Anna Turcato

Image Consultant & Style Strategist

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Ti trovi qui: Home / Blog / Come vestirsi per lo smart working? 10 consigli di look!

Come vestirsi per lo smart working? 10 consigli di look!

Anna · 10 Febbraio 2021 · Lascia un commento

È ormai un anno che facciamo smart working.

In italiano si definisce “lavoro agile” e scommetto che, dopo un anno, a te non sembra né agile né smart.

Ma, anche se non ne possiamo più, purtroppo dovremo farci i conti ancora a lungo

Ed è proprio per questo che desidero venirti in soccorso! E voglio farlo, non solo come consulente d’immagine, ma anche come freelance.

Infatti c’è una grande verità da dire: i freelance hanno sempre fatto smart working.

Pionieri del pranzo alla scrivania alle 15 perché si è persa la cognizione del tempo.

Avanguardisti della lavatrice riempita tra una mail e l’altra.

Padri fondatori del look “giacca sopra e tuta sotto” per la video chiamate di emergenza!

Tipo così:

Eh sì!

Un grande tema dello smart working è “come mi vesto?”

Di fatto sei a casa e la tentazione è “vestirsi da casa“.

Poi, però, il rischio è che, magari, arriva la sera e ti ritrovi ancora in pigiama.

Così, ti trascini verso il letto e ti sembra che la giornata “nemmeno ci sia stata”.

Oppure: il panico!

Devi incontrare capi, colleghi e clienti in un meeting video e la domanda ti assale: “adesso cosa mi metto?”

Per non parlare poi di quando la “video call” è a sorpresa e “ti beccano” con mise improponibili e non ti resta che invocare la magica frase “non mi funziona la web-cam, scusate!”.

Come rimanere comodi e apparire anche credibili?

Perché ormai il valore della comodità l’abbiamo imparato ma questa comodità non vogliamo che si trasformi in sciatteria e soprattutto in mancanza di cura verso noi stessi.

Quindi ecco i miei 10 consigli per il look da smart working:

1-DEFINISCI I CONFINI

A che ora inizi di lavorare? E a che ora finisci? Scommetto che queste giornate tutte uguali ti sembrano lunghissime.

È anche una questione di look!

Indossare i tuoi abiti professionali ti ricorderà che stai iniziando a lavorare e ti aiuterà a “mettere i confini” e farlo sia con te stessa/o che con le persone che vivono con te e frequentano quelli che adesso sono diventati anche i tuoi “luoghi di lavoro”.

Alla mattina vestiti come se stessi andando in ufficio (cosa che di fatto è); sarà un segnale per affermare “ehi io adesso inizio lo smart working e sono entrata/o in modalità – non disturbare”.

Ecco un esempio per lei (con una gonna in pelle che non si stropiccerà):

(trovi questo look in questo numero di PollyAnna)

Vederti nei tuoi panni lavorativi ti permetterà anche di uscire da quelli di “mamma, moglie, marito” e di dividere “gli spazi mentali”, evitando che tutto diventi un continuum spazio-temporale e che tu “non sappia quanto hai lavorato” perché in mezzo hai lavato i piatti o giocato a nascondino con i bimbi.

È una cosa bellissima la libertà, ma solo se non diventa “totale anarchia” e te lo dice una che vive in prima persona questa situazione e che ha scelto la libera professione proprio per gestire i suoi tempi.

2- CURA LA COMODITA

Come dicevo, una cosa positiva ci rimarrà di questo periodo: il valore della comodità.

Capisco che tu non abbia più voglia di indossare quelle giacche che stringono sempre un po’ o le gonne che si stropicciano.

Che liberazione poter lasciare quei capi nell’armadio!

La comodità è sacrosanta e influenzerà anche le nostre scelte di stile “post pandemia” (perché un post pandemia ci sarà, vogliamo crederci!).

Mi viene in mente il responsabile di un’azienda a cui ho fatto formazione proprio in merito al “look da video call”.

“Non credo che vorrò più rimettere la cravatta”, mi ha detto, “questa situazione mi ha liberato nello stile e un po’ anche nella testa”.

Come se abbandonare la cravatta gli avesse permesso di “abbandonare” una parte di sé che, magari, non gli corrispondeva più a fondo e di affrontare in modo più fresco e autentico non solo il suo abbigliamento ma anche la sua professione.

E questo è bellissimo!

Però comodità non significa mancanza di cura.

Cura per ricordarci la cura che mettiamo nel fare le cose e per spiegare questo nostro valore anche agli altri.

Cura per mettere in chiaro, soprattutto con noi stessi, la cura che ci meritiamo.

Anche quando siamo in smart working!

Ti senti legittimata/o a lasciarti andare “perché non ti vede nessuno”?

Spesso ci capita di “sistemarci” solo quando ci vedono gli altri, come se il loro parere valesse più del nostro. Come se loro meritassero più di noi la nostra cura e la nostra attenzione.

Come se noi, da sole/i, non valessimo la premura di prestarci riguardo.

È vero a casa ci possiamo sentire rilassate/i e, quindi, anche i nostri vestiti seguono questa sensazione di rilassatezza. Con forme morbide e comode.

Ma, come dico sempre, comodità non è sinonimo di sciatteria.

Comodità significa sentirti bene nei tuoi panni. E tu ti senti bene quando “togli la telecamera” perché non “sei abbastanza a posto” per farti vedere?

E poi non è vero che non c’è nessuno: ci sei tu!

Ci sono le persone che vivono con te! E ci sono coloro che ti osservano “al di là di uno schermo”.

Se il nostro aspetto sarà curato chiunque ci vedrà, compresi noi stessi, percepirà una piacevole sensazione di attenzione e precisione che si “estenderà” come un alone alle nostre parole.

Lo immaginavi?

Prestare attenzione al nostro stile ci fa guadagnare in autostima.

E poi chieditelo: se tu dovessi andare fisicamente dal cliente ti presenteresti come, magari, ti è capitato di fare in video call perché “eri a casa”?

Si trattava comunque di un contatto lavorativo, si trattava comunque di un’occasione in cui desideravi trasmettere professionalità. Pensi di averlo fatto come desideravi?

È possibile combinare cura e comodità?

Sì: prestando attenzione ai dettagli e agli abbinamenti. Per esempio abbinando il colore dei comodi calzini da casa con quello del tuo maglioncino preferito che illuminerà il tuo viso quando farà capolino nella webcam.

Un consiglio declinabile sia al femminile che al maschile:

Maglione a collo alto, jeans o comodi pantaloni chino e sopra una giacca, all’occorrenza: pratico ma con stile!

Quindi bisogna abbandonare la tuta?

No certo, ma prestare attenzione alle tue scelte, anche se metti una tuta, ti farà sentire più consapevole e questa consapevolezza diventerà un bagaglio da portare con te più avanti, quando tutto questo sarà finito.

Non abbandonare l’armonia cromatica solo perché sei a casa e tu, meravigliosa professionista, combina anche il tuo make-up al tuo look.

Mica si tratta di truccarsi di tutto punto! Bastano solo due tocchi, come passare un rossetto luminoso o applicare un mascara colorato che metta in risalto i tuoi occhi. Gesti semplici ma significativi.

E perché non indossare sotto la tuta una canotta dall’aspetto femminile, raffinato e anche un po’ sensuale? Diventerà tua alleata e ti farà sentire speciale: la seta leggera e preziosa accarezzerà la tua pelle con dolcezza per tutta la giornata e, in ogni istante, avrai la sensazione di aver fatto qualcosa per te e di coccolarti. 

Completa il look con dei calzini “amorosi” per sorridere guardandoti i piedi, mentre cammini spedita per casa. 

(trovi questo look in questo numero di PollyAnna)

3- USA I COLORI

I colori ci fanno sentire di buon umore e donano luce al nostro aspetto.

Si adattano alla nostra personalità ma anche alle nostre emozioni.

E poi i colori dei vestiti che indossiamo, con il loro linguaggio, ci aiutano a comunicarci con chiarezza, fin dai primi secondi in cui incontriamo qualcuno.

Come spiego in questo corso, ogni sfumatura ci consentirà di dire qualcosa di noi e di farlo in modo consapevole.

Come per esempio il giallo, abbinato al grigio di cui ti avevo parlato qui.

“E ma a distanza, durante lo smart working, tanto i colori non si vedono!”

Lo hai pensato? Errore!

I colori arrivano anche a distanza!

Anzi durante le video call i colori arrivano ancora di più,considerato che il nostro viso è inquadrato in modo “centrato” (riempie lo schermo) e i nostri interlocutori non sono “distratti” dalla complessità del nostro aspetto e dai nostri movimenti.

Quindi, se è consapevole e mirato, il nostro messaggio cromatico può passare ancora più forte.

Ricorda: la tua immagine arriva prima delle tue parole e questo è un meccanismo inconscio che, come spiego ai miei corsi, possiamo “subire” (se non abbiamo idea di cosa stiamo “dicendo”) o padroneggiare.

Lo sanno benissimo Kate Middleton e il principe William che, da inizio pandemia, organizzano delle video call con i sudditi e prestano particolare attenzione alla componente cromatica dei loro look.

Usando per esempio un giallo solare per trasmettere energia e positività e l’azzurro per infondere serenità.

O come quando Kate si è “connessa” con una donna che aveva appena partorito un bel maschietto e si è intonata al lieto evento con il colore azzurro del suo vestito.

Ti piacerebbe, per esempio, trasmettere equilibrio e magnetismo come ha fatto Kamala Harris per l’Inauguration Day come ho raccontato qui?

Un bel maglione dolcevita viola sarà tuo alleato.

Abbiamo a disposizione poco spazio per comunicare “a distanza”, usiamolo per bene!

Scegliamo quindi con cura quello che decidiamo di mettere nella “parte alta del corpo”.

Così nei primi secondi in cui si accenderà la telecamera e si vedrà il tuo “riquadrino” tu comunicherai in modo immediato delle sensazioni e passerai un messaggio.

Quando poi aprirai bocca, se avrai già spiegato il tuo punto di vista con la tua immagine, “la strada sarà spianata”.

Ecco un consiglio “al femminile”!

Scegli una blusa dalla sfumatura intensa: metterà in risalto la tua bellezza e ti farà “spiccare” anche nelle video call. Aggiungi un fiocco chic che esprimerà raffinatezza ed eleganza. 

Abbina alla camicia un cardigan in una sfumatura brillante come l’oro per donare ancora più spessore e luminosità al tuo aspetto. 

Completa il look con “accessori per il volto” come gli orecchini importanti o un turbante. 

E poi, come ti ho già suggerito, a casa hai un vantaggio “rispetto al fuori”: puoi donare armonia al tuo aspetto anche grazie alle tue scelte di make up.

“Fai le prove” con un elemento che “fuori casa” possiamo mettere poco per via della mascherina e cioè il rossetto. Passalo fiera sulle tue labbra, come fa Alexandra Ocasio Cortez di cui ti parlo qui.

Pronuncerai parole potenti!

((trovi questo look in questa Pollyletter))

4- USA IL MAGICO POTERE DEGLI ABBINAMENTI

Non mi stancherò mai di ripeterlo: gli abbinamenti rafforzano il messaggio.

Non ti senti ferrata/o sul tema?

Lo smart working è la tua occasione per sperimentare.

Questo è il momento di uscire dalla confort zone, pur rimanendo in una zona confortevole, con agio, comodità e semplicità.

Pensaci: ogni giorno, quando vai al lavoro, opti per il nero, il grigio o il beige perché non te la senti di “farti notare troppo?”

Usa la “permanenza a casa” per imparare a fare cose nuove, come per esempio intonare i colori.

Chi lo ha detto che vestirsi in modo pratico debba anche essere noioso?

La cura degli accostamenti cromatici ti farà subito apparire più professionale.

Ricorda sempre una cosa: se tu accorderai le tue scelte di stile, tutto risulterà comunque melodioso. 

Divertiti con quei prodotti che hai comprato perché ti hanno colpita/o ma che, ogni giorno, non oseresti mai!

Adesso che devi rispondere solo a te stessa/o, tira fuori dal cassetto quella cravatta con i disegni “strani”, il papillon che ti piace ma non metti, lo  smalto viola che ti fa sorridere quando lo vedi o un capo particolare come un kimono. 

Ne hai uno in armadio?

Kimono in giapponese significa abito: abito per tutte le occasioni che diventerà un’alternativa molto più glamour alla vestaglia.  Indossalo sopra ai pantaloni della tuta per un effetto “casalingo” ed elegantissimo, allo stesso tempo, che ti farà sentire affascinante. 

Intona sfumature inconsuete e rendile sofisticate proprio grazie a quello che io definisco il magico potere degli abbinamenti.

(Trovi questo look in questo numero di PollyAnna)

5- METTI I TUOI PENSIERI IN PRIMO PIANO

Come ho spiegato, il fatto di essere “in un piccolo quadratino”, durante le video call, ci fa percepire l’idea che la nostra immagine sembri meno importante ma non è così, si nota ancora di più!

Ripetiamolo insieme!

E cosa si nota in particolare? Il nostro viso che è in primo piano e, con esso, i nostri pensieri.

Quindi via libera agli accessori per adornare il tuo volto: spiegherai con più forza i tuoi pensieri.

Hai un’idea creativa da proporre al tuo capo ma temi che, con la distanza, passi meno la sua innovazione e di non riuscire a trasmettere tutta la passione con cui la porteresti a termine?

Ti basterà accompagnare il tuo viso con degli accessori nei toni del giallo e del rosso.

Gli accessori vicini al viso degli strumenti importantissimi per la tua comunicazione video, anche professionale.

Lo insegna la regina Elisabetta che cura sempre con attenzione “la parte alta del suo look” con cui comunica valori e intenzioni (e che non a caso, in piena pandemia, aveva scelto di comunicare con il suo popolo indossando il verde: il colore più rassicurante di tutti!).

Lo ha imparato Kate Middleton che porta una spilla mentre fa smart working e ricorda, così, anche i caduti di guerra (il papavero rosso è il simbolo del Remembrance Sunday in Inghilterra).

Ispirati a loro! Metti una felpa comoda ma sceglila con la parte sopra brillante!

E completa il look con un turbante, orecchini luminosi e un ombretto dal colore inconsueto per incorniciare il tuo viso e le tue idee.

(trovi questo look in questa Pollyletter)

Evviva gli accessori vicini al viso: orecchini, collane corte, cravatte, turbanti  e i cerchietti da annodare in testa che ti aiuteranno anche a tenere in ordine i capelli anche quando non hai avuto tempo di “farti la messa in piega”.

Come sapevano bene le donne degli anni ’40 (lo racconto qui) che in tempo di guerra usavano i turbanti proprio per tenere le chiome in ordine e “alzare” la loro figura.

E per i maschietti?

È vero c’è meno scelta ma qualcosa si può fare:

6- SPERIMENTA

Te lo suggerivo già in questo post raccontandoti la storia di Marta: questo è il momento perfetto per sperimentare.

Adesso che abbiamo compreso quanto sia difficile avere delle vere limitazioni, spero che impareremo a non auto-limitarci più.

Ecco un lato bello del non essere in ufficio: puoi iniziare ad indossare te stessa/o e i tuoi desideri.

Lo smart working è una buona occasione per fare allenamento.

Mettendo quei vestiti e quegli accessori che se ne stanno al buio nel nostro armadio perché “chissà cosa mi direbbero in ufficio se mi presentassi così?”.

Immaginando come dare nuova luce al contenuto del tuo guardaroba e preparandoti per quando sarà il momento (speriamo tutti prestissimo!). 

Non serve “spingere sull’acceleratore” ma, con sicurezza e determinazione, iniziare dai piccoli cambiamenti quotidiani. 

Come per esempio adornare una comoda felpa con tante paillettes per un effetto da sirena.

Non ti sembra super pratico questo look? E allo stesso tempo curato sia dal punto di vista dei colori che dei dettagli?

(trovi questo look in questa Pollyletter)

Il turchese è luminoso e prezioso proprio come la pietra da cui prende il nome e di cui conserva “le proprietà”.

Ti farà sentire più forte e ti aiuterà a scacciare noia, infelicità e rancore. Inoltre, indossandolo, trasmetterai serenità e saggezza a chi ti osserverà, anche se a distanza.

Coordina il tuo intimo al tuo stile per darti riguardo.

Un consiglio adatto anche a lui!

7 – PROGETTA

Questo vale sempre, non solo in smart working ma adesso diventa ancora più importante imparare a farlo.

Come spiego in questo corso lo stile è tutta una questione di progettazione (e non a caso qui paragonavo il mio lavoro di consulente d’immagine a quello di un architetto).

Al week-end progetta come ti vestirai durante la settimana, pianificando i tuoi look anche se non sono legati ad un “appuntamento”.

Posiziona i look “pronti” nell’armadio o scrivili in un excel se ami questo strumento e ti viene facile usarlo per lavoro.

Fallo per darti una routine e pensando alle emozioni che vorrai provare ogni giorno.

Ricorda che il tempo investito su di te non è mai tempo perso.

Progetta i tuoi sogni e vestili, mettendoli in agenda.

E proposito di sogni, una volta ogni tanto, sfogati!

Indossa uno di quegli abiti da sera che non metti più e fai la tua passerella per le stanze di casa.

Oppure crea un look come se stessi partendo per un viaggio! Io mi immagino a Parigi vestita così!

 

8 – E SE FOSSE UNA DIVISA?

Anche questo consiglio vale sempre: trova la tua divisa!

È un modo davvero pratico e comodo per vestirsi con velocità e mantenendo il tuo stile. Anche in smart working.

Certo bisogna capire quale possa essere la tua divisa, perché il meccanismo di ripetere un tipo di capo, un colore o un accessorio funziona solo se lo sentiamo davvero nostro e se ci rappresenta a pieno come spiego qui e qui.

Vestiti per somigliarti e non sbaglierai mai!

“Anna cosa ne dici dei leggings, quelli vanno bene?”, scommetto che vorresti chiedermi.

Te lo confesso: i leggings non mi piacciono moltissimo o meglio non li amo come “coperta di Linus” quando “non si sa cos’altro mettere”.  E soprattutto penso che i leggings non siano pantaloni.

Però per “il lavoro da casa” vanno benissimo! 

Ti permettono di cambiarti e potrebbero diventare proprio la tua divisa da lavoro, insieme magari ad una maxi maglia. 

Presta, però, attenzione ai capi che scegli. Non optare per una maxi maglia vecchia e slabbrata ma mettine una che si adegui anche al tuo contesto lavorativo. 

Scegli il colore che più ti si intona e con cui vuoi comunicare e opta per un modello a collo alto che metta ancora più in risalto il tuo viso. 

Anche per i leggings fai una scelta diversa rispetto a quelli che “usi abitualmente a casa”. 

Opta per un modello in similpelle come quelli che vedi nel look sotto: ti consentiranno di guadagnare la sicurezza di cui hai bisogno in questo momento.

Aggiungi un turbante e delle morbide ballerine rosse per completare l’insieme.

(trovi questo look in questa Pollyletter)

9 – NON DIMENTICARE LE SCARPE

Questa sembra una cosa piccola ma non lo è.

Nemmeno a me piace l’idea di camminare con i tacchi per casa (anche perché temo la mia vicina non sarebbe così d’accordo) ma abbiamo due soluzioni.

1- indossare delle scarpe destinate solo allo smart working, magari in un colore inconsueto o illuminate da bagliori luccicanti per rendere i “passi casalinghi” sicuri e brillanti;

2- tenere delle scarpe vicine alla scrivania. Indossarle sarà un modo proprio per “marcare quel confine” di cui parlavo nel primo consiglio: “mi metto le scarpe = inizio a lavorare”.

E poi pensaci: il solo spiare quei tacchi alti e magari rossi (che non metti mai perché camminarci è difficile o perché non “oseresti” portarli in giro) lì sotto alla scrivania ti farà sentire subito meglio!

In particolare non dimenticare di mettere le scarpe quando fai le video call, specialmente se “guidi” tu.

Ti sentirai più “in piedi”e quindi più credibile. I tuoi interlocutori non lo sapranno, ma tu sì e questo ti trasmetterà una sensazione di maggiore sicurezza. Provare per credere!

Questo vale sia per lei che per lui.

10 – PREPARATI PER DOPO!

La felpa con cappuccio (nata negli anni ’30 come indumento di lavoro, indossata fieramente dai giovani negli anni ’60 e in voga negli anni ’80 come racconto qui), ne sono sicura, continuerai ad indossarla anche dopo “tutto questo”.

Magari, però, abbinata ad una gonna in tulle.

Provaci già adesso e mettila con le sneakers per andare a fare la spesa!

Prendi una piccola borsina che ti sarà sufficiente per contenere portafoglio e cellulare e esci con la tua gonna fluttuante: ti farà provare un po’ di leggerezza.

Ed ecco, infine, anche un consiglio extra che non ha a che fare con il tuo abbigliamento ma è davvero molto importante:

DAI UN’OCCHIATA ALLO SFONDO!

Questo vale in particolare per le video call. Perché va bene curare il tuo look ma presta attenzione anche a quello che c’è dietro di te.

Se ti proponi come una persona metodica che aiuterà il cliente con cui sta parlando in modo preciso, far vedere alle tue spalle un grande disordine o il “disastro della cucina” creerà nel tuo interlocutore una “confusione percettiva”.

Anche in questo caso: curato non significa perfetto. 

Curato significa coerente con te, con quello che sei e con quello che vuoi proporre di te, personalmente e professionalmente.

Tu hai le idee chiare in merito?

Hai apprezzato questo post e vorresti trovare il tuo look da smartworking?

C’è PollyAnna, la mia rivista di look, pronta ad aiutarti! Il numero di Febbraio arriva a metà mese e puoi abbonarti da qui.

E poi SORPRESA!

Ho pensato ad un corso in cui definire i punti fermi del tuo stile professionale (da smart working ma non solo) con una parte pratica che ti consenta di fare subito esercizio e di creare un tuo outfit!

Perché anche in smart working puoi continuare a definire il tuo personal brand.

Ricorda: i vestiti indossiamo influenzano la percezione che abbiamo di noi stessi, in ogni occasione!

E tu ti meriti di percepire e far percepire il tuo valore in ogni circostanza.

Vuoi venire ad imparare a comunicarti con coerenza e consapevolezza anche in video?

Ti aspetto!

Sarà un corso nuovissimo a cui potrai partecipare anche se hai già frequentato delle lezioni con me ed è aperto sia alle donne che agli uomini!

Pre- iscriviti da qui per avere tutte le informazioni in anteprima!

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    Mi chiamo Anna Turcato, e da sempre uso la moda per esprimere me stessa.
    Sono una image consultant e style strategist. Ho base a Venezia ma mi sposto, spesso e molto volentieri, in tutta Italia e lavoro tantissimo con e grazie alla rete. Leggi tutto…

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    I miei Cinguettii

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    Dicono di me

    Aver seguito il corso di Anna mi ha letteralmente cambiato la vita: è cambiato il mio modo di vedermi. Ho ritrovato una ventata di energia e positività che credevo ormai sopita e che bello vedermi ogni giorno diversa. E poi per una dark addicted è un cambiamento non da poco non aver più voglia di indossare il nero e di colorare la mia vita.
    Rosalia BonafedeInsegnante Torino
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    Anna è una grande professionista, precisa, attenta e molto generosa nel dare consigli e suggerimenti. Ha una memoria eccezionale e ti mette subito a tuo agio, con naturalezza ed una innata empatia. Il suo corso è una bellissima occasione di incontro e confronto con altre magnifiche donne, oltre a dare una marea di spunti di riflessione. A me ha davvero cambiato il modo di guardare i vestiti e i colori!!
    Barbara ZamboniTrento
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    Giorgia Santuliana
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    Sono passati quasi due anni dal corso con Anna e mi emoziono ancora quando vedo la foto in cui siamo in prima fila. Siamo perché al corso abbiamo partecipato in tre, io, mia sorella e mia nipote. Ci siamo capitate quasi per caso, io ho lanciato la proposta a mia sorella, per sollevarle il morale in un momento problematico per il suo negozio di abbigliamento e lei mi ha presa sul serio, coinvolgendo la nipote, allora sedicenne. Siamo arrivate cariche di curiosità e, per me, il corso è stata la scoperta dei colori. O meglio, la riscoperta: vestivo di scuro perché ero ingrassata di parecchi chili e il nero mi sembrava aiutasse a nasconderli, ma avevo fatto anni facendo del rosso la mia bandiera e il mio scudo di forza. Avevo iniziato da pochissimo una dieta, e il colore, insieme con la perdita di peso, è stato un modo per ritrovarmi. Non è stato un viaggio lineare, in alcuni momenti è più naturale aggiungere collana e orecchini alla mia mise, ma guardando le foto vedo il cambia… Read more
    Antonella PasettoBancariaVerona
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    Anna è davvero preparata, appassionata e appassionate: è come averla davanti a te quando impari e studi durante le puntate di “Fiorisco”. Già dopo aver visto i primi video ho seguito i suoi consigli e ho indossato un braccialetto azzurro per una partenza imminente.
    Valentina OrlandoPescara
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    Credo di aver sempre avuto anche nell’abbigliamento uno stile riconoscibile, che considero adatto alla mia fisicità e di usare dei colori che mi fanno sentire a mio agio e rappresentano il mio carattere. Ma mi sono spesso chiesta se davvero le mie scelte sono quelle più adatte al mio colore di pelle, alle mie forme, al mio temperamento. Da tempo cercavo chi mi potesse aiutare a ottimizzare il tutto affinché l’insieme possa rappresentarmi al meglio. Grazie a Instagram ho conosciuto una grande professionista, molto preparata, attenta ed estremamente scrupolosa: si tratta di Anna Turcato. Abbiamo iniziato con l’analisi accurata dei colori adatti a me e continuato con la visita a diversi negozi e ho fatto tantissime prove. Ho scoperto un mondo nuovo, affascinante, ricco di bellissime ed interessanti sfumature. Accompagnata dai suoi consigli ho deciso di fare acquisti di cui sono entusiasta e di un capo che prima di oggi non avrei mai considerato adatto a me. Abbiamo spaziato con gli a… Read more
    Luciana ColettiInsegnante Bolzano
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    Anna è stata meravigliosa durante e dopo il corso: ha lanciato il tuo raggio di luce su di me e mi sono accesa. Ora, finalmente, mi diverto davanti all’armadio! Per non parlare degli acquisti consapevoli in saldo..in un negozio ho dovuto spiegare alla proprietaria perché il verde militare della gonna non era in palette e non la compravo 🙂 Consiglio il suo corso a tutti, è stato come svegliarsi dal torpore di una vita!
    Maria Luigia VenturaImpiegata Università IULM Milano
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    Seguire il corso di Anna e conoscerla è stato davvero un bel regalo! La trovavo già un’ottima comunicatrice sui social, discreta ma presente e soprattutto mai banale, e adesso la trovo ancor più brava a parlare in pubblico e gestire l’aula. Sebbene il mio ambito lavorativo sia del tutto diverso, il tema della comunicazione mi interessa molto ed è quello che mi sta guidando nelle mie scelte, per questo non posso fare a meno di farle i complimenti non solo per essere una brava professionista, ma per come sa comunicare il suo modo di esserlo. Poi che bello il momento delle stoffe colorate! Ti si apre un mondo!
    Valentina NardoneMedical Affairs Intern Milano
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    Anna in qualche ora di tempo insieme è riuscita a leggermi come pochi hanno fatto in settimane, se non mesi, di frequentazione. Lei è una persona preziosa con il dono di distribuire gioia e consapevolezza, porta il sole nella vita delle persone che le sono accanto e questo è ‘bellezza’ allo stato puro. Mi ha fatta emozionare: nel nostro sabato mi fatto sperimentare molte sensazioni nuove, accompagnandomi per mano fuori dal mio guscio sempre con garbo, pazienza e senza mai forzare. Quella giacca argento è rimasta in negozio, ma ha spalancato la mia mente verso stimoli mai neanche presi in considerazione. Io ad Anna dico GRAZIE, dal profondo del cuore GRAZIE per tutte le parole, gli sguardi, i gesti e gli stimoli che mi ha dato.
    Benedetta CeccarelliImpiegataRavenna
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    Se dovessi sintetizzare il corso di Anna in due parole, sceglierei  “gioia” e “colori”. La gioia è quella che ho provato guardandomi allo specchio dopo la sua consulenza: un’emozione pura e rigenerante, che mi ha spinta finalmente a concentrarmi sulle mie potenzialità e non sui mie difetti.
    I colori sono quelli accesi e vivaci della mia palette personalizzata, che sono subito diventati amici del mio stile e complici della mia voglia di sentirmi unica.
    Ora per me molto più semplice e divertente fare shopping, perchè so cosa mi piace e cosa mi fa stare bene. Lo capisco già guardando la vetrina!
    Giovanna RestaSenior Product ManagerMilano
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