La storia del bikini
“Il bikini è stato l’invenzione più grande dell’essere umano dopo la bomba atomica”.
Parola di Diana Vreeland.
Fashion editor prima di Harper’s Bazaar e poi di Vogue, donna tanto creativa quanto difficile.
Ironica, stacanovista, capace di intuire le tendenze prima che si manifestassero e di rendere i giornali luoghi di immagini meravigliose:
“perché gli occhi devono correre!”
Diana che, non appena finita la Seconda Guerra Mondiale, prontamente dedicò al bikini un servizio su Harper’s Bazaar!
Eccolo:
La nascita del bikini, così come lo conosciamo oggi, risale alla fine degli anni ’40, in concomitanza con la conclusione del secondo conflitto mondiale.
Il 5 Luglio 1946 (sì l’anniversario sarà proprio domenica!) alla piscina Molitor di Parigi venne mostrato in pubblico per la prima volta un costume a due pezzi, con l’ombelico scoperto.
L’ideatore era un designer svizzero che si chiamava Louis Réard che era un ingegnere automobilistico e rilevò l’azienda di lingerie dalla madre nel 1940.
Réard aveva notato che le donne sulle spiagge arrotolavano i bordi dei costumi da bagno per cercare di ottenere un’abbronzatura migliore.
Inoltre era rimasto colpito da un costume presentato dallo stilista Jacques Heim e battezzato Atome per via delle “sue dimensioni ridotte come quelle di un atomo”, pubblicizzato come «Il costume da bagno più piccolo del mondo».
Si trattava già di una proposta audace per gli standard dell’epoca ma Réard decise di spingersi oltre.
Realizzò, quindi, un modello ancora più succinto, composto da quattro triangoli di soli 30 pollici di tessuto stampato con un motivo che ricordava la prima pagina di un giornale.
E per pubblicizzare la sua trovata affittò degli aerei che sorvolavano il cielo con la scritta:
“Più piccolo del più piccolo costume da bagno del mondo”.
Alla sfilata speciale, a bordo piscina, che Réard organizzò per presentare al pubblico e alla stampa il suo innovativo costume nessuna modella volle esibirsi così “scoperta” e a calcare la passerella furono delle spogliarelliste.
Tra loro Michelle Bernardini che divenne una star e che, dopo la sua apparizione, ricevette ben cinquantamila proposte di matrimonio.
Questo costume venne battezzato “bikini” come l’omonimo atollo della Micronesia che era stato scelto dall’America come luogo dove far esplodere in via sperimentale due bombe all’idrogeno.
Molto meglio intitolare a quell’isola un altro tipo di bomba: un bikini indossato da una bellissima donna.
In realtà l’uso di coprire il corpo femminile con due pezzi di stoffa era già noto agli antichi romani: le donne di quel periodo usavano i bikini come abbigliamento sportivo.
Io stessa ho scattato questa foto a Piazza Armerina, un posto magico che se non hai ancora visto ti consiglio vivamente di visitare.
Quello che ho immortalato è uno dei tanti mosaici che adornano la grande villa padronale e che ritrae alcune ragazze intente in un torneo ginnico.
Pesi, giavellotti e bikini!
Come mai il bikini ha successo proprio negli anni ’50?
Lo spiega la grande Diana Vreeland con il suo tono provocatorio e ficcante:
“non era il momento di leccarsi le ferite, era il momento di vivere!”
E cosa meglio, per rappresentare la rinascita che si ricercava dopo il buio di guerra e povertà, delle morbide forme scoperte di Brigitte Bardot nel film “E Dio creò la donna” del 1956?
E ovviamente anche Marylin Monroe fece la sua parte!
Grazie al suo malizioso sorriso e alla sua voce flautata nessun bikini risultava mai troppo volgare, indossato da lei: si trattava semplicemente di un’esplosione di femminilità!
Eccola qui in versione “giovane ragazza dai capelli fulvi”, la avevi riconosciuta?
Il bikini divenne, così, simbolo della massima sensualità: in spiaggia era concesso denudarsi e rimanere in déshabillé.
Che liberazione per la perfetta donna elegante che, in quel periodo, vestiva il New Look di Christian Dior ed era tornata ad indossare il corsetto e a portare gonne lunghe fino al polpaccio, per non far intravedere troppo le sue grazie.
(questo il famoso Tailleur Bar che Dior presentò il 12 Luglio 1947)
Negli anni il bikini ha cambiato forme e colori, a seconda delle tendenze e del periodo, ma è sempre rimasto uno strumento per rivendicare femminilità e sicurezza.
Non a caso Ursula Andress, che nel 1962 riveste i panni della prima Bond Girl, indossa proprio un succinto bikini pronta a sfoderare il coltello che tiene alla cintura e a prendere la “licenza di uccidere”.
E tu che rapporto hai con il bikini?
È un fatto: il bikini scopre il corpo e può mettere a disagio.
I media ci bombardano con l’idea della “prova costume”, chiedendoci continuamente se la supereremo; e così il nostro desiderio passa da “divertirci e sentirci bene nei nostri panni anche in vacanza” a “evitare di sembrare una foca spiaggiata che mangia un gelato”.
Ti voglio dire una cosa: “la prova costume” non esiste!
In primo luogo perché sono ben altre le prove della vita.
E poi il tuo corpo ti ha accompagnato con caparbietà e fatica durante i lunghi mesi invernali: il minimo che tu possa fare per ringraziarlo è di lasciarlo libero di godersi i raggi solari, una volta al mare.
È tempo di imparare la clemenza!
E poi non esistono bikini che non puoi mettere!
(sono così stanca di leggere articoli dal titolo “ecco chi può permettersi di portare…”).
Si tratta di capire come intonare a te il capo dei tuoi desideri.
Per esempio: il reggiseno a triangolo sarà certamente adatto a te che hai una coppa contenuta.
Le tue misure sono più esuberanti e ti piace questo modello? C’è solo da fare più attenzione.
Preferisci un costume con base scorrevole, sotto seno: ti permetterà di aggiustare le coppe su di te, evitando così fastidiose “fuori uscite.
Oppure opta per un triangolo più largo e ampio: accoglierà al meglio il tuo seno.
Ti piace la fascia ma non va d’accordo con le tue forme generose? È una questione di “sostenere”!
Come nel caso di questi due costumi.
Quindi, partendo dal presupposto che la perfezione non è di questo mondo (ed è anche un po’ noiosa), proprio come succede per gli abiti, anche per quanto riguarda i costumi il vero segreto è identificare quegli elementi che sono i veri “amici” del tuo fisico: unico e particolare.
Come scegliere il bikini più adatto al tuo corpo?
In primo luogo: prendi la taglia giusta!
Che può essere differente tra mutandine e reggiseno.
A questo proposito, ti consiglio di preferire costumi “componibili” che saranno strategici per creare la mise più adatta a te.
Potrai scegliere la stessa tinta o anche mescolare colori e fantasie per un risultato inaspettato.
Le mutandine!
Te lo voglio dire: a nessuna commessa interessa che taglia di mutandine porti! Meglio acquistare una misura in più che “stringersi” e “farsi segnare la pelle”.
In alternativa il mio suggerimento è quello di preferire mutandine con i laccetti che potrai gestire come vorrai e adattare con facilità proprio alle tue esigenze.
Non sopporti la tua pancetta che si gonfia?
Opta per la vita alta!
Come in questo costume indossato con un sinuoso caftano.
Lo sapevi che fu proprio Diana Vreeland a portare questo capo in Occidente, dopo che se ne era innamorata in un suo viaggio in Marocco alla fine degli anni ’50? Ispirando così stilisti come Yves Saint Laurent.
Valutare con attenzione la mutandina ti aiuterà anche a sentirti più alta: un modello sgambato renderà le cosce più affusolate e il tuo aspetto più slanciato.
L’obbiettivo, anche al mare, non è quello di “coprire i difetti” ma di rendere ancora più armoniose le forme del nostro corpo, bilanciando le naturali caratteristiche della nostra figura.
Il reggiseno!
Come per quanto riguarda l’intimo, il reggiseno deve dare sostegno al seno e accompagnarlo in modo aggraziato.
Se hai un seno pieno sarà, per esempio, “tattico” un bikini dove la parte sopra presenti uno scollo incrociato, come in questo caso.
(questo costume sarà nella Pollyletter che arriverà domenica, puoi riceverla anche tu abbonandoti da qui anche solo per un mese).
E oltre che valutare con attenzione la taglia, prendi in considerazione anche la coppa del reggiseno!
B o C farà la differenza! Proprio come per l’underwear!
Se non sai come calcolare la tua coppa, nella Pollyletter che arriverà domenica te lo svelerò! (abbonati da qui).
E poi, come spiego anche in questo corso:
è tutta una questione di TROVARE gli ALLEATI.
Che ti aiuteranno ad esaltare la tua bellezza e focalizzare l’attenzione sulla tua unicità!
Devi solo di prendere consapevolezza di quali sono i tuoi!
Osserva per esempio le righe del bikini che vedi in questo look.
Le righe orizzontali sul seno lo renderanno più pieno, le righe verticali sulle mutandine “snelliranno” otticamente il tuo sedere.
Le fantasie, in particolare, saranno le tue alleate perché se le sceglierai continue e minute accompagneranno il tuo corpo, scivolando con grazia (e con un effetto “camuffamento”)
E poi fatti aiutare da elementi come le ruches e i fiocchi per donare volume dove desideri e attirare l’attenzione dove più ti piace.
Le ruches sui fianchi, con il loro movimento, faranno sembrare le tue cosce naturalmente più sottili.
Mettile invece sul tuo seno e ti “regalerai” una taglia.
Come ho detto, si tratta di prendere consapevolezza!
Anche per quanto riguarda i tessuti! Più luminosi e spessi saranno più doneranno volume al tuo seno.
Non dimenticarti mai del colore!
Anche in spiaggia, come racconto in questo post, vale il mio consiglio: indossa capi che parlano di te e colorano la tua bellezza e la tua personalità e il risultato sarà armonioso e intonato.
E ricorda sempre che COLORE BATTE FORMA.
Se sceglierai un costume che illumina il tuo viso metterai in primo piano il tuo bellissimo e rilassato sorriso “da vacanza”.
Opta per colori vitaminici e la tua estate si intonerà alla tua voglia di divertirti.
In vacanza non potranno proprio mancare il giallo, con la sua energia creativa e vitale e l’arancione, carico di ottimismo e accoglienza.
Indossali e brillerai!
Magari mixandoli tra loro!
(questo look sarà tra quelli che arriveranno domenica alle meravigliose abbonate alla mia rivista di look PollyAnna e mi darà modo di parlare anche delle espadrillas – ne conosci la storia?)
Vorresti avere altri consigli e suggerimenti a tema bikini?
E acquistare a colpo sicuro il modello più adatto a te?
Individuando subito come abbinarlo?
Te lo dice POLLYANNA!
La Pollyletter che arriverà domenica sarà proprio dedicata al tema BIKINI!
Ti indicherò anche dove trovare molti dei costumi che hai visto in questo post.
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Puoi abbonarti anche solo per un mese: PollyAnna ti farà compagnia in vacanza proprio come una rivista, con tutti i suoi look e le descrizioni che ti aiuteranno a capire con facilità cosa si intona a te e come creare nuovi abbinamenti.
Ci sarà pure un bikini con disegno vichy!
(qui e qui i numeri di PollyAnna dedicati proprio a questa fantasia).
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Non perderti le mie #pilloledistoriadellamoda su Instagram e fai la conoscenza di “Le Ragazze Rivoluzionarie della Moda“ (qui ti racconto la loro storia).
Diana Vreeland ti direbbe di non perdertelo…anche perché Diana è proprio una delle mie ragazze, anzi è proprio lei a chiudere l’e-book, perché come diceva: “se non potete essere i primi siate gli ultimi, l’importante è non stare mai nel mezzo“.
Eccola qui ritratta da Enrica Mannari insieme al suo amato rosso.
Adesso vai, indossa il bikini che più ti piace, fallo con fierezza e mettilo anche solo per stare a casa, osservati allo specchio con amore e sorridi a quella che sei.
E manda in vacanza il giudizio! Io ci proverò, insieme a te!
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