Anna ha la capacità (immagino in parte data dall’esperienza e in parte da un’inclinazione personale) di mettersi nei panni della donna che ha di fronte ed indagare le ragioni del suo modo d’essere (quanto meno estetico).
Anna ci fare delle riflessioni (a volte scomode) su come ci presentiamo al mondo.
Quando con molto rispetto, ma anche con piglio deciso, durante la lezione mi ha fatto notare che per il battesimo di mio figlio avevo indossato dei vestiti che a mio avviso valgono zero, ha reso palese qualcosa che fino a quel momento non avevo razionalizzato e cioè che effettivamente in quel momento zero era il valore che attribuivo al mio aspetto.
Ora non più!
Anna rompe gli schemi e ci invita ad interrompere i circoli viziosi.
Anna ci insegna che anche la giornata la più grigia affrontata con un piglio diverso se l’immagine che ci rimanda lo specchio ci fa sorridere e sentire bene nei nostri panni;
Anna ha grande rispetto dell’individualità di ognuno e non si metti su un piedistallo a giudicare chi ha di fronte (in passato ho seguito un altro corso di consulenza di immagine e assicuro che questo modo di porsi non è affatto scontato);
Last but not least, Anna ha anche rispetto del nostro portafogli. Facile la vita se l’approccio è “butta tutto ciò che non va bene/non si intona al tuo incarnato/non è fashion”; un po’ più complessa se invece ci si sforza di lavorare, in primis, con ciò che al momento abbiamo a disposizione