Come vi dicevo qui sono stata all’inaugurazione della mostra MODA The designer’s view il primo di una serie di appuntamenti nati dalla collaborazione tra Spazio Punch e Maria Luisa Frisa, direttore del Corso di laurea in Design della Moda dello IUAV di Venezia.
La mostra prende spunto dal libro La moda nei discorsi dei designer di Alessandra Vaccari uscito lo scorso Novembre ed edito da Clueb. Si tratta di un’ autrice punto di riferimento per lo studio della moda sia in Italia che all’estero e a me cara specialmente per “Vestire il Ventennio. Moda e cultura artistica in Italia tra le due guerre” uno dei testi fondamentali per la mia tesi di laurea su “Il copricapo nella moda tra le due guerre, fogge usi e intenzioni”.
Un discorso a quattro interessante è quello di apertura alla mostra: tra addetti ai lavori, Maria Luisa Frisa e l’autrice del libro stessa, e neofiti dell’argomento in grado di portare un valore aggiunto attraverso il confronto con altre discipline, la musica nel caso di Enrico Bettinello, direttore del teatro Fondamenta Nuove, e l’arte per Alessio Ascari, editor in chief di Kaleidoscope.
Un testo con un punto di vista nuovo, quello della Vaccari, che affronta la moda con una chiave inusuale le parole dei suoi autori: couturier, stilisti o fashion designers come oggi è in auge chiamarli e provocatoriamente vengono definiti in questo libro (la Vaccari stessa afferma, durante il suo intervento, che se Armani agli inizi si fosse sentito chiamare fashion designer avrebbe avuto una notevole sensazione di straniamento).
Nonostante, infatti, l’ attenzione mediatica tributata ciò che hanno raccontato e scritto i fashion designer, appunto, ha finora ottenuto poca considerazione da parte degli studi sulla moda. Il libro presenta dichiarazioni e testi con l’obiettivo di commentarli criticamente e contribuire alla comprensione della moda attraverso una delle figure più affascinanti e discusse prodotte dalla cultura occidentale dell’ epoca contemporanea. Jean-Philippe Worth, Rosa Genoni, Charles Creed, Paul Poiret, Madeleine Vionnet, Elsa Schiaparelli, Christian Dior, Emilio Pucci, Gianfranco Ferré, Franco Moschino, Marc Jacobs, Alexander McQueen, Bless e Bruno Pieters ,Ossie Clarks sono alcuni dei nomi coinvolti in un dialogo ideale.
Potere culturale, ambiti progettuali, componente creativa del lavoro, autorialità: il volume esplora tutte le interazioni del sistema moda e dei suoi protagonisti, mostrando anche la vitalità del dibattito interno e gli aspetti conflittuali come il dualismo tra identità dell’autore steso e aderenza all’indentità del brand per cui presta la sua creatività, persino quando questo brand porta in realtà il nome del fashion designer (come nel caso di Dior, altro il caso di Vionnet che firmava le opere con l’impronta digitale)
La mostra Moda – The designer’s view, curata dalla stessa Vaccari in collaborazione con spazio Punch presenta riviste, autobiografie e testi trascritti da conferenze e video, ricostruendo a vario titolo le parole dei designers.
E così passiamo dal video di Baz Luhrmann per la mostra Schiaparelli and Prada: Impossibile Conversation, presentata al Metropolitan Museum di New York la scorsa estate, ai diari di Ossie Clarks. Dal video promozionale della tuta di Thayaht al film di Prigent su Marc Jacobs e Louis Vuitton. Dal libricino dell’800 pubblicato da uno dei due figli di Worth, a cui si deve l’origine dell’haute couture francese, alle lunghissime etichette degli abiti del belga Bruno Pieters nel sito Honest by, in cui sono specificati non solo composizione e dati tecnici ma anche, per esempio, il retail mark up, quanti sono gli impiegati dell’azienda e se i vegani possono indossare le creazione. Dall’autobiografia “Christian Dior e moi” all’intervista “The Philosophy of View di Yves Saint Laurent ” ripubblicata in un magazine curato da Gianbattista Valli.
Vale la pena non solo per la mostra ma anche per vedere questo suggestivo spazio in un ex magazzino di stoccaggio di liquori e birra nell’isola della Giudecca a Venezia, circondato da uno splendido giardino.
Giovedì 29 Marzo lo spazio è ancora aperto su appuntamento chiamando il 3488909065 o inviando una mail a info@spaziopunch.com.
Non vedo l’ora di sapere quali saranno i prossimi appuntamenti.
 
Rispondi