tu fai anche consulenze personalizzate, come funzionano?
SA: Rispondo sempre molto volentieri a chiunque mi chieda un consiglio ma non sono una dermatologa o una cosmetologa e quindi non ho alcun titolo per farmi pagare queste consulenze.
Ho però un servizio di creme su misura, si chiama Tailored4You e mette a tua disposizione il laboratorio cosmetico Double B. Ti aiuto a decidere che tipo di crema serva alla tua pelle, valutiamo insieme gli ingredienti base e gli attivi e – proprio come dal sarto – attraverso una serie di prove arriviamo alla crema su misura, perfetta per te.
È un processo lungo che prevede più prove, per arrivare alla formula perfetta per la tua pelle, ed è anche possibile personalizzare tutta la parte “ludica”, quindi puoi scegliere la profumazione, la grafica dell’etichetta, il formato: avrai proprio la TUA crema.
(ecco Sara con il suo gruppo di lavoro nel laboratorio Kosmetikal)
AT: Qual è il prodotto che non dovrebbe mai mancare nel beauty case di una donna?
SA: Una pelle bella è una pelle sana e una pelle sana è una pelle pulita! Quindi per me IL prodotto fondamentale, imprescindibile e irrinunciabile è il detergente!
Poi ciascuna di noi ha le sue preferenze: c’è chi ama lavare il viso con l’acqua, chi preferisce un detergente cremoso a base di olio…va bene tutto! Ma è importantissimo lavare bene la pelle del viso due volte al giorno, mattina e sera.
Sara ama informarsi e studiare in continuazione e sulla sua pagina Facebook tiene spesso dirette per raccontare quello che ha imparato e una delle parole che pronuncia più spesso è INCI.
AT: Cosa è quel benedetto INCI?
SA: Letteralmente è l’International Nomenclature of Cosmetic Ingredients, cioè una specie di codice internazionale accettato in tutto il mondo che serve a rendere comprensibili a tutti gli ingredienti contenuti all’interno di un prodotto cosmetico.
E’ obbligatorio su tutti i cosmetici in vendita – se non lo trovi sul barattolo della tua crema allora era sicuramente stampato sulla scatola, che hai buttato appena arrivata a casa!
All’interno dell’INCI gli ingredienti sono messi in ordine di percentuale: da quello che è presente in quantità maggiore a quello presente in quantità minore (al di sotto dell’1% si possono scrivere in ordine sparso).
Imparare a leggere l’INCI significa avere la certezza di cosa ci stiamo spalmando addosso: ingredienti attivi buoni per la pelle o ingredienti dannosi per la nostra bellezza e per la nostra salute.
AT: Vuoi lasciarci un video messaggio?
AT: Ci consigli 3 brand Made in Italy che ti piacciono?
Oh mannaggia, solo tre? Devo fare una selezione durissima allora! Mi piacciono moltissimo le creazioni di Prettyinmad che trovo estremamente originali; ho scoperto su Instagram Carolina Emme, una giovane stilista sarda che realizza abiti molto femminili ed infine trovo meravigliosi i gioielli in ceramica vintage di Sara Aspetta e Vedrai.
C’è uno sconto per te che mi leggi: con il codice sconto è DOUBLEPERANNA avrai il 15% di sconto su un ordine, da usare entro la fine del 2017.
Ti è piaciuto il ritorno della rubrica “I love Made in Italy”?
A me piace molto darti indicazioni di marchi e persone che hanno preso le loro idee in mano e, con paura ma molta passione, si sono messe a realizzarle rimanendo in Italia e lo faccio davvero per dare la possibilità a queste realtà di venire maggiormente conosciute.
Nella mia vita precedente ero buyer e stylist nella grande distribuzione, come ti raccontavo qui, e conosco bene il valore di qualcosa che non sia: replicato in serie, comprato in paesi lontani e realizzato in condizioni di lavoro al limite dello sfruttamento (quando va bene).
Questo però non vuol dire che io parli di chiunque bussi alla mia mail o che, anche se arriveremo a fare l’intervista, io pubblichi tutto. Proprio per essere il più trasparente possibile con te che mi leggi, come ho detto tante volte, non chiedo soldi alle persone di cui scrivo in questa rubrica e quindi decido io se, come, dove, quando e perché.
In questa rubrica non si fanno marchette: devono piacermi sia i prodotti che la storia e tra queste due cose deve esserci coerenza, proprio come nel caso di Stefania, Marisa, Anna, Rita, Silvia, Anna, Adriana, Giorgia, Federica, Erika, Maddalena, Roberta, Justine, Miriam e Alessandra (lo ammetto: ho un debole per le aziende al femminile ma mi piacerebbe parlare anche di qualche maschietto).
Vuoi proporti?
Scrivimi, ne sarò felice ma tieni presente quello che ho scritto sopra.
Perché prendersi cura di sé significa anche rispettare quello in cui si crede in ogni scelta, proprio come insegna l’esempio di Sara.
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