Apre al pubblico il 9 maggio la mostra «Punk: Chaos to Couture» al Metropolitan Museum di New York, mostra a cura di Andrew Bolton.
A contrapporsi sono le due C, Chaos e Couture, apparentemente due anime incompatibili per definizione: da una parte la cultura punk con il suo spirito alienato e nichilista, dall’altra l’alta moda con le sue regole rigide e la proiezione verso il sogno e il lusso.
Molte in realtà le contaminazioni tra i due mondi. Il primo grande suggello di questo sodalizio vede protagonisti Malcom McLaren e Vivienne Westwood che con la loro boutique “Let it Rock”, inaugurata nel 1971 , al 430 di King’s Road, Londra, diedero il via ad un rapporto strettissimo, anche se quanto mai tormentato, tra moda e rock, tra haute couture e punk, dalla vita di tutti i giorni alle passerelle.
Sono molto curiosa di visitare la mostra e di capire come siano riusciti ad esprimere lo spirito provocatorio del punk senza che questo venga soffocato dalle maglie del fashion. Vi anticipo che l’ esibizione si apre con il bagno del CBCB, famoso locale rock di New York e si chiude con un manichino, vestito Margiela, pronto ad indicare ai visitatori il negozio di gadget offrendo il dito medio.
Ieri si è tenuta la serata di gala patrocinata dalla direttrice di Vogue America Anna Wintour e dal direttore creativo di Givenchy, Riccardo Tisci.
Un parterre di stars e starlette non indifferente, comune denominatore la presunta scelta di abiti in linea proprio con il tema della mostra.
In realtà parecchi i risultati disastrosi e i peggiori, a mio avviso, sono stati gli abiti firmati proprio da Riccardo Tisci.
Due sono gli abiti che mi hanno colpito, paradossalmente indossati da due attrici che non si distinguono di solito per scelte oculate in fatto di moda e creati da Stella McCartney che a mio avviso ha saputo interpretare alla perfezione la commistione dello spirito innovativo e sopra le righe del punk e l’eleganza senza tempo dell’haute couture.
Guardando i vestiti delle starlette presenti al gala non ho potuto non pensare ai consigli di stile dati da Elsa Schiaparelli nel suo libro “A shocking life” che vi riepilogo qui. Una regina del fashion dall’animo decisamente punk. Da leggere e rileggere senza stancarsi mai.
Ecco i 12 comandamenti per le donne contenuti nel libro della Schiaparelli:
1- Poiché le donne non conoscono sé stesse dovrebbero provare a farlo
2- Una donna che compra un vestito costoso e poi lo modifica, spesso con risultati disastrosi, è stravagante e pazza
3- Molte donne e uomini sono ciechi ai colori e dovrebbero chiedere consigli
4- Ricordate il 20 per cento delle donne hanno complessi di inferiorità ma il 70% ha illusioni.
5- Il 90% hanno paura di farsi notare e di ciò che potrebbe dire la gente. Perciò comprano un vestito grigio. Dovrebbero invece orare per essere diverse
6- Le donne dovrebbero ascoltare e chiedere consigli e critiche da parte di persone competenti
7- Le donne dovrebbero scegliere i loro vestiti sole o in compagnia di un uomo
8- Le donne non dovrebbero mai fare acquisti insieme ad altre donne le quali, consciamente o inconsciamente sono portate ad essere invidiose
9- Le donne dovrebbero comprare poco e solo la cosa migliore o la meno cara
10-Mai adattare il vestito al corpo, ma dovete allenare il corpo ad adattarsi al vestito
11-Una dovrebbe fare la maggiorparte dei suo acquisti nello stesso posto dove sia conosciuta e rispettata.
12-E dovrebbe pagare i suoi con
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